Nel cuore del Parco delle Alpi Marittime, nato dalla Riserva di Caccia Reale Savoia fin dal 1855, scopriamo il particolare legame fra la famiglia reale Savoia e i valligiani attraverso i luoghi, la natura, le sorgenti di acqua termale e le architetture costruite per la loro villeggiatura estiva. Scopriremo il complesso termale citato già in un trattato sulle acque di Bartolomeo Viotto del 1552 e in un memoriale del Duca Emanuele Filiberto del 1559, che sfruttò i suoi benefici per rinfrancarsi dalla Battaglia di San Quintino. Da allora lo sviluppo delle scienze chimiche e l’aumentato interesse per le proprietà terapeutiche delle acque termali valorizzarono questo sito decentrato e scomodo rispetto alle grandi vie di comunicazione, portando qui personaggi dell’aristocrazia di tutta Europa. Tra il 1857 e il 1870 Casa Savoia realizza la residenza estiva di Sant’Anna di Valdieri, le palazzine di caccia di San Giacomo di Entracque e del Piano del Valasco, rendendo questo territorio un luogo ufficiale della villeggiatura reale. Alle Terme vengono costruiti quattro chalet di foggia svizzera, due dei quali ancora esistenti e oggi completamente restaurati: la “Casa della Bela Rosin” e il prospiciente “Casino di Caccia”. Il 10 luglio 1857 per volere del Re Vittorio Emanuele II viene posata la prima pietra di quello che oggi è l’Hotel Royal delle Terme Reali di Valdieri.
Le tre generazioni di casa Savoia che si sono succedute in Valle Gesso hanno lasciato un’impronta profonda nelle Alpi Marittime. Non soltanto perché ne hanno segnato il territorio con palazzine, chalet, ricoveri, imposte di caccia e chilometri di sentieri e mulattiere che oggi fanno la gioia degli escursionisti, ma anche perché i re cacciatori hanno impresso ricordi ancora vivi nella memoria collettiva. È amore a prima vista. Il colpo di fulmine fra Casa Savoia e le Alpi Marittime scocca il 29 agosto 1855, in occasione di una visita al paese di Entracque dei principi Vittorio Emanuele e Ferdinando Duca di Genova. Il giovane principe Vittorio Emanuele è un appassionato cacciatore di camosci (e, pare, di belle pastorelle) e rimane affascinato dall’abbondanza (degli uni e delle altre) in questo angolo di montagne alla periferia del regno. Le Marittime offrono al futuro re d’Italia selvaggina, scorci incantevoli, un clima salubre e le acque curative delle Terme di Valdieri. Una volta incoronato, il re non chiede: dato a intendere il suo interesse a fare della Valle Gesso l’ennesimo dei suoi distretti venatori, ottiene dai comuni di Valdieri e di Entracque la concessione esclusiva dei diritti di caccia, e, successivamente, anche di pesca su gran parte dell’alta Valle Gesso. Nasce così, nel 1857, la Riserva reale di caccia di Valdieri e Entracque.
La palazzina forse più pittoresca realizzata dai Savoia è quella del piano del Valasco. Concepita come residenza adatta anche a soggiorni prolungati, viene progettata già nel 1868. La costruzione, annunciata da lontano dalle caratteristiche torrette merlate in stile neomedievale, è posta proprio al centro del verde pianoro di pascoli circondato da una conca di cime innevate, nel cuore cristallino delle Alpi Marittime. Molto amata e fortemente voluta da Vittorio Emanuele II, la palazzina è stata nel corso del tempo abbandonata, destinata al ricovero di soldati e margari, incendiata più volte e, infine, restaurata. Nel 2002 è iniziata la nuova vita della ex casa di caccia, che oggi è diventata un insolito rifugio alpino con annessi bar e ristorante, per un pernottamento o una semplice sosta tra mura prestigiose e cariche di storia.
L’architettura della palazzina del Valasco, come quella delle terme, degli chalet e delle altre residenze reali, esprime un’idea di montagna ben diversa da quella delle popolazioni locali: è l’espressione tangibile di una visione del territorio alpino fortemente cittadina, caratterizzata dalla cultura internazionale tardoromantica di fine Ottocento e dal nuovo stile di vita en plein air delle classi urbane borghesi. Anche se si tratta della proiezione in legno e mattoni di uno sguardo cittadino, ciò nondimeno l’architettura di molti degli edifici fatti costruire dai Savoia si fa apprezzare per la sua qualità e per il tentativo di interpretazione non banale dell’ambiente montano.
– Percorso Terme Reali di Valdieri – dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle ore 14:00 alle 18:00 con partenze in gruppi ogni 30’ ca: complesso termale, chalet svizzeri, giardino botanico con guida parco – ritrovo Ingresso Hotel Royal delle Terme Reali
Contributo minimo suggerito a partire da Euro 10,00 – iscritti FAI Euro 8,00 (a partire da 12 anni) –
Camminata al Rifugio Valasco – partenza ore 10:00 da ingresso Hotel Royal delle Terme Reali con guida naturalistica riservata, pranzo al sacco. Rientro nel pomeriggio.
Contributo minimo suggerito a partire da Euro 15,00 – iscritti FAI Euro 12,00. (a partire da 12 anni). Abbinamento al percorso Terme Reali di Valdieri con integrazione contributo di Euro 5,00.
Possibilità di iscriversi al FAI in loco (tessera FAI) e usufruire da subito dei vantaggi. Il contributo della giornata sarà interamente devoluto al FAI per sostenere la missione di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e naturalistico italiano. Prenotazione suggerita sul portale faiprenotazioni.fondoambiente.it. I posti prenotati consentono di organizzare al meglio l’esperienza di visita. È comunque possibile accedere alla visita senza prenotazione, con priorità agli iscritti FAI. Si consiglia un abbigliamento sportivo con scarpe comode. L’evento si terrà anche in caso di maltempo.