Sono molto positivi i numeri e le iniziative che l’ASO Santa Croce e Carle sta producendo. La recente inaugurazione del rinnovato reparto di medicina interna e delle nuove apparecchiature, l’acceleratore lineare per la radioterapia e la risonanza magnetica ad alto campo da 3 Tesla, parlano di un percorso di crescita che mantiene l’obiettivo dell’eccellenza, nonostante le difficoltà e le carenze che registra l’ambito sanitario. Ringrazio il direttore generale Livio Tranchida per l’impegno e la caparbietà con cui difende il servizio pubblico. Ringrazio tutto il personale sanitario per la resilienza, la competenza e l’ambizione con cui dispensa cure e assistenza.
A fronte di tutto ciò viviamo un preoccupante silenzio della Regione piemonte sul destino del progetto del nuovo ospedale, un silenzio che inizia ad allarmare tutta la comunità cuneese.
Non appena si è insediata la nuova Giunta regionale ho scritto all’assessore alla sanità Federico Riboldi, insieme alla presidente dell’Assemblea dei sindaci dell’AslCn1 Roberta Robbione e al vice-presidente Giovanni Gatti, per chiedere la possibilità di un incontro per affrontare il tema del nuovo hub sanitario territoriale, ed essere aggiornati sullo stato dei fatti e avviare così con i nuovi vertici politici regionali un confronto con il territorio che deve e dovrà essere necessariamente costante, puntuale e approfondito.
Oggi abbiamo avuto da parte dell’Assessore la disponibilità all’incontro che si terrà il prossimo 2 ottobre: auspico che in quell’occasione ci vengano date notizie chiare sul percorso del progetto. È palese che il cronoprogramma che era stato presentato dal Presidente Alberto Cirio nel febbraio 2023 – con l’affidamento dei lavori previsto a marzo 2024 e l’avvio del cantiere a dicembre 2024 – è completamente saltato; sarebbe oltremodo utile che il territorio ricevesse informazioni sulla situazione e le prospettive.