Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità, la categoria euro del parco circolante.
A Cuneo aumentano le immatricolazioni di autobus, in calo gli autocarri
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. In Piemonte si registra una variazione simile alla media nazionale: sono state infatti 1.766 le targhe registrate nel 2023, contro le 1.645 dei 12 mesi precedenti (+7,4%). Cuneo fa registrare un calo del 14,3% (da 484 a 415 immatricolazioni).
Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. In Piemonte il salto in avanti è decisamente maggiore rispetto alla media nazionale: +153,9%, con le nuove targhe che passano in un anno da 178 a 452. Situazione positiva anche a Cuneo, che passa da 23 a 40 nuove immatricolazioni (+73,9%).
A Cuneo dominano ancora le forme di alimentazione tradizionali
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).
In Piemonte si segnala un lieve calo del gasolio, che rimane comunque preponderante e copre il 90,2% del parco (-0,5 punti percentuali rispetto al 2022). In leggero calo la benzina di poco sotto il 5%, e del metano che passa da 1,9% a 1,7%. La crescita interessa il comparto degli ibridi che, tra benzina e gasolio, ora abbattono il “muro” simbolico del punto percentuale (1,1%). L’elettrico aumenta di poco e si attesta allo 0,4%.
A Cuneo il gasolio cala dello 0,5% e si attesta al 94,4% (primato regionale). La benzina, anche in accoppiata col gas liquido, supera di poco il 4%. Metano, ibrido ed elettrico coprono la quota residua con percentuali simili.
Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).
In Piemonte si registra un leggero calo del gasolio da 92,4% a 89,7%, a fronte di piccole crescite del metano (ora al 6%) e dell’elettrico (che raggiunge il 3,4%, con un salto in avanti di quasi un punto e mezzo). Marginale la presenza dell’ibrido e della benzina.
Il gasolio domina il mercato anche a Cuneo, dove arriva al 98,5% di copertura, con un calo dello 0,3% in un anno. Benzina, metano ed elettrico si contendono la quota minima rimasta a disposizione.
Euro 6 classe più rappresentata
Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.
Situazione migliore rispetto alla media nazionale in Piemonte, qui le categorie più virtuose, dalla 4 alla 6, raggiungono assieme una quota del 59,2%, con l’Euro 6 al 30,3%. Per contro le classi più basse, dalla 0 alla 3, fanno tutte segnare piccole diminuzioni nel corso del 2023: tra queste, la più rappresentata è l’Euro 3 con una quota del 14,6 (in calo dell’1,3%).
Nel capoluogo piemontese le classi migliori insieme raggiungono quota 61,2%, con l’Euro 6 al 31,6%. Anche qui sono tutte in calo le classi più inquinanti: la più rappresentata nella parte bassa della classifica è l’Euro 3, con una quota del 14,7% (-0,9%).
In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.
In Piemonte lo scenario è simile a quello nazionale. Le classi Euro 4, 5 e 6 raggiungono insieme una quota del 62%, con gli Euro 6 al 32,1% e in crescita del 4,6% in un anno. Tra le classi più inquinanti, la più rappresentata è l’Euro 3 con il 18,4%, in calo del 3,7% rispetto al 2022.
A Cuneo le classi più virtuose assieme raggiungono quota 61,1%, con l’Euro 6 al 32%,6. Tra le classi più inquinanti, la più popolata è l’Euro 3 con una quota elevata e pari al 21,2% (ma in calo dell’8,2% in un anno).
Il 40% degli autocarri ha meno di dieci anni
L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.
In Piemonte la fascia più rappresentata è quella di autocarri tra 20 e 30 anni, che raggiunge il 18,8% del totale circolante. Il 13,2% dei veicoli ha più di 30 anni (15,8% in Italia) e quelli sotto i 10 anni sono il 37,9% (35,2% Italia).
A Cuneo il 19,1% degli autocarri ha tra i 5 e i 10 anni (fascia maggiormente popolata) e l’11,6% supera i 30 anni. La fascia sotto i 10 anni coinvolge il 39,8% del parco circolante.
Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).
In Piemonte la fascia più diffusa è quella tra i 15 e i 20 anni (19,7%). I veicoli sopra i 20 anni sono il 21,8% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 40%.
A Cuneo gli autobus della fascia 15/20 anni (categoria più rappresentata) raggiungono il 22%. Inoltre, nel capoluogo piemontese, il 23,8% dei veicoli ha più di 20 anni, mentre il 38,6% ne ha meno di dieci.