Mario Brezzo: maratoneta nei sei Continenti, con Alessia nel cuore

0
1

In un Roero fatto di storie, di personaggi, di imprese e di tanto cuore, c’è una figura che meriterebbe davvero -e merita- un pensiero di vivo risalto.
E’ quella di Mario Brezzo da Monteu Roero: apicoltore, componente di spicco della Podistica Castagnitese, cavaliere dell’Ordine di San Michele, amico pacato e d’intelligenza notevole, e soprattutto generoso e dal carattere forte, sincero.
Mario, che in questi mesi è stato altresì impegnato nel mondo del “balòn” con la Pallonistica Canalese ed è nel contempo tesserato presso la Podistica Castagnitese, è appunto anche un maratoneta, di quelli tenaci: e che, dopo aver già raggiunto e superato ormai da tempo la cifra-record delle maratone disputate nella sua carriera (con tanto di riconoscimento, giunto a suo tempo a quota 45, da parte del “Club 42:195” che riunisce gli specialisti di questa disciplina-clou per la storia delle Olimpiadi, dell’atletica e dello sport nella sua interezza), sta ora inanellando risultati su risultati.
Con una particolarità: il fatto di portare sul petto, impressa sulla sua tenuta da corsa, il volto e il nome della figlia Alessia, scomparsa nel 2010 in un incidente stradale, all’età di 18 anni.
Molte cose sono state fatte da Mario e dalla sua famiglia, nel suo nome e in suo ricordo: dall’associazione benefica “For Eil” nata all’indomani di quel triste evento, passando per atti di vera generosità, tra cui la donazione di un pianoforte all’Istituto Musicale di Canale e del Roero, da lei frequentato, e che ancora sprigiona la sua forza nella confraternita di San Giovanni nella capitale del pesco.
Amsterdam, Boston, Edimburgo, Riga, Verona, Napoli, Valencia, Malaga, Ginevra, Barcellona, Brescia, Buenos Aires, Marrakesh, ma anche l’Ecomaratona del Barbaresco, Ravenna, Plitvice in Croazia, tanto per citarne alcune in un elenco che supera ormai abbondantemente la quota delle 50 competizioni di questa categoria, e sino alle ultime maratone (ma solo in ordine di tempo), vissute a Bilbao, nei Paesi Baschi, e poi a Tokyo.
Proprio ora, a metà settembre, c’è stata la partecipazione alla maratona di Sidney, in Australia, agli antipodi: per poter dire -a ragione- di aver corso in tutti i Continenti del pianeta l’impresa legata alla figura storica del soldato Filippide nel 490 Avanti Cristo.
Insieme agli amici di sempre: e sempre con Alessia nel cuore, portando con sé il suo nome e la sua terra, ovunque.