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Quell’immortalità dopo la morte

Stephane Allix ha pubblicato in Francia un libro da 200mila copie: racconta la coscienza che sopravvive

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Stéphane Allix è stato per quindici anni reporter di guerra. Ma ha appena pubblicato in Francia un libro fuori dal comune che ha venduto 200mila copie. Perché è speciale? Perché s’intitola «La morte non esiste». Che cosa succede quando moriamo? Cosa accade alla nostra coscienza? Sopravvive alla morte cerebrale? Queste domande Stéphane Allix ha cominciato a farsele nel momento della morte del fratello. Da allora, ha mobili­tato tutte le sue capacità e il suo istinto di giornalista per cercare di far luce sugli enigmi della coscienza umana.
Attraverso un percorso che è durato oltre 15 anni, le ricerche mediche e neuroscientifiche esaminate dall’autore, così come gli in­numerevoli fenomeni inspiegabili legati alla morte che ha avuto modo di investigare (espe­rienze di premorte, percezioni extrasensoriali, stati di coma vigile e così via), lo hanno portato a stabilire che la nostra coscienza ha una dimensione spirituale che trascende la mera fisiologia del corpo. È forse ciò che i mistici di tante diverse culture chiamano “anima”? Stéphane ha deciso di sperimentare in prima persona questa dimensione attraverso percorsi al­ternativi e pratiche spirituali millenarie come lo sciama­nesimo e la meditazione profonda, l’uso di sostanze psichedeliche di antichissima tradizione come l’ayahuasca o la psilocibina. Grazie al suo lavoro di ricerca sul fronte scien­tifico, unito a un’esplorazione spirituale, Stéphane Allix si è convinto che la nostra coscienza non si riduce alla nostra attività cerebrale: un potente messaggio di speranza che condivide con tutti i lettori e le lettrici. Qualcosa che si ricollega al lavoro di Federico Faggin, lo scienziato italiano che ha inventato il microchip e che ora sostiene una tesi simile evidenziata nel libro “Oltre l’invisibile – dove scienza e spiritualità si uniscono” (Mondadori).