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Assemblea provinciale dei Giovani Coldiretti: focus sui crediti di carbonio

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L’agricoltura cuneese ha avviato negli ultimi anni un percorso di rinnovamento e crescita capace di garantire a tante nuove leve che si affacciano al mondo agricolo prospettive di futuro importanti, tanto che più di 1 giovane imprenditore su 5 in Provincia di Cuneo opera in agricoltura: oltre 1.200 imprese che contribuiscono a disegnare il futuro della nostra economia, dimostrando grande attenzione nei confronti di temi strategici quali l’innovazione e la sostenibilità ambientale. È quanto rileva Coldiretti Cuneo all’indomani dell’Assemblea provinciale Giovani Impresa Cuneo, svoltasi a Cherasco presso “La Porta delle Langhe”, alla quale hanno partecipato un centinaio di giovani agricoltori, la Delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa Claudia Roggero, il Delegato provinciale Marco Bernardi, il Segretario provinciale Riccardo Abellonio, il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada e il Direttore Fabiano Porcu.

Al centro dell’Assemblea il tema dell’agricoltura rigenerativa, in particolare del “carbon farming” (letteralmente “coltivazione di carbonio”) come nuova opportunità di crescita per le nostre aziende con rilevanti benefici per l’ambiente.

Il CEO di UPTOFARM Simone Pelissetti ha raccontato cosa sono i crediti di carbonio, quali sono gli scenari attuali e le prospettive future, supportato dalla testimonianza di un giovane imprenditore agricolo di Savigliano, Pietro Allasia della società agricola Al Wood dedita alla coltivazione di pioppi, che ha sperimentato il mercato libero dei crediti di carbonio.

I crediti di carbonio – spiega Coldiretti Cuneo – sono uno strumento finanziario introdotto dal Protocollo di Kyoto e sancito ulteriormente dall’Accordo di Parigi del 2015 come meccanismo in grado di compensare gli effetti delle emissioni di gas serra. Un credito di carbonio equivale a una tonnellata di CO2 equivalente, la cui emissione in atmosfera è stata evitata, ridotta o sequestrata, attraverso interventi specifici.

In agricoltura, esistono molte pratiche colturali che consentono di immagazzinare carbonio nel suolo, come l’utilizzo di colture intercalari, la lotta all’erosione, il ricorso a lavorazioni minime, il miglioramento della gestione dei residui colturali e delle deiezioni animali. Queste pratiche non solo aumentano il contenuto di carbonio nel terreno, arricchendolo così di sostanza organica a beneficio della fertilità e della biodiversità, ma diminuiscono anche le emissioni di CO2. È così che si generano i crediti di carbonio, che – evidenzia Coldiretti Cuneo – possono essere venduti ad aziende che desiderano, o in alcuni casi devono, compensare le proprie emissioni di gas serra e raggiungere la carbon neutrality.

Ad oggi, con una regolamentazione in rapida evoluzione, quello dei crediti di carbonio si configura come un mercato volontario, che interessa principalmente le colture boschive. Ma in un futuro non molto lontano – come emerso nell’Assemblea Giovani Impresa Cuneo – la generazione di crediti di carbonio potrebbe coinvolgere altre coltivazioni, ad esempio i seminativi, le colture frutticole e viticole.

“Le aziende agricole giovani inseguono sempre più un modello di innovazione sostenibile dal punto di vista ambientale, che sa cogliere le richieste del mercato e anticipare le necessità. Per questo nella nostra Assemblea abbiamo voluto offrire spunti interessanti rispetto ad una nuova possibile fonte di reddito, derivante dalla vendita dei crediti di carbonio, con effetti positivi nella lotta al cambiamento climatico” afferma il Delegato di Giovani Impresa Cuneo, Marco Bernardi, che ha poi ripercorso le iniziative promosse nell’ultimo anno e delineato il programma di attività Giovani Impresa dei prossimi mesi con lo sguardo sempre aperto alle prossime sfide.

“Le dichiarazioni di impegno ambientale e l’adozione di pratiche di agricoltura rigenerativa stanno diventando materia di posizionamento sul mercato. Ancora una volta la Coldiretti è pioniera nell’indicare concrete opportunità di crescita ai nostri giovani, ma è indispensabile che il quadro normativo venga completato al più presto a livello comunitario e nazionale per dare regole e certezze a chi investe nel carbon farming” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

“Il futuro dell’agricoltura cuneese è dei giovani imprenditori che si mettono in gioco e hanno il coraggio di innovare non solo in termini di macchinari e tecnologie ma anche di mentalità, puntando sulla sostenibilità e aprendosi a nuovi mercati” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

cs