«Quest’anno la stagione è buona per i funghi. Ce ne sono molti, soprattutto nella fascia pedemontana di media altezza. Il tempo è stato ottimale, prima la pioggia, poi il caldo, per cui il terreno è nelle condizioni migliori. Chi va in giro nei boschi con un minimo di esperienza può trovarne almeno un paio di chili per volta, ma i cercatori professionisti ne portano a casa molti di più».
Alla vigilia della storica Mostra nazionale del fungo di Ceva, in programma sabato 14 e domenica 15 settembre, Marco Bellone, castanicoltore e vicepresidente provinciale di Cia Agricoltori italiani di Cuneo, disattende con un sorriso l’abituale riserbo dei cercatori di funghi, che malvolentieri svelano le loro carte per non favorire la “concorrenza”.
«In queste settimane – osserva Bellone -, c’è stata una vera e propria “esplosione” di funghi, anche se non dappertutto. Nella fascia bassa delle colline ce ne sono ancora pochi, ma il clima promette bene anche li. I funghi con le qualità migliori sono quelli che si trovano nei castagneti. Quelli sotto i faggi, alle altitudini maggiori, sono meno gustosi».
Per la prima volta, anche Cia Cuneo sarà presente alla Mostra del Fungo di Ceva, un’occasione per fare il punto sulle opportunità legate al bosco, una risorsa da non trascurare.
«Va segnalata in questi ultimi anni la crescente morìa dei castagni – avverte Bellone -, in gran parte dovuta alla mancanza di manutenzione dei boschi. Se non si tornerà ad aiutare economicamente chi lavora in montagna, molte aree verranno abbandonate dagli agricoltori e diventeranno un gerbido, cioè un problema per tutti».
Non ultimo, incide il cambiamento climatico: «L’effetto del riscaldamento globale nei boschi è evidente. Oggi, quando crescono molti funghi, capita spesso che si sviluppino anche i funghi che attaccano il castagno facendo marcire il frutto. Un tempo non accadeva, ora è quasi la norma, perché sono cambiate le condizioni climatiche. Fungo porta fungo, ma non tutti sono buoni, anche per le piante».