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Io sono salute – Incontro con Nicola Gardini

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Da tempo la Città di Cuneo realizza progetti di welfare culturale, nella convinzione che la cultura sia anche fattore di promozione del benessere individuale e di coesione sociale. ll tema della “cultura che cura” è al centro della candidatura di Cuneo a Capitale italiana del Libro per il 2025. E di cura, salute, malattia e loro narrazione si parlerà in un appuntamento organizzato da Fondazione Ospedale Cuneo ETS in collaborazione con scrittorincittà e Confindustria Cuneo.

Martedì 24 settembre alle ore 18 la Sala Michele Ferrero di Confindustria (via Bersezio 9) ospiterà infatti la presentazione del volume Io sono salute. Quando la letteratura incontra la medicina di Nicola Gardini (Aboca edizioni).

L’incontro – introdotto dai saluti di Silvia Merlo, presidente della Fondazione Ospedale ETS – è dedicato a esplorare il rapporto tra ricerca medica e letteratura, arti sorelle fin dall’antichità

La letteratura parla sempre di salute perché si preoccupa di spiegare la forza e la debolezza dell’essere umano. Medici e scrittori sono ugualmente impegnati a costruire narrazioni, a raccogliere storie e a tirarne fuori un senso. La diagnosi di una malattia non è meno che la creazione di una trama che tramuta una massa informe ed eterogenea di dati in uno svolgimento (più o meno) coerente. Occorre, tuttavia, tener sempre presente che né una cartella clinica né una narrazione letteraria sono l’esperienza vissuta o stanno per la persona. La persona è la persona; niente potrà mai coglierla in tutta la sua pienezza vitale; niente potrà mai ridurla a schema.

La letteratura, per quanto si sforzi di sostituire la vita, sa di non poterci riuscire. Le sue storie, i suoi personaggi sono lì a ricordarci, per contrasto, che la vita è altro, è una complessità che le parole possono solo fino a un certo punto suggerire. Gli scrittori, in quanto creatori di immagini e di concetti, hanno il dovere di liberare l’esperienza individuale da tutte le spersonalizzazioni dei protocolli medici e dalle semplificazioni oppositive vita/ morte e salute/malattia, dandosi il compito di rimettere al centro di qualunque discorso l’originalità e la particolarità di ciascun soggetto umano, risolvendo così, in una nuova armonia, l’apparente conflitto tra morte e vita.

Gardini, scrittore, pittore e docente di letteratura italiana e comparata all’Università di Oxford, ha imparato a riflettere sulla malattia in termini linguistici e poetici, leggendo classici come Tucidide, Lucrezio, Virgilio, Boccaccio, Baudelaire e Nietzsche. Grandi classici da cui ha appreso che la letteratura è ricerca della salute.

A intervistarlo sarà la giornalista de La Stampa, Paola Scola.

 

Nicola Gardini (1965) è scrittore e pittore. Insegna Letteratura italiana e comparata all’Università di Oxford ed è autore di numerosi libri. Ha vinto il premio Viareggio-Rèpaci 2012 con Le parole perdute di Amelia Lynd (Feltrinelli, 2012). Ha curato edizioni di classici antichi e moderni, tra cui Catullo, Marco Aurelio, Ted Hughes, Emily Dickinson. Il suo saggio Viva il latino (Garzanti, 2016) è stato pubblicato in numerosi paesi. Tra i suoi ultimi romanzi ricordiamo: La vita non vissuta (Feltrinelli, 2015) e Nicolas (Garzanti, 2022). Collabora con il Domenicale del “Sole 24 ore”, il “Corriere della sera” e il “Times Literary Supplement”.

 

Modalità di partecipazione: incontro gratuito, per prenotare il tuo posto clicca qui.