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Gli sbandieratori festeggiano 50 anni con tante sorprese

Il racconto del presidente Sergio Destefanis e le date sul calendario ad Alba: «Ci sarà anche la torta!»

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Una grande festa di­visa in più ap­pun­tamenti per con­­di­videre un cam­mi­no, una storia e un traguardo importante: quello dei 50 anni. Gli sbandieratori e musici della Città di Alba hanno preparato un programma ricco di appuntamenti per coinvolgere tutti nelle celebrazioni. «Il gruppo sbandieratori di Alba nasce ad Alba nel 1969 – racconta il presidente Sergio Destefanis -, il primo gruppo era del Borgo Moretta. Nel 1974 il gruppo è diventato Sbandieratori e Mu­sici della Giostra delle 100 Tor­ri di Alba e abbiamo sostituito i colori in bianco e rosso, i colori della città di Alba per poter es­sere sempre pronti ad ogni evenienza di spettacolo». Da allora, il gruppo è il rappresentante ufficiale della capitale delle Lan­ghe in Italia ed all’estero. Il gruppo vanta, inoltre, un’affiliazione decennale con la Fede­razione Italiana Sbandieratori (Fisb), che partecipa a trofei e campionati di categoria.
Il primo appuntamento della grande festa è fissato per il 23 ottobre, quando alle 20,30 al Tea­tro Sociale di Alba sarà proiettato il filmato, realizzato dall’Associazione Radici, con testimonianze e racconti inediti sulla genesi e sulle attività del gruppo. «Sono tanti i protagonisti, i sindaci, le persone che ci hanno sostenuto negli anni -racconta Sergio Destefanis -. Fra tutti voglio citare il senatore Tomaso Zanoletti, possiamo dire il primo che ha creduto negli sbandieratori come im­portante biglietto da visita per la Città di Alba. Sicuramente gli Anni ’80 e ’90 hanno rappresentato momenti in cui abbiamo viaggiato molto, in cui si respirava grande energia e c’erano molte iniziative. Abbiamo girato mezza Europa e siamo stati anche in Brasile». Un soggiorno di due settimane per girare uno spot della Fiat per lanciare la Palio: «È stata una bellissima esperienza, c’era anche Lucio Dalla. Nel 1974 abbiamo fatto tappa a Roma e partecipato alla storica trasmissione della Rai “Canzonis­si­ma”. Un altro mo­mento molto bello è stato quando siamo andati a Bruxelles nell’84 alla sede Nato in rappresentanza dell’Italia per la festa delle Forze Armate. Que­sto non vuol dire che nel presente manchino le attività, ultimamente ci siamo esibiti con grande soddisfazione a Carcas­sonne, in Francia. Poi giriamo in tutta Italia, per Carnevali, feste di paese. D’estate abbiamo molti appuntamenti in Liguria. Un altro importante appuntamento al quale prendiamo parte è il Baccanale in programma la terza domenica di ottobre ad Alba. La nostra giostra con i finti asini ha sempre un enorme successo».
Il 27 ottobre, all’interno del programma della Fiera In­ternazionale del Tartufo Bianco D’Alba, ci sarà l’esibizione nel trofeo Battista Destefanis, con la partecipazione degli sbandieratori e musici «Principi d’Acaja di Fossano» e di A.S.T.A., il gruppo appartenente al Palio d’Asti. Lo spettacolo degli sbandieratori sarà molto bello ed originale: «Riprenderemo quello che ab­biamo inventato nel ’76, il lancio dei coriandoli, numero che noi chiamiamo il lancio della bandiera arrotolata. La bandiera viene chiusa in modo tale che, lanciata in aria, ad un certo punto esplode con i coriandoli che sembra cadano dal cielo». Infine cosa non può mancare in un compleanno? Aggiunge De­stefanis: «La torta! E, infatti, la taglieremo in piazza del Duo­mo, tutto il pubblico presente ne avrà una fetta e farà un brindisi con lo spumante offerto da Docg Asti Spumante. La torta sarà preparata dagli allievi dell’Apro, la scuola alberghiera di Alba». L’ultimo evento si terrà il 2 novembre: sarà più intimo e a invito presso la Can­tina Terre del Barolo dove si vivrà un momento conviviale con degustazioni di prodotti e vino del territorio.
La tradizione degli sbandieratori ha origini millenarie, anche se è estremamente difficile stabilire una data esatta dell’origine del «giuoco della bandiera». Certamente scaturì dagli allenamenti degli «alfieri», dal loro spirito emulativo che li portò a compiere con la bandiera qualsiasi evoluzione con movimenti difficili dal carattere anche acrobatico. All’alfiere si richiedevano capacità speciali, oltre che una particolare destrezza nell’uso delle armi, notevoli doti atletiche, acrobatiche, di potenza fisica, d’astuzia e, so­prattutto, coraggio. Tra i «giuochi militari» fu sempre considerato il più nobile e quello che richiedeva maggior perizia esecutiva. Riguardo all’uso folkloristico della bandiera nei festeggiamenti, alcune fonti ci danno per certo che gli Ebrei, dopo gli Assiri e Babilonesi, adoperarono le bandiere come «signum belli» in guerra, mentre in tem­po di pace le medesime venivano agitate in segno di giubilo durante le varie cerimonie. Que­sta consuetudine fu seguita, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, soprattutto dai principi della chiesa, tanto che, nel 687 d.C, il popolo romano rese omaggio al Papa neo eletto (Sergio I) con sbandieramenti di drappi e vessilli. Da allora, e nelle varie epoche, specialmente nell’Europa Occi­dentale, ogni corteo civile o religioso, i tornei, le giostre e i palii furono caratterizzati dal «giuoco» di variopinte bandiere.