Summer School Cespec “Oltre i confini del reale”

Dal 17 al 21 settembre a Cuneo seminari e incontri pubblici con grandi ospiti dedicati ad esplorare le nuove forme dell’esistere

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Torna a Cuneo, da martedì 17 a sabato 21 settembre, la Summer School del Cespec (Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo) dal titolo “(Iper)cose. Oltre i confini del reale”. Giunta alla XVII edizione, la Summer School 2024 proporrà cinque giorni di seminari e incontri pubblici dedicati a esplorare ciò che oltrepassa la semplice realtà, dagli oggetti virtuali ai sogni. L’edizione 2024 è la prima del nuovo ciclo triennale che intende indagare le nuove forme dell’esistere, esplorando una delle domande fondamentali della filosofia: cosa esiste, e come? Appuntamenti clou di quest’anno saranno la lezione pubblica inaugurale dal titolo “Lo zoo del matematico: numeri reali, iperreali e immaginari” di martedì 17 settembre, alle 21, presso il Salone d’Onore del Comune di Cuneo che avrà per relatore Piergiorgio Odifreddi (Univer­sità di Torino), noto per la sua intensa attività culturale nel campo della divulgazione scientifica e nel dibattito sul rapporto tra scienza e fede. Modera Sergio Carletto, vicepresidente Cespec. Da non perdere anche l’incontro serale di giovedì 19 settembre, alle 21, presso il Rondò dei Talenti alla presenza dello scrittore e sceneggiatore An­drea Piva, che dialogherà con il pubblico a partire dal suo ultimo romanzo “La ragazza eterna” (Bompiani, 2024), selezionato per il Premio Strega. La Summer School si svolge con il contributo di Fondazione Crc e il supporto di Fondazione  Crt e con il patrocinio di Città di Cuneo, Collège des Bernardins, Al­liance Fran­çaise di Cuneo, Dipar­timento di Filosofia e Scienze dell’Edu­ca­zione Uni­To, Club per l’Unesco di Cuneo Odv, Studio Teologico Interdiocesano Fossano, Cent­ro Culturale Protestante, Istituto Superiore di Scienze Religiose Fossano, Liceo Classico e Scientifico Statale “Pellico – Peano” di Cuneo, Istituto storico della Re­si­stenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo. La partecipazione agli incontri è libera e vale come attività di formazione per i docenti.
«Lo scorso anno abbiamo concluso un triennio di studi sul corpo riflettendo sui cambiamenti che i nostri tempi comportano e in questa edizione amplieremo l’indagine affrontando le modalità di percepire e intendere ciò che chiamiamo “cose”», commenta Angela Michelis, presidente del Cespec. «Le cose sono tali perché ci paiono individuabili e reali e, per lo più, le pensiamo come ultima possibilità di verifica delle nostre costruzioni; eppure, il nostro mondo è molto più complesso della realtà che possiamo conoscere con i sensi, anche in campo fisico. I nostri vissuti e desideri, inoltre, trasformano l’esperienza delle cose in atmosfere e tonalità emotive, vibrazioni che cambiano la nostra percezione interiore ed esteriore dello spazio e del tempo e in tali processi lo sviluppo dei media tecnologici non è più certamente un fattore neutrale».
Oltre alle due serate pubbliche sono poi previste sei sessioni seminariali, in calendario da martedì 17 a venerdì 20 settembre. Non mancherà il tradizionale workshop con gli studenti, in programma giovedì 19 settembre alle 10 presso il Rondò dei Talenti, organizzato a partire da due opere recenti dell’autore Felice Cimatti (Università della Calabria), invitato a rispondere alle domande dei 25 studenti provenienti da tutta Italia e accreditati ai lavori della Summer. Sabato 21 settembre alle 10, giornata conclusiva dei lavori: presso il Liceo Pellico-Peano (corso Giolitti, 11) sono in programma una serie di lezioni dialogate con gli studenti alla presenza di Alessandro De Cesaris (Université de Fri­bo­urg/Col­lège des Ber­nar­dins) e Jacopo Bodini (Université de Lyon 3 Jean Moulin).
«La Summer School del Cespec è una straordinaria occasione di incontro per studenti e studiosi», aggiunge Alessandro De Cesaris, direttore scientifico della Summer School. «Nel corso de­gli anni siamo riusciti a creare una vera e propria comunità di ricerca, uno spazio nel quale proporre un modello di dialogo al tempo stesso rigoroso e rilassato, capace di guardare al di là della separazione tra mondo accademico e sfera pubblica. Riflettere sulle trasformazioni del nostro modo di pensare il mondo è un passo fondamentale per imparare come cambiare il mondo stesso».