«Ragazzi, in classe mettiamo le basi di un mondo migliore»

Elena Chiorino è vicepresidente della Regione e assessore all’Istruzione: «Il sistema scolastico è molto complesso, ma in Piemonte siamo partiti bene»

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«Auguro a tutti gli studenti un anno scolastico ricco di opportunità, crescita personale e consapevolezza – ci dice Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte con deleghe a Lavoro, Formazione, Istru­zione -. Vorrei che ogni stu­dente, nessuno escluso, po­tesse scoprire e sviluppare i propri talenti. L’istruzione è un viaggio che apre porte ed è fondamentale che i nostri giovani abbiano il sostegno necessario per imparare, esplorare e crescere come cittadini responsabili e consapevoli. In classe si costruiscono le basi per inseguire i propri sogni. Abbiate fame di futuro. Siate curiosi, vivete la scuola come un luogo di confronto e di crescita, fatevi spingere dal desiderio di guardare avanti e migliorarvi. È oggi che si iniziano a porre le basi per una società migliore».

Quali sono le criticità di questo nuovo inizio? Ci sono ancora molte cattedre scoperte?
«Qualsiasi analisi non può che partire dai numeri. In Piemonte abbiamo 493.933 studenti, 25.383 classi e 66.702 docenti nelle scuole statali. Non parlerei di criticità, ma di complessità. Nella consapevolezza che gestire un sistema scolastico sia estremamente complesso, è utile sottolineare un dato confortante: l’Usr ha lavorato con grande impegno e al 31 agosto, grazie al primo turno di nomine dei docenti supplenti da graduatorie provinciali, la copertura dei posti è del 97%. Questo ha permesso la partecipazione dei docenti di ruolo e dei supplenti a tutte le attività collegiali di inizio anno scolastico».

Che cosa pensa della protesta dei precari?
«Premesso che si tratta di un tema su cui la Regione non ha una competenza diretta, è chiaro che è una questione complessa e delicata, che merita gran­de attenzione. Pa­ghiamo un’eredità lasciata dai governi precedenti. È fondamentale che il sistema scolastico garantisca stabilità e valorizzazione delle competenze di chi, ogni giorno, contribuisce alla crescita dei nostri ragazzi. Il Governo Meloni ha già avviato alcune iniziative per cercare di favorire la stabilizzazione del personale: credo che il dialogo con i rappresentanti del mondo della scuola sia essenziale per affrontare in modo costruttivo queste istanze e trovare insieme le risposte più adatte».

Insegnanti di sostegno, com’è la situazione?
«In Piemonte la percentuale degli alunni con disabilità ri­spetto al totale degli alunni è pari al 4,30% per l’anno scolastico 2024/25, l’anno precedente era pari a 4,05%. Questo significa che è aumentata l’incidenza dei bisogni educativi speciali. Detto questo, su 66.702 docenti, 48.058 sono di posto comune e 18.644 posti di sostegno. Al 1° settembre, il 18,6% è stato coperto da personale docente specializzato per il sostegno. Per ovviare a questa percentuale è necessario potenziare il numero dei percorsi di specializzazione previsti nell’offerta formativa degli atenei. Nel DL Sport & Scuola è stato previsto l’intervento di “Indire” con percorsi abbreviati di specializzazione. Inoltre l’Usr riavvierà la piattaforma “Help Desk per il sostegno”, un ambiente aperto di apprendimento che, a partire dalle informazioni più semplici per avviare il loro lavoro, è utile ai docenti senza specializzazione per reperire documenti e materiali di studio ma anche a condividere problematiche e richiedere consulenze su situazioni e casi particolarmente impegnativi».

Avete in programma interventi di edilizia scolastica nel Cuneese?

«Parto dal presupposto che credo fermamente che investire nell’edilizia scolastica significhi investire nella qualità dell’istruzione, creando spazi dove gli studenti possano sviluppare al meglio le proprie capacità in totale sicurezza. Per quanto riguarda il Cuneese ricordo che è stata sottoscritta un’intesa istituzionale di programma tra Regione Piemonte e Provincia di Cuneo che prevede uno stanziamento di fondi regionali pari a 5,5 milioni di euro per finanziare tre interventi: la realizzazione di una nuova sede didattica per l’istituto d’arte Bertoni di Saluzzo, di una palestra a Barge e di un liceo a Mondovì. L’in­tesa, sottoscritta ben 18 anni fa, non aveva mai trovato una completa attuazione. Il 19 giugno 2020 la Giunta Cirio ha firmato un accordo di programma per l’istituto Bertoni di Saluzzo e l’intervento si concluderà nei primi mesi del 2025. Per quanto riguarda il liceo di Mondovì la mancata sottoscrizione di un accordo negli anni ha reso il finanziamento non più sufficiente per realizzare il progetto e questo impone scelte politiche immediate. Nell’ultimo quinquennio, inoltre, sono stati concessi finanziamenti regionali con il bando Ricollocazione temporanea 2023 all’Istituto Peano-Pellico di Cuneo per un totale di 60.000 euro. Per questa amministrazione un’edilizia scolastica efficiente è una priorità per garantire ai nostri ragazzi un percorso di crescita in un ambiente che li supporti e li motivi. La conferma? Ho fortemente voluto, appena insediata, tra i primi atti della scorsa legislatura, inserire un capitolo a bilancio per l’edilizia scolastica d’urgenza».

Quali caratteristiche deve avere una buona scuola?
«Credo che una buona scuola si definisca tale se in grado di valorizzare ogni studente. Per farlo ha bisogno di essere inclusiva, innovativa, capace di rispondere alle esigenze di un mondo che corre veloce. Deve preparare gli studenti non solo dal punto di vista accademico, ma anche umano, promuovendo competenze trasversali come il pensiero critico, la capacità di collaborare e il rispetto per gli altri. Oggi posso dire con orgoglio che la nostra è una scuola di qualità ed il merito è soprattutto dei docenti. Credo poi che il Governo Meloni stia facendo un ottimo lavoro in questo senso. Un esempio è il Liceo del Made in Italy, iniziativa coraggiosa che valorizza i talenti e le eccellenze del territorio, contribuendo a formare le competenze di cui il Paese ha bisogno per competere a livello internazionale».

Per concludere, quali sono i posti delle Langhe che apprezza di più?

«È impossibile scegliere un singolo luogo e questa è proprio la ricchezza delle Langhe. Le apprezzo nella loro interezza, perché le ritengo un esempio virtuoso di come sia possibile sviluppare e valorizzare un territorio in modo armonioso. Questo straordinario angolo del Piemonte è riuscito a creare un’economia di ricchezza, rispettando al tempo stesso l’ambiente e promuovendo ciò che rende unica la nostra terra: la sua tradizione enogastronomica. Ogni collina, vigneto o borgo racconta una storia di passione e lavoro, dimostrando come si possa crescere economicamente senza mai perdere di vista l’importanza del rispetto per la natura e delle eccellenze locali. È questo equilibrio che rende le Langhe così speciali, uniche, un patrimonio di inestimabile valore. Non credo sia un caso che l’assessore all’Agri­coltura Paolo Bongio­anni arrivi proprio dalla provincia di Cu­neo. Così come il nostro presidente, Alberto Cirio».