il “savoia party” con tappa glamour anche a racconigi

Festa di compleanno con nobili ospiti in quattro ex residenze reali tra Stupinigi, Venaria e Torino

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Il castello di Racconigi è tornato al centro di quel mondo antico che ancora oggi sa rievocare con la sua indubbia bellezza. E nelle scorse settimane, per una serata, ha riassaporato quelle atmosfere speciali, legate agli inquilini nobili che lo hanno abitato fino al 1946 dopo le tragiche vicende della guerra.
Non sono passati inosservati infatti i preparativi per una festa di compleanno che si è rivelata lunga un weekend e si è sviluppata non solo a Racconigi ma in altre tre delle più rappresentative residenze sabaude piemontesi, con ospiti al seguito.
È accaduto che Gabrielle e Thomas Janssens, nipoti di Maria Gabriella di Savoia, celebrassero i loro 20 e 18 anni, proprio qui ma anche tra Torino, Stupinigi e Venaria, nei gioielli barocchi costruiti dai loro antenati, circondati da principi e principesse, rampolli di alcune tra le più importanti (e decadute) dinastie del Vecchio Con­tinente.

Una celebrazione giovane, vissuta dalla prospettiva particolare ed esclusiva di questi eredi di antiche famiglie secondo modalità comuni a tanti coetanei di oggi: buon cibo, musica e coloratissime immagini social. Gabrielle e Thomas sono figli di Elisabeth de Balkany e per il loro compleanno hanno voluto una festa glam, nella cosiddetta corona di delizie realizzata intorno a Torino. Tra i loro invitati, non sono mancate Luisa e Vittoria di Savoia assieme al padre Emanuele Filiberto (lui ed Elisabeth de Balkany sono cugini di primo grado), il principe Boris di Bulgaria, la cui bisnonna era la principessa Giovanna di Savoia, Zita di Borbone – Parma, Maria Carolina e Maria Chiara di Borbone Due Sicilie, che hanno documentato con molte immagini la quattro giorni piemontese nei loro social.
Tra i rappresentanti delle dinastie regnanti, c’erano inoltre Louise del Belgio, con il padre Laurent, fratello di re Philippe (anche loro parenti, attraverso Maria José, ultima regina d’Italia) e la principessa green Theodora del Lichtenstein. In una delle foto pubblicate si vede anche l’84enne nonna Gabriella, sorridente e contenta. E poi una lunga lista di aristocratici, legati da parentele antiche, dress code precisi, atmosfere eleganti e scenari di grande fascino.

Grande la cura per i dettagli, a partire dall’elegante invito che è stato pubblicato su Instagram con un video da Maria Carolina, che conteneva tutte le indicazioni necessarie per prendere parte all’evento. I locali, nelle ex dimore sabaude, erano stati affittati come normali utenti privati.
Il via della festa è stato dato a Torino, con una cena nel Caffè di Palazzo Reale all’insegna di un abbigliamento “relax”; il giorno successivo, pranzo nello scenario magnifico della Palazzina di Caccia di Stupinigi, con un dress code chic, e cena e ballo nella suggestiva Margaria neogotica del Parco di Racconigi, a cui gli invitati arrivavano con un trenino, direttamente dal Castello, con vestiti lunghi per le dame e smoking per gli uomini, tutti eleganti “con un tocco di stravaganza”.

Alla Reggia di Venaria, infine, si è svolto il brunch di addio: al termine, i bus privati hanno riportato gli ospiti a Torino o all’aeroporto di Caselle, permettendo così a chi doveva imbarcarsi subito di portare con sé i bagagli alla Reggia. Informazioni pratiche che riportano un po’ i sognatori con i piedi per terra, dopo le foto di outfit da capogiro e scenografie da sogno. In altri tempi, da feste come queste sarebbero probabilmente nati matrimoni regali. Ma ci troviamo nel XXI secolo e le residenze sabaude, che nel frattempo sono state elette patrimonio dell’Umanità dall’Une­sco, possono essere come detto affittate da chiunque per eventi privati (proprio a Venaria, per esempio, si è recentemente sposata Cristi­na Chiabotto, Miss Italia 2004).

Ricordiamo che a Racconigi era nato il nonno di Emanuele Filiberto, cioè Umberto II, il cosiddetto “re di maggio”, e qui suo padre Vittorio trascorse le estati dei suoi primi anni di vita. I racconigesi, nei giorni precedenti l’evento, avevano notato i movimenti per lo srotolamento del grande tappeto rosso lungo lo scalone principale della facciata sud del maniero (verso viale Regina Elena), oltre all’arrivo di auto di un certo prestigio e di diversi pullman, alcuni dei quali posteggiati di fronte alla cancellata d’ingresso, proprio per frenare gli sguardi indiscreti dei curiosi.