120 anni di storia: tutto il fascino della Cheraschese

Il presidente Roberto Olivero prepara i festeggiamenti del club che oggi milita nel girone B di Eccellenza regionale: «Siamo nati prima di tante società blasonate, qui c’è sempre stata voglia di sport. Ora tutti al Roella!»

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Roberto Olivero, dirigente d’a­zien­da, è il presidente della Asd Che­raschese 1904: società di calcio, con i colori ufficiali nerostellati, della città di Cherasco. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per svelarci alcuni retroscena legati ai grandi festeggiamenti in programma nell’imminente fine settimana e per il 120° compleanno del club con la squadra che oggi milita nel girone B di Eccellenza. Un club che ha radici ben salde e ricche di quel calcio di una volta, fatto di valori, di affetto, di attaccamento, di sana competizione.

«Fascicoli e fascicoli ri­legati in faldoni, documenti anonimi, firmati o autografati, semplici testimonianze scrit­te, fo­to­­gra­fie, mani­fe­­sti, re­per­ti, oggetti: profumo imponente di antico, di storico che trasuda anche dalle restaurate pareti del palazzo che fu di proprietà del conte Pietro Francesco Icheri, sito in via Monte di Pietà a Cherasco. Da tutte queste voci si può risalire al tempo remoto, a quel periodo che le menti umane non possono ricordare: la storia. Il primo documento che abbiamo ritrovato riguardante una sorta di notizia quasi sportiva risale al 23 ottobre 1821», si legge sul sito ufficiale cheraschese1904.it.

E ancora: «Le caratteristiche ed affascinanti casacche ne­rostellate, dei giorni nostri, furono adottate dalla società dopo la Seconda Guerra Mondiale, prendendo spunto da quelle molto simili del Casale».

Il presidente della Chera­schese come descrive il proprio incarico?

«Presiedo la Cheraschese dal 2010. L’ho sempre fatto mettendoci delle idee e il mio massimo impegno e, soprattutto, cercando di raggiungere gli obiettivi che tutti insieme ci eravamo posti. E lo faccio anche per il legame che ho con la mia città. Una parte importante di Cherasco è proprio la Cheraschese, per la sua storicità. Una storia che è stata raccontata, vissuta. Ne sono orgoglioso. Ho preso il testimone dopo presidenze im­portantissime e di spessore, dove i predecessori hanno fatto la loro parte. Io cerco al meglio di fare la mia. Chiunque mi ha preceduto, ha dato veramente tanto».

Parliamo di alcuni suoi predecessori.

«Potrei ovviamente farle dei nomi, ma non voglio. Non sarebbe corretto. Tutti han­no contribuito, percorrendo una parte del percorso all’interno della Cherasche­se. Voglio però citare tre persone, Monchio, Gallo e Bottero. Passione e volontà sono state la benzina che hanno messo, loro, nel serbatoio nerostellato. Soprat­tu­tto in anni difficili».

Spegnete 120 candeline, si tratta di un traguardo straordinario!
«Il mio e il nostro compito è quello di riuscire a festeggiarlo al meglio. Sono stati attraversati momenti duri, ma si è sempre riusciti ad andare avanti per il bene della maglia, dei colori, della storia. A Cherasco vi è una grande voglia di sport e di calcio. Ho avuto la fortuna di festeggiare anche il 110° compleanno. Questa volta abbiamo organizzato una festa importante. La Che­raschese, nel 1904, è nata prima di società blasonate professionistiche. Per me e per noi è motivo d’orgoglio. La voglia di fare sport a Cherasco, è sempre stata tangibile. Le prime persone che hanno praticato dello sport organizzato a Cherasco risalgono alla fine del 1800. Poi ci sono state le guerre e in seguito di slancio è andato tutto in discesa. Documenti e fotografie ci raccontano che con Emilio Roella, maggiore dell’esercito e altri cheraschesi partì tutto. Emilio Ro­ella che dà il nome al nostro centro sportivo. La Che­raschese nasce con delle maglie azzurre, diventate poi nerostellate in seguito».

Veniamo al weekend clou di sabato 14 e domenica 15 settembre 2024.

«Il sabato sera sarà il momento cardine in piazza Papa Giovanni XXIII. Con­segneremo dei riconoscimenti, ripercorreremo le tappe salienti della nostra società dal Dopoguerra in poi (proveremo anche a cercare un parente-discendente di Emi­lio Roella). Faremo dei ringraziamenti e presenteremo le nostre squadre per la stagione 2024/2025. Nel pomeriggio del sabato sul nostro campo, si svolgerà il Trofeo giovanile Banca di Cherasco con Cherasche­se, Bra e Roretese 2012 e 2015. La domenica, invece, il Trofeo giovanile “Cento­venti” per le categorie 2013, 2014 e 2016 coinvolgerà tantissimi club per tutta la giornata al Roella. Alle 18 della domenica al nostro stadio, l’incontro benefico tra la Nazionale Artisti TV e la Cheraschese All Stars con l’incasso che sarà devoluto all’associazione Il Sorriso di Cherasco. Il 15 settembre per noi è una data speciale, perché potrebbe essere proprio il 15 settembre 1904 che nacque la nostra società».

Oggi cos’è la Cheraschese?

«Oggi e non solo oggi, la Cheraschese ha la sua identità. Nel dilettantismo bisogna capire che strade prendere. La nostra strategia è quella di equiparare gli investimenti, dando la giusta importanza alle giovanili che io ho molto a cuore. Da lì si costruisce. Con fatica e con il tempo, raccogliamo i nostri frutti. La prima squadra è il punto di arrivo. Dobbiamo essere bravi a lavorare bene, prima».