Concerto, conferenza, masterclass e mostra di liuteria: al Ghedini l’appuntamento conclusivo del Guitar Project 2024

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Venerdì 27 e sabato 28 settembre si svolgono le giornate conclusive del Guitar Project 2024, nelle quali sono in programma un concerto e una conferenza musicologica, una masterclass per allievi interni del Conservatorio Ghedini e uditori esterni e una mostra di liuteria. Il protagonista principale è il chitarrista Andrea Dieci, definito “una vera star della chitarra classica” dal Corriere della Sera e titolare della cattedra di chitarra al Conservatorio “Vecchi-Tonelli” di Modena. La partecipazione agli eventi è libera, senza necessità di prenotazione; per iscriversi alle masterclass è necessario seguire le indicazioni presenti sul sito www.conservatoriocuneo.it.

Il concerto si tiene venerdì 27 settembre alle ore 20.30, nella sala “Mosca” del Conservatorio (via Roma 19): si esibisce il chitarrista Andrea Dieci che eseguirà brani di Fernando Sor (Fantasia op. 30) e Manuel Maria Ponce (Mazurka; Valse), due compositori di cui Dieci ha studiato a lungo la produzione musicale incidendo anche dei dischi, Frank Martin (Quatre Pièces Brèves: Prélude, Air, Plainte, Comme une Gigue), William Walton (Five Bagatelles: I. Allegro, II. Lento, III. Alla Cubana, IV., V. Con slancio) e Simone Fontanelli. Particolarmente interessante sarà l’esecuzione del brano di quest’ultimo, intitolato “A riveder le stelle…” e dedicato al chitarrista stesso, che lo ha suonato in prima esecuzione assoluta lo scorso aprile. Il concerto fa parte della Stagione Artistica 2024 del Conservatorio Ghedini. L’esibizione musicale viene preceduta da una conferenza musicologica, che si svolge nella sala “Mosca” alle ore 18 e nella quale lo stesso Andrea Dieci propone una guida all’ascolto del concerto serale.

Nella giornata di sabato 28 settembre il M° Andrea Dieci conduce, in orario 9.30-13 e 14.30-18, una masterclass in cui si esplorano le tecniche esecutive e l’interpretazione del repertorio chitarristico; il laboratorio è aperto a studenti del Conservatorio e a uditori esterni. Sabato sarà inoltre allestita una mostra di liuteria, visitabile nei locali della sede di via Roma 19 per tutto il giorno.

Gli eventi in calendario costituiscono l’appuntamento conclusivo del Guitar Project 2024, organizzato dai professori del Ghedini Mario Gullo e Carlo Fierens: i precedenti momenti del progetto sono stati il concerto di Carlo Fierens, che ha aperto la Stagione Artistica 2024 del Conservatorio lo scorso 8 marzo, e il concerto di musica da camera per chitarra e archi nel quale si sono esibiti, a maggio, Mario Gullo, Andrea Cavuoto, Silvia Colli, Sergey Galaktionov e Davide Mosca.

 

Andrea Dieci è titolare della cattedra di chitarra al Conservatorio “Vecchi-Tonelli” di Modena. Si è diplomato con il massimo dei voti, lode e menzione speciale al Conservatorio “G. Verdi” di Milano dopo aver studiato nella classe di Paolo Cherici. Definito “an impressive guitarist” dal Times Herald e “una vera star della chitarra classica” dal Corriere della Sera, ha vinto il 1° premio in numerosi concorsi internazionali e ha tenuto centinaia di concerti per prestigiose istituzioni musicali in Europa, negli Stati Uniti, in America Centrale e del Sud, Asia e Africa, figurando nell’ambito di manifestazioni di rilevanza mondiale. Ha inciso 17 CD, tra cui figurano monografie su Manuel Maria Ponce, Nicola Jappelli e Fernando Sor.

 

La Fantasia op. 30 è uno dei brani più importanti nella produzione dello spagnolo Fernando Sor, compositore e chitarrista attivo in Europa e in Russia a cavallo tra XVIII e XIX secolo. Sor fu autore di molta musica per chitarra, suo strumento prediletto – il suo catalogo annovera 13 fantasie, 4 sonate, numerosi temi con variazioni, raccolte di studi, pezzi staccati, un metodo e musica per due chitarre –, ma non solo: compose anche musica da camera, musica sinfonica, opere e balletti. Per questa dimensione di compositore a 360° si distinse dalla maggior parte dei chitarristi-compositori dell’epoca, dediti in maniera pressoché esclusiva alla composizione di opere per il loro strumento. La Fantasia op. 30, pubblicata nel 1828 e dedicata al suo amico compatriota Dionisio Aguado, si basa su due temi popolari francesi. La struttura dell’opera è assai originale: una prima sezione, costituita da introduzione, tema e quattro variazioni (l’ultima delle quali si conclude con un’insolita ripresa variata dell’introduzione e del tema stesso), è seguita da un ampio movimento finale in forma sonata. Le variazioni si basano sul primo tema popolare; il finale, sul secondo.

 

Le Quatre pièces brèves del compositore ginevrino Frank Martin sono annoverate tra le tra le pagine più importanti ed innovative del repertorio chitarristico del primo Novecento. Composte nel 1933 e dedicate ad Andrés Segovia, che mai le eseguì, rimasero nell’oblio fino all’incisione realizzata dal virtuoso inglese Julian Bream nel 1966. Da allora, sono entrate stabilmente nel repertorio dei maggiori interpreti. L’opera è scritta in forma di breve suite di ispirazione barocca – Martin, che era attivo anche come clavicembalista per la Società Ginevrina di Musica da Camera, ammirava Bach più di ogni altro compositore – ma lo stile è moderno, con influenze di Schönberg e Stravinsky. L’autore ne realizzò una trascrizione per pianoforte e una rielaborazione orchestrale, entrambe col titolo di Guitare.

 

Il compositore messicano Manuel Maria Ponce fu legato da sincera e duratura amicizia con Andrés Segovia, per il quale compose a partire dal 1923 una serie di importanti lavori per chitarra che comprende cinque sonate, una sonatina, temi con variazioni (tra cui le celebri Variazioni e Fuga sulla Follia di Spagna), 24 preludi, due suites in stile antico, vari pezzi staccati e un concerto per chitarra e orchestra. La sua musica rimase costantemente nel repertorio del grande virtuoso andaluso, fino agli ultimi concerti. La Mazurka e il Valse, composti a Parigi nel 1932 ed inseriti nella raccolta delle Cuatro Piezas, sono un felice esempio dello stile di Ponce, che sintetizza elementi nazionalistici e influenze moderniste di origine europea.

 

“A riveder le stelle…” è una delle più recenti opere di Simone Fontanelli. Compositore, chitarrista e direttore d’orchestra, Fontanelli è docente di Musica Strumentale Contemporanea alla prestigiosa Università Mozarteum di Salisburgo. Nel 1995 gli è stato assegnato il prestigioso Premio Mozart di Salisburgo per la Composizione. Di lui, il famoso compositore ungherese György Kurtág ha detto: “Apprezzo moltissimo il suo talento. Sento il suo modo di far musica molto vicino al mio”. Scritta per Andrea Dieci e a lui dedicata, questa composizione del 2023 esplora in vari pannelli le “oscure” sonorità derivanti dall’abbassamento di un semitono della sesta corda della chitarra.

 

Sir William Walton, compositore inglese tra i più noti del Novecento, scrisse le Five Bagatelles tra il 1970 e il 1971 su richiesta del celebre virtuoso Julian Bream. Unico contributo di Walton al repertorio per chitarra sola, furono dedicate all’amico compositore Malcolm Arnold in occasione del suo 50° compleanno. Nonostante il titolo dell’opera suggerisca un carattere leggero e spensierato, siamo di fronte a pagine di grande impegno esecutivo. Nei cinque brevi pezzi, che alternano caratteri contrastanti, ritroviamo elementi caratteristici dello stile di Walton: ritmi sincopati, slanci melodici, armonie “agrodolci” con frequenti ammiccamenti al jazz, humour e virtuosismo – la prima e l’ultima bagatella, in particolare, presentano impervie difficoltà esecutive. Tra il 1975 e il 1977 Walton realizzò una trascrizione per orchestra delle Bagatelle, intitolandola Varii Capricci. La versione orchestrale amplifica e “colora” le Bagatelle, offrendo spunti utili a una rilettura più consapevole del testo chitarristico e delle sue implicazioni espressive.