Guado tra il Santuario degli Angeli e la Mellana, si lavora a una soluzione definitiva

Stamane è stato ripristinato il passaggio ciclopedonale sul torrente Gesso. L’amministrazione comunale ha la volontà politica di intervenire, ma i tempi non saranno brevi: costi elevati e vincoli i maggiori ostacoli

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Il passaggio ciclopedonale sul Gesso, che collega la zona del Santuario degli Angeli di Cuneo alla frazione Mellana di Boves, è stato ripristinato ed è nuovamente percorribile. Le intense precipitazioni di domenica 18 agosto avevano parzialmente compromesso l’integrità dell’attraversamento, ma va ricordato che l’opera è progettata con materiale ghiaioso prelevato dal fiume e in modo da garantire il deflusso idrico che la risalita ittica. Per queste ragioni, è soggetta alle modifiche dell’alveo e prevede un’alternanza di ripristini e chiusure stagionali: in particolare, la sua rottura in caso di piena è appositamente studiata per avvenire alle due estremità, affinché blocchi il transito a tutela dell’incolumità dei cittadini e a salvaguardia dell’ambiente.

A ogni piena la notizia dell’inagibilità suscita polemiche sul presunto spreco di denaro pubblico. Vale dunque la pena ripercorrere la storia di questo passaggio pedonale, che a quanto risulta, veniva già utilizzato prima della fondazione della città di Cuneo. Ci limitiamo al secolo scorso. I più anziani ricorderanno che sino al dopoguerra era possibile attraversare il torrente sulla “pianca”, una passerella in legno, che veniva regolarmente ripristinata dopo le piene. Una soluzione che oggi non è percorribile per ragioni di sicurezza, anche in memoria di ciò che avvenne nel ’48, quando una giovane sposa perse la vita portata via dalla corrente del fiume. Nella seconda metà del secolo arrivarono da più parti richieste di ricostruzione, fino ad arrivare agli anni ’90, quando venne costituito un Consorzio tra Amministrazione provinciale e i Comuni di Cuneo e Boves per la realizzazione di una pedancola ciclopedonale in cemento armato e legno, che venne effettivamente costruita in quegli anni. Gli eventi alluvionali dei primi anni duemila (giugno 2000 e luglio 2002) la danneggiarono seriamente, rendendola, di fatto, inutilizzabile. Valutatane la definitiva irrecuperabilità, si decise di demolire ciò che rimaneva nel 2010. Proprio in quel periodo, ritenuta toppo onerosa la costruzione di un ponte, arrivavano da più parti sollecitazioni per il guado temporaneo. Soluzione adottata a tutt’oggi: il passaggio è oggetto di uno specifico protocollo di intesa firmato dai Comuni di Cuneo e Boves, secondo il quale i due enti locali si impegnano alla gestione associata della sua ricostruzione e mantenimento. La realizzazione e il ripristino sono in capo al capoluogo, mentre Boves provvede a trasferire parte delle risorse necessarie, con costi variabili di anno in anno (intorno ai 18 mila euro totali).

L’amministrazione comunale sta lavorando per giungere a una soluzione definitiva, ma la legislazione vigente richiede ponti analoghi a quelli stradali, e di conseguenza un notevole esborso economico (il costo stimato è di oltre 4 milioni di euro). Fatto che, ineluttabilmente, rende in salita il percorso per la ricerca dei fondi necessari. I costi sono elevati perché l’alveo del torrente, nel punto in questione, è molto largo. L’ultima proposta di struttura formulata, presentata due anni or sono nella Commissione consiliare competente dall’architetto cuneese Giuseppe Buffon, prevedeva 354 metri di lunghezza, 3,6 di larghezza e un’altezza compresa tra i 6 e i 10 metri. La cronistoria del guado rende facilmente intuibile il perché sia necessario pensare a una soluzione di questo tipo.

“Al momento non ci sono le risorse per realizzare l’opera in tempi brevi – spiega l’assessore all’Ambiente e al Parco Fluviale, Gianfranco Demichelis -. In passato il progetto era stato candidato al bando di rigenerazione urbana finanziato dal PNRR, ma la proposta non è stata ritenuta finanziabile”. “Le difficoltà non ci scoraggiano – prosegue l’assessore –, come già ribadito in più occasioni la volontà politica di  realizzare l’opera c’è e ci stiamo adoperando per reperire i fondi necessari, quello che dev’essere altrettanto chiaro – ribadisce – è che le tempistiche saranno lunghe. Nel frattempo – conclude – continueremo a ripristinare il guado quando necessario: in attesa di una soluzione definitiva non possiamo lasciare inagibile un passaggio che, oltre ad avere un utilizzo pratico, ha una valenza turistica e storica”.