Home Articoli Rivista Idea «Il calcio ha valori che vengono prima delle vittorie»

«Il calcio ha valori che vengono prima delle vittorie»

Il presidente regionale Figc, Mauro Foschia: «Gli scenari cambiano, l’aspetto sociale resta primario»

0
1

In esclusiva per Rivista IDEA, Mauro Foschia. Nei giorni scorsi all’Au­di­torium “Santo Vol­to” di Torino, si è tenuta l’as­semblea ordinaria elettiva del Comitato Regionale Figc-Lnd Piemonte-VdA. Le società calcistiche aventi diritto di voto e presenti al momento della votazione, hanno unanimemente confermato quale presidente Mauro Foschia per il quadriennio 2025/2028.
Primo punto, la sua rielezione.
«La soddisfazione nasce dal lavoro fatto nei due anni precedenti. Ci ha permesso di portare avanti progetti nuovi e innovativi. Parlo del Centro Tec­nico Federale a Venaria Reale, la rivisitazione della riforma del settore giovanile. Sono due aspetti che ci permettono di portare il calcio dilettantistico verso il futuro».
Che risposte ha avuto dalle società calcistiche?
«Il periodo pre-assembleare ci ha dato grandi certezze. Ab­biamo incontrato tutti i club, per mettere insieme il programma politico-sportivo e condividerlo. Ben 12 riunioni in tutte le delegazioni del Piemonte e della Valle d’Aosta, chiedendo loro quali erano le priorità da mettere sul tavolo e gli obiettivi da raggiungere. Un passaggio fondamentale. Pro­poste e iniziative che, da soli, non avremmo mai immaginato. Percorso di avvicinamento di spessore. La raccolta delle designazioni ci ha dato entusiasmo: l’85% delle adesioni di tutte le società piemontesi e valdostane, che si contano sul­le 500 totali».
Capitolo prime squadre.
«Nel nostro programma abbiamo condiviso l’esigenza di creare delle consulte territoriali, dove poter discutere di temi tecnico-organizzativi e soprattutto con i presidenti. Il tutto per fare emergere le proposte di modifica o di miglioramento dell’organizzazione e della ge­stione dei campionati di nostra competenza. Il livello del no­stro calcio dei grandi è buono e lo dimostriamo quando andiamo fuori regione. Certo che esistono questioni delicate e che richiedono molta attenzione. Con la caduta del vincolo e con la nuova legge sullo sport, vanno riviste. Oggi stanno cambiando gli scenari, dobbiamo aggiustare il tiro per sfruttare al meglio la riorganizzazione dei campionati».
Capitolo settore giovanile.
«In questi due anni, in forma sperimentale, abbiamo cambiato i format. Una squadra ac­quisisce il titolo per poter di­sputare un campionato regionale, allora se lo porta avanti nella categoria e non lo lascia in quella in cui lo ha vinto. Ciò fa tenere i gruppi squadra insieme, riduce al minimo i trasferimenti dei calciatori. Un altro importante scenario è qualificare i campionati per meriti tecnici, immaginando e iniziando a ragionare finalmente su quello che potrebbe essere l’introduzione di un campionato Élite. Stiamo valutando. Metteremo l’argomento in ma­no alle consulte territoriali, per capire insieme alle società e alla nostra dirigenza se e come andare in quella direzione».
Capitolo calcio femminile.
«Vogliamo lavorare e investire molto. Lo stiamo facendo con un progetto nelle scuole. Dob­biamo alimentare la base, altrimenti non arrivano i risultati. Collegare i club calcistici del territorio con gli istituti scolastici, attraverso la Federazione. La miglior spinta che noi possiamo dare per avvicinare le bambine e le ragazze al calcio».
Capitolo calcio a 5.
«Ha novità di rilievo. In termini di coinvolgimento, abbiamo istituito una nuova commissione regionale fatta da rappresentanti di tutte le categorie. Nel nostro Comitato, è avvenuto con numeri maiuscoli. Ci ha dato e ci darà grandi soddisfazioni, dato il livello tecnico generale. Vedasi il titolo Under 16 nel Tdr 2024».
Davanti c’è il quadriennio 2025/ 2028.
«Abbiamo tante sfide. Una prioritaria riguarda le modifiche della legge sullo sport. Con il presidente Giancarlo Abete e con il direttivo di Lega, stiamo lavorando forte. Stiamo valutando cosa proporre al Go­verno».
Lei oggi come vede il calcio?
«Sono un romantico a cui piace il calcio vero. Quello amatoriale e dilettantistico, che siamo chiamati a supportare. Oggi il calcio è un presidio sociale. Noi e le amministrazioni dobbiamo in­vestire, legare il lavoro con le so­cietà sportive. Dare spazi è vitale. Lo sport, come il calcio, prima ha un valore sociale, poi vi è la spinta agonistica e l’ambizione di fare il salto nei palcoscenici tanto ambiti. Il calcio deve educare alla vita».
Que­sto il quadro degli eletti e designati. Consiglieri Comitato Regiona­le: Agnino Cosimo, Can­dido Elisa, Fava Filippo Alberto, Giacca Enrico, Gia­chetti Eudo, Gliozzi Filippo, Guarnieri Agostino, Lanza Giu­lio, Sgrò Fausto, Ventura Gio­vanni, Vercelli Walter. Re­sponsabile regionale Calcio a Cinque: Pioli Mauro; responsabile regionale Calcio Fem­minile: Michelan­gelo Notariel­lo. Delegati as­sembleari: Ba­ri­son Simone, Co­mel Gio­vanni, Dogliani Adri­ano, Mar­mo Fe­lice, Montone Paolo (effettivi), Aceto Gian­marco, Bechis Giu­seppe, Mor­tara Lu­ciano, Sava Simone (supplenti). Collegio Revisori dei Conti: Barberis Davide (presidente), Bramante Paolo, Pa­rodi An­drea (componenti); Be­nedetto Claudio; Navaglia Va­lerio (supplenti).