Torna dal 30 settembre al 5 ottobre _resetfestival: a Torino dal 2009, il “backstage festival” della nuova musica inedita annuncia il claim della sedicesima edizione “Musica Eretica” e i 12 progetti artistici selezionati che suoneranno venerdì 4 e sabato 5 ottobre: Alec Temple, Alessandra Nazzaro, Alessio Alì, Asiabel, Aura e Marilyn, Avec Moi, Best Before, Giglio, Margot, Moonari, Sealow e Sianlout.
Senza esclusioni di genere musicale e di provenienza, per il sedicesimo anno il meglio della nuova musica inedita presente e futura sarà a _resetfestival, dopo una lunga e accurata selezione tra oltre 600 candidature provenienti da tutta Italia. Una direzione artistica collettiva, quella di _resetfestival, composta da Associazione Verve e The Goodness Factory in rete con addetti e addette ai lavori torinesi e nazionali, che contribuiscono alla selezione e partecipano a sessioni di ascolto collettive. Prosegue anche la collaborazione con Piemonte dal Vivo tramite l’iniziativa Glocal Sound che, anche quest’anno, darà a 9 progetti musicali Under35 l’opportunità di esibirsi sul palco.
Tante sono le novità ancora in arrivo che saranno presto svelate, fra cui i nomi dei e delle 4 mentor della sezione reHUB produzione creativa, durante la quale artiste e artisti lavoreranno e si esibiranno insieme a emergenti under 25.
Il festival
Un festival accessibile e inclusivo con lo sguardo alle sfide future per la Musica e per la società. Una settimana di eventi con oltre 50 appuntamenti tra concerti, showcase, talk e laboratori formativi e uno spazio dedicato ai new-media digitali, influencer, associazioni culturali e start-up. Oltre 50 addette e addetti ai lavori tra manager, etichette, editori, maestranze e festival partner nazionali in una grande rete per la formazione. Oltre 1000 i progetti artistici passati in questi sedici anni da _resetfestival e, tra questi, spiccano nomi rilevanti del panorama nazionale.
Più di un festival, più di una conference musicale: _resetfestival è un vero e proprio backstage della musica, un momento di reale incontro e scouting artistico e professionale senza barriere, durante il quale emerso e sommerso dialogano e si intrecciano.
Un’occasione unica per il pubblico per conoscere musica nuova e appassionarsi, per conoscere e apprendere più da vicino come si svolge il music business. Per le future professionalità del settore è un vero e proprio Campus della Musica a Torino in cui avvicinarsi alla professione grazie al contatto diretto con chi lavora nel settore.
Musica Eretica, il claim dell’edizione 2024
Nel suo sedicesimo anno _resetfestival sceglie la via della conoscenza fuori da tutti i dogmi sociali per raccontarsi con il claim Musica eretica. L’identità grafica dell’edizione 2024 è un artwork creativo realizzato in collaborazione con l’agenzia creativa Ribelli e sviluppato da Roberto Gentili.
“Il termine eresia deriva dal greco antico αἵρεσις (haíresis). Il suo significato era scelta o opzione, poi qualcosa è cambiato drammaticamente e eresia ha portato con sé le fiamme del rogo. Quel fuoco e quel dissenso abbiamo voluto trasformarlo con la sedicesima edizione di _resetfestival: l’eresia diventerà il coraggio del dissenso, la manifestazione del pensiero critico e la massima espressione di irriverenza. La forza della sovversione, di stimolare discussioni e cambiamenti laddove si incontrano nella società modelli di vecchi e nuovi dogmi. Un’indole e un potere che la musica può incarnare.” raccontano Annarita Masullo e Daniele Citriniti, Co-Founder The Goodness Factory
Sul manifesto la riflessione di Pietro Bonada, fondatore dell’agenzia creativa torinese Ribelli: “Gli strappi, l’incuria e il deterioramento naturale dei manifesti pubblicitari diventano protagonisti e assumono un valore simbolico e artistico. La bellezza si rivela agli occhi di chi sa guardare oltre gli stereotipi, andare in profondità, cercare nuovi significati attraverso la rimozione piuttosto che con l’aggiunta. Come Michelangelo credeva che la scultura fosse già presente nel marmo e che l’artista dovesse solo rimuovere il materiale in eccesso per liberarla. Analogamente, nel manifesto, come nella musica, i contenuti emergono rimuovendo gli strati superficiali, andando in profondità.”