Peste suina, Coldiretti Cuneo: situazione allarmante

0
0
Foto archivio Provincia Cuneo

I nuovi focolai di Peste Suina Africana tra il Piemonte, nelle province di Novara e Vercelli, e la Lombardia sono un segnale allarmante di come l’epidemia si stia allargando in maniera rapida e pericolosa. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo che, con la nomina del nuovo Commissario straordinario alla PSA Giovanni Filippini, chiede di mettere in campo le azioni necessarie a fermare un grave rischio per la filiera suinicola cuneese e nazionale e di attivare tutte le misure a sostegno delle imprese.

“Il primo passo da compiere è quello di erogare gli indennizzi dovuti alle aziende danneggiate dalla PSA che oggi sono in grande difficoltà. Sono necessari – dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo,Enrico Nada – quattro interventi urgenti: il risarcimento alle scrofaie anche su fermo aziendale, il risarcimento agli allevatori da ingrasso per mancato reddito, il monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni, e lo stop a mutui e contributi per le aziende colpite”.

Tali azioni possono sostenere, in questa fase di emergenza, una filiera come quella suinicola che è una delle più performanti dell’intero sistema agroalimentare nazionale con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro e centomila posti di lavoro. In Provincia di Cuneo – ricorda la Coldiretti – il comparto conta 800 aziende e quasi 900.000 suini destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come Prosciutto di Parma e San Daniele.

In Piemonte ammontano ad oltre 5 milioni di euro i danni provocati mediamente dai cinghiali ogni anno, con il numero di capi che è in continua crescita e ha raggiunto quota +110 mila.

“A luglio siamo scesi in piazza a Torino, sotto il grattacielo della Regione, da tutto il Piemonte per dire ‘Basta cinghiali’: ora non c’è più tempo da perdere per sostenere con tutte le misure necessarie, anche drastiche, i nostri allevamenti. La totale rimozione dei cinghiali, coinvolgendo tutti gli Enti preposti, Parchi compresi, deve essere una priorità assoluta” sostiene il Presidente Nada.

“Non è più accettabile assistere all’abbattimento di migliaia di animali sani a causa della diffusione del virus in una popolazione selvatica fuori controllo. Oltre agli indennizzi da erogare alle aziende danneggiate, bisogna prevenire ed anticipare le difficoltà pensando a lungo termine, investendo nella ricerca, per evitare di dover sempre inseguire l’emergenza” sostiene il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu, che aggiunge: “Questa problematica va affrontata una volta per tutte dalla nuova Giunta regionale”.