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«L’integrazione diventa più facile grazie al calcio»

Omar Jatta è presidente e uno dei fondatori del Lions United Alba, squadra “speciale” in Terza categoria

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Inclusione, solidarietà, passione e tanta progettualità: sono alcune del­le caratteristiche della squadra Lions United Alba, militante in Terza categoria, fondata insieme a un gruppo di persone da Omar Jatta per essere un punto di riferimento per i giovani immigrati. Il presidente della società, originario del Gambia, è arrivato ad Alba nel 2019.

Può raccontarci come è nata l’Asd Lions United Alba?

«Il nostro progetto è iniziato per gioco; abbiamo pensato di organizzare una prima partita amichevole coinvolgendo al­tri giovani immigrati, i quali hanno a loro volta trovato altri amici. In questi anni ho costruito una bella rete di conoscenze grazie al lavoro, alle amicizie e allo sport, avendo giocato a calcio e praticato altre discipline. Molti stranieri hanno pochissimi contatti, così ho pensato di coinvolgerli in qualcosa di bello e stimolante. L’espe­rienza è stata talmente positiva che abbiamo deciso di andare oltre. Il calcio mi è sembrato perfetto per creare un gruppo, un punto di riferimento per chi è straniero e arriva in una città. Non è semplice capire come muoversi, ma tutto cambia se ci sono amici su cui contare. L’as­sociazione è nata per dare spazio a persone emarginate, in­cludendole nella società»

Quali sono gli obiettivi principali dell’associazione?
«L’inclusione sociale, la promozione della salute e del benessere, l’arricchimento per­­so­nale e la costruzione di reti. Usiamo il calcio come mez­zo per favorire l’integrazione sociale e culturale di rifugiati e immigrati, promuovendo la diversità e la comprensione reciproca tra le comunità. Inoltre, cerchiamo di migliorare la salute fisica e mentale dei partecipanti attraverso l’attività sportiva, of­frendo anche supporto psicologico per affrontare traumi e stress legati all’esperienza mi­gratoria».

Ci sono più fasi.

«Il nostro obiettivo è provare a sviluppare le competenze trasversali dei partecipanti, promuovendo leadership, collaborazione e autostima, e a creare opportunità di networking con istituzioni locali e altre organizzazioni».

State sviluppando un progetto anche per l’inclusione lavorativa.
«Sì, ne parleremo approfonditamente nelle prossime settimane. Siamo in contatto con imprenditori e aziende del territorio per cercare di unire domanda e offerta lavorativa e per compiere un ulteriore passo nel processo dell’integrazione».

In concreto come vi muovete con le vostre attività?
«Organizziamo regolari sessioni di allenamento di calcio, offrendo istruzione tecnica, giochi di squadra e competizioni amichevoli. Conducia­mo anche laboratori interculturali per promuovere la comprensione reciproca attraverso attività artistiche, culinarie e linguistico-culturali. Offria­mo servizi di supporto psicologico e sociale per affrontare le sfide legate all’esperienza mi­gratoria e programmiamo eventi sportivi aperti alla co­munità locale per promuovere la diversità e sensibilizzare sull’importanza dell’integrazione attraverso lo sport».

Quali sono le principali sfide che l’associazione sta affrontando?

«La gestione delle attività ri­chiede un’attenta analisi per migliorare l’efficacia delle no­stre iniziative. Abbiamo deciso di richiedere aiuti materiali per alleviare i costi per l’associazione e per i nostri tesserati, molti dei quali sono economicamente fragili. Concen­trar­ci su questi aspetti è cruciale per garantire la sostenibilità a lungo termine delle no­stre operazioni. Abbiamo inol­tre in programma di creare un settore giovanile e am­pliare le nostre attività, ma per fare ciò abbiamo bisogno di risorse adeguate».

Avete obiettivi di crescita?
«Vogliamo passare da 30 a 50 beneficiari, creare un settore giovanile, aumentare le ore settimanali di allenamento da 8 a 24 e organizzare più eventi di raccolta fondi e sensibilizzazione. Speriamo di poter coinvolgere un numero maggiore di persone e di disporre di spazi più ampi, nonostante ciò comporti un aumento dei costi di affitto. L’obiettivo è por­tare a un significativo am­pliamento delle nostre offerte sociali per le persone fragili».

Cosa la motiva nel realizzare questi progetti?

«Impegnarmi volontariamente mi offre l’opportunità di fare la differenza in modo tangibile nella vita dei rifugiati e degli immigrati. Il coinvolgimento diretto in queste attività mi permette di costruire una comunità più solidale e coesa, fornendo agli altri un sentimento di appartenenza e speranza mentre si integrano nella società locale».

Voi siete sempre alla ricerca di sostenitori.
«Chi fosse interessato a sostenere la nostra associazione può farlo in diversi modi. È possibile effettuare una donazione direttamente al nostro conto corrente bancario, utilizzando l’iban: IT50S08530225­03000000282498, intestato alla Asd Lions United Alba presso la Banca d’Alba. Le donazioni alle associazioni sportive dilettantistiche (Asd) possono essere detratte dalle imposte nella propria dichiarazione dei redditi, offrendo così un vantaggio fiscale oltre al supporto diretto alla nostra causa. Oltre alle donazioni finanziarie, accogliamo con piacere qualsiasi forma di vo­lontariato o collaborazione, sia per le attività sportive che per gli eventi e i laboratori che organizziamo. Ogni contributo, grande o piccolo, è fondamentale per aiutarci a portare avanti il nostro progetto di in­clusione sociale attraverso lo sport. Chi volesse contattarci può scriverci anche una mail a [email protected]».

Articolo a cura di Daniele Vaira

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