“Ci congratuliamo con gli enti che sono riusciti ad aggiudicarsi i contributi del bando piccoli Comuni e non vediamo l’ora che lo stesso venga rifinanziato dal governo così da consentire l’assegnazione di nuove risorse a quelle realtà che, pur avendo lavorato intensamente, sono rimaste escluse dai finanziamenti e ora hanno tre anni di tempo per vedere scorrere nuovamente la graduatoria”.
Lo afferma il vicepresidente vicario di ANCI Piemonte, Emanuele Ramella Pralungo, mentre è in corso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM 2 agosto 2024 che approva la graduatoria del “Bando pubblico per il finanziamento dei progetti per il piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni”.
Ammontano complessivamente a 2.638 le istanze presentate da 3.359 Comuni in tutta Italia. Di queste, la maggior parte (2.261) sono state presentate da Comuni singoli, 305 da Comuni in convenzione e 72 dalle Unioni. I progetti meritevoli di finanziamento sono stati 1.179 (circa il 45% di quelli presentati) ma quelli immediatamente finanziabili in base alle risorse attualmente disponibili (172 milioni di euro) sono al momento 144 in tutto.
“Ci chiediamo – prosegue Ramella – come sia possibile che oltre il 50% dei progetti presentati dai Comuni sia stato dichiarato inammissibile. I Comuni sono gli enti che meglio di tutti sanno realizzare iniziative e investire risorse pubbliche a beneficio della collettività. Si tratta di una questione sulla quale, in prospettiva futura, bisognerà fare delle serie riflessioni assieme al Ministero dell’Interno e al Governo. Se ci sono delle criticità vanno affrontate e risolte. Come ANCI, siamo pronti a dare il nostro contributo. Al di là delle polemiche – conclude il vicepresidente vicario – occorre prendere atto di ciò che non ha funzionato così da apportare i correttivi del caso”.
Nella stessa direzione l’intervento dell’on. Roberto Pella, sindaco di Valdengo (BI) e presidente facente funzione di ANCI nazionale: “Ringrazio il presidente del Consiglio Meloni ed il ministro Musumeci per aver accolto il nostro invito e aver sbloccato risorse ferme da sette anni e prioritarie per i piccoli Comuni nel mantenimento dei presidi territoriali. Vista l’alta adesione di Comuni al bando auspico che, qualsiasi altra risorse finanziaria disponibile, sia destinata per lo scorrimento ulteriore della graduatoria, così da soddisfare ulteriormente il maggior numero possibile di richieste da parte dei piccoli Comuni”.
“Sono passati sette lunghi anni dall’incontro di presentazione della Legge Piccoli Comuni tenutosi nel 2017 a Volpedo – ricorda il coordinatore Piccoli Comuni di ANCI Piemonte, Gianluca Forno -. Da allora abbiamo lavorato al fianco di ANCI nazionale per costruire un percorso in grado di porre le basi per il rilancio dei nostri territori. Un iter partito proprio dal Piemonte, regione con il più alto numero di piccoli Comuni. Resta l’amaro in bocca per le tante realtà che, in questa fase, non potranno beneficiare dei finanziamenti: purtroppo, dei numerosi progetti in graduatoria solo una ventina vedrà la luce a breve mentre in lista d’attesa ci sono oltre 100 Comuni piemontesi e ben sei unioni, segno che il lavoro di squadra premia sempre. Ci auguriamo, dunque, che vengano presto reperite le risorse necessarie per l’attuazione dei progetti in stand-by. Al tempo stesso – conclude Forno – bisognerà fare una seria riflessione sulle motivazioni che hanno portato all’esclusione di molti enti dal bando. La nostra attenzione resta alta e, ancora una volta, siamo disposti a sedere ai tavoli nazionali con l’ANCI per comprendere quali siano state le criticità e i problemi che hanno penalizzato il lavoro di sindaci e funzionari dei Comuni rimasti esclusi”.