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Gentilezza e business nuovi paradigmi del lavoro

L’iniziativa della Banca di Cherasco presentata con Cristina Ghiringhello coinvolgerà anche le scuole

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«La gentilezza è sinonimo di fiducia, tra­spa­­­renza, a­scol­to, chiarezza. Sono atteggiamenti positivi, significa prendersi cura di sé, delle persone intorno a noi e dell’ambiente. E non va confusa con cortesia, educazione o debolezza. Perché praticare gentilezza crea un migliore ambiente di lavoro che genera a sua volta migliori risultati». Così Cristina Ghirin­ghello, direttrice Gene­ra­le della scuola professionale e agenzia canavese Ciac, nominata tre anni fa “prima im­prenditrice della Gentilezza in Italia”. Ghirin­ghel­lo è stata ospite nell’auditorium di Ban­ca di Cherasco, di fronte a 150 dipendenti dell’Isti­tu­to di Cre­di­to Cooperativo, oltre a Dire­zio­ne Generale e Con­siglio d’Am­mi­nistra­zio­ne. Il suo di­scor­so è servito a “introdurre” un inedito progetto su “gentilezza e business” che dalle filiali dell’I­stituto di Credito Co­o­pe­ra­tivo arriverà a coinvolgere anche due classi della scuola primaria dell’I­stituto Com­pren­sivo Taricco.
Prima dell’incontro di presentazione, Marco Carelli, direttore Generale di Banca di Che­ra­sco ha sottolineato: «Alla fine dello scorso anno abbiamo lanciato il concorso di idee tra i dipendenti, battezzato Green team: sono arrivate 25 proposte e abbiamo premiato tre progetti in ambito Esg. Per il benessere dell’ambiente la piantumazione di nuovi alberi vicino alla sede di Roreto, per il benessere della collettività il progetto sul volontariato azien­dale nelle onlus del territorio a cui hanno aderito oltre 100 colleghi. Infine nell’ambito del benessere delle persone il progetto sulla gentilezza che vede la luce partendo dall’incontro con Ghiringhello».
L’imprenditrice canavese ha parlato dell’importanza del lavoro basato sulla condivisione. Ha spiegato: «Veniamo da una storia recente che ha premiato anche nelle imprese modelli di leadership tradizionalmente più “maschili”, ovvero orientati a risultato, controllo e rapidità. I modelli femminili sono più legati a relazione, ascolto e intelligenza emotiva. Servono entrambi i modelli, ma l’approccio esclusivamente maschile comporta risultati aziendali peggiori». Ancora: «Il mondo del lavoro è cambiato anche per chi si occupa di risorse umane: prima le aziende selezionavano il personale, nel post pandemia, piaccia o no, sono i più giovani a scegliere l’azienda. Un paradigma in­vertito rispetto al passato. E l’azienda ora fa marketing anche per attrarre persone. Contano fiducia e trasparenza, raccontando per bene cosa troveranno i ragazzi una volta assunti. L’approccio gentile è utile, crea un ambiente di lavoro positivo e la libertà di esprimere le proprie opinioni, lanciare idee e proposte. In alcune aziende c’è un manager che si occupa di felicità: perché aumenta la produttività, diminuisce il turn-over, migliora i risultati. Il primo imprenditore della gentilezza è stato Olivetti, già il padre Camillo e poi il figlio Adriano: la scelta di investire in cultura e servizi ha portato a risultati e primati. Lavo­ra­re in un ambiente sereno, felice e positivo dipende da noi. E l’esempio resta il modo migliore per mettere in pratica questo approccio».
I prossimi passi del progetto: ottobre diventerà il “mese della gentilezza” e nelle 26 filiali e nella sede centrale di Roreto di Banca di Cherasco sono già state installate bacheche dove segnare con dei post “gli atti di gentilezza che ci hanno fatto stare bene”. Saranno coinvolte anche due classi di prima elementare di Roreto con le loro bacheche e riflessioni. I post di dipendenti della Banca e degli alunni permetterà così di realizzare un “Manifesto della gentilezza” unendo buone pratiche, proposte innovative, testimonianze. Infine gli alunni della primaria, il prossimo 13 no­vembre, ovvero la giornata mondiale della gentilezza, festeggeranno nell’auditorium della Banca con un piccolo dono.