Proposta ambientale per il territorio del Roero

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Nei giorni scorsi si è tenuta presso l’Enoteca Regionale del Roero a Canale una riunione tecnica di primo approccio ad una proposta ambientale per l’intero territorio del Roero.
In qualità di capofila, anche a seguito di impegno pubblico in occasione Festa dei trifulau e cani da tartufo del 14 gennaio scorso, sono stati convocati tutti gli enti ed associazione potenzialmente interessati, con disponibilità verso altri soggetti eventualmente omessi in modo involontario.
La finalità dichiarata consiste in proposte di interventi concreti su queste tematiche:
– Piantumazioni
– Piccoli invasi
– Lotta ai diserbanti
– Gestione versanti in funzione anti rischio idrogeologico
– Divieto fuochi
Si possono effettuare pertanto:
interventi concreti, ad esempio offerta ad ogni comune di un certo di alberi autoctoni, con cadenza annuale e validità pluriennale
bozze di integrazione ai regolamenti comunali di polizia rurale
bozze di norme di autoregolamentazione degli operatori del settore, in forma di educazione didattica a fini di convincimento sulla necessità di adottare buone pratiche ambientali ad efficacia del futuro.
Collaborazione con le scuole:
l’educazione ambientale comincia dalle prime classi ed è già praticata ma può essere potenziata con sicuro effetto sulle famiglie e sulla popolazione in generale, permanendo per altro per sempre nel bagaglio culturale degli studenti.
Nel dettaglio:
– Piantumazioni.
Sulle tante aree pubbliche non utilizzate, o parzialmente libere, si possono mettere a dimora alberi di origine autoctona, sulla base di relazione tecnica già commissionata, a cura dei comuni o associazioni locali dagli stessi indicata, con impegno alla cura soprattutto nei primi anni, in vista di realizzare aree verdi o parchi per tutte le finalità (consolidamento superfici, assorbimento CO2, creazione di microclima temperato, sviluppo prodotti arborei per un futuro utilizzo quali fonti di energia).
Le piante possono essere micorizzate, per mantenimento e crescita produzione di tartufo.
– Piccoli invasi.
Il Decreto Legge 39/2023 art. 6 consente la costruzione di vasche di raccolta acque meteoriche, in ragione di mc. 50 per ogni ettaro coltivato, senza formalità urbanistica/edilizia salvo relazione geologica e strutturale nonché recinzione e segnaletica quale autotutela in materia di sicurezza.
I grandi invasi richiedono anni per finanziamento, autorizzazioni e realizzazione, viceversa la siccità incombe causa aumento temperature e scarsità cicliche di piogge.
In qualche modo occorre incominciare, si possono ipotizzare progetti pilota in breve tempo per contagiare soggetti privati ed avviare un percorso virtuoso.
– Lotta ai diserbanti.
Ogni veleno immesso nel terreno o nelle acque prima o poi torna a proprio danno, non si distrugge. Solo con profonda opera educativa, divulgativa, di convincimento personale si possono ottenere risultati, non bastano i divieti coercitivi.
L’unione delle associazioni coinvolte, rappresentanti di un numero elevato di cittadini, può costruire mentalità diversa, attiva e responsabile.
Esistono già norme non del tutto conosciute nè applicate. Urge un cambio profondo di idee e comportamenti.
– Gestione versanti.
Il territorio Roero è notoriamente fragile e quindi soggetto a rischio idrologico con danni irreversibile.
Occorre perciò operare con criteri che si richiamino alla ns. storia civile: evitare scassi in profondità, regolamentare i drenaggi per danni a terzi o alle infrastrutture pubbliche, non abbassare le punte delle colline, creare e mantenere sistemi idraulici o vegetali per frenare le acque, evitare ogni ruscellamento con asporto di humus, riusare i residui vegetali di lavorazione agricola ecc.
– Divieto fuochi.
Il piano regionale sulla qualità dell’aria, su disposizione europee, prevede a breve divieti severi per ogni tipo di abbruciamento.
Tra gli altri divieti, di difficile realizzazione, indica gli abbruciamenti di residui vegetali perché dannosi per le polveri dell’aria e per il pericolo di incendi.
Vigono divieti periodici dal 30.09 al 15.04 di ogni anno oltre ad ordinanze infra per siccità.
Quel che è certo è che bisogna trovare altri metodi per gestire i residui vegetali da potature, sfalci, abbattimenti ed ogni altra pratica agricola.
Anche qui urge una presa di coscienza, non facile perché ogni divieto genera lavoro e costi, ma si possono ipotizzare altre soluzioni nel medio e lungo periodo.
Tutti questi interventi hanno costi relativi ma un sicuro ritorno di immagine e soprattutto reale tutela del paesaggio. La proposta dell’Enoteca è in questa visione e finalità, meno parole e più fatti.
Le Associazioni presenti in linea di massima si sono dichiarate disponibili e pertanto l’unione farà la differenza, creerà il modello Roero.

cs