Profondo Umano il festival culturale che piace alla gente

Grande successo di pubblico all’anteprima del film “Onde di terra” con Paolo Tibaldi e una notevole partecipazione agli altri eventi collegati

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Il primo dato da sottolineare riguarda il coinvolgimento del pubblico. Perché “Profondo umano” è un festival atipico, si occupa di senso della vita e – in particolare per questa edizione – della ritualità in un’epoca che sembra orientata verso una direzione opposta (“Arcani sensi – La vita e i suoi riti”). E allora si potrebbe pensare a un evento condiviso da pochi, perché si ritiene per consuetudine che certi contenuti siano destinati a un pubblico “di nicchia” . Ma poi accade che, dopo altri segnali rivelatori, all’anteprima del film “Onde di terra”, diretto da Andrea Icardi e con la partecipazione di Paolo Tibaldi, Lucio Aimasso ed Erica Lan­dolfi, un migliaio di persone decida di riempire la sala allestita alla Cantina Terre di Barolo. Un segnale chiaro e una bella soddisfazione per lo stesso Tibaldi che venerdì, nel corso della presentazione del festival al Comune di Alba, aveva detto: «È il film che volevo fare, quello che più mi rappresenta. Un’esperienza che ha messo insieme due mie grandi passioni: la storia del territorio e la recitazione. Tutta la trama è intrisa di ritualità, tema centrale dell’intero festival». La protagonista Fulvia, nome letterario che ritorna nelle storie di Langhe, è la promessa sposa che arriva da lontano, ovvero da Brancaleone, il paese della Calabria in cui Cesare Pavese venne confinato nel 1935. Un legame ulteriore. Dopo l’anteprima da record, c’è comunque un’altra possibilità per vedere il film che mette al centro le persone e le storie di Langa: lunedì 9 settembre, alle 21, a Santo Stefano Belbo nel contesto del Pavese Fe­stival.
E sempre qui qui il giorno successivo, 10 settembre, sarà proiettato anche il docufilm “Omero non deve morire” dedicato alla poetica pavesiana e realizzato dalla Fon­dazione Radici, curato da Marcello Pasquero e Pier­carlo Grimaldi, fotografia di Bruno Murialdo e Silvia Muratore, riprese di Daniele Ferrero e Francesca Nota.
Venerdì ad Alba era intervenuto anche Remo Schellino per parlare del suo docufilm “Venire al mondo”, presentato al cinema Moretta e capace di affrontare il tema della vita e quello della morte (venire-stare-andare) con grande lucidità attraverso interviste straordinarie, pienamente in line­a con “Profondo umano”.
Sulle finalità del festival -gestito da un team giovane – ne fanno parte Francesco Za­baldano, Francesco Oc­chet­to, Ester Marello, Agata Scarsi e Noemi Beccaria – si era espresso Francesco Cor­dero di In­tonando: «Viviamo in un tem­po della comunicazione senza comunità, del baccano e del rumore vuoto, in cui spesso ci ritroviamo a girare su noi stessi per finire soli. Questo è il paradosso più grande nell’era dell’overdose comunicativa. Profondo uma­no getta un seme di riflessione e speranza, che va oltre il narcisismo collettivo per arrivare alla vera connessione di cui oggi abbiamo bisogno». E sulla scelta del tema di fondo: «Perché parlare di rito, di ritualità in un tempo in cui se ne vede la progressiva scomparsa? Non è una scelta controcorrente, ma un tentativo di affermare e sottolineare il senso che i riti occupano nella nostra vita e senza i quali essa lo perde».
Intanto nel coro della Mad­dalena va in scena la mostra “Essenza rituale”, allestimento di opere di Cristina Sai­mandi e Martina Gagliardi curato da Francesca Carbone, fondatrice di Gart arte contemporanea con sede a Neive. Le artiste propongono due installazioni: Custodi d’acqua, dedicata al riequilibrio dell’intelligenza umana con quella della natura e alla loro coesistenza sul pianeta; Ani­ma raccolta II, che esplora i temi della fragilità, della vulnerabilità e della speranza. L’esposizione resterà aperta fino al 22 settembre il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 19.30; il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30. Si segnalano tre passeggiate arricchite da interventi letterari, musicali e gastronomici, per un connubio unico tra cultura e paesaggio. Quest’an­no, inoltre, il festival celebra il 40° anniversario di “… Aspettando Natale” con gli appuntamenti musicali che sono stati illustrati da Franco Biglino, direttore del coro: protagonisti compositori co­me Britten, Mendelssohn e Mozart con le loro storiche melodie, fino al concerto-spettacolo “In volo su Hog­warts” proposto dal Coro Giovanile dell’Associazione Corale Intonando. A proposito di giovani, il sindaco Alberto Gatto ha elogiato gli organizzatori e tutti coloro che «sanno mettersi in prima fila per affrontare temi profondi».