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L’opinione di Daniela Zuccoli

«Mike è stato un padre della patria, ha dato avvio alla tv e con le sue trasmissioni ha insegnato l’italiano a chi conosceva solo il dialetto»

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IL FATTO
A cento anni dalla nascita di un grande personaggio popolare che ha saputo caratterizzare
l’affermazione del mezzo televisivo, qual è oggi l’eredità più significativa?

Nel centenario della nascita di Mike Bongiorno ci ha pensato Daniela Zuccoli, moglie del conduttore televisivo morto nel 2009, a sottolineare il valore di una vita dedicata alla televisione in un’epoca in cui questo significava fare la storia. Perché Mike «è stato come un padre della patria: ha iniziato la tv e ha creato la lingua italiana, attraverso le sue trasmissioni ha insegnato l’italiano a coloro che in particolare al sud parlavano solo dialetti».
La vedova Bongiorno ne ha parlato rivelando i suoi ricordi a Mara Venier come ospite di “Domenica in” della scorsa settimana. «Ha creato la prima community della lingua – ha detto -, la gente lo riconosce come uno di famiglia». Naturalmente in questi mesi di ricordi e suggestioni «tutti hanno chiamato: stampa, tv… La gente gli vuole ancora bene, ha lasciato un segno di amore».
E intanto per celebrare uno dei padri della tv sono in programma una grande mostra, aperta a Palazzo Reale, a Milano, e la miniserie “Mike”, che andrà in onda su Rai1 entro fine anno. «La fiction è un progetto bellissimo – ha spiegato Daniela Bongiorno – perché farà vedere la parte della vita di Mike che nessuno conosce: quando, magrissimo, uscì dal campo di concentramento, arrivò negli Stati Uniti e iniziò la carriera in radio. Con la Fondazione, curata da nostro figlio Nicolò, abbiamo ricostruito e raccolto tutti i documenti della sua vita incredibile, compreso il passaporto che gli ha salvato la vita e che si vedrà nella grande mostra a Palazzo Reale, con tante cose inedite, un’iniziativa dedicata a Mike uomo di Stato, che ha unificato il Paese. Ho invitato il presidente della Repubblica all’inaugurazione e vorrei rilanciare da qui questo appello, lo stimo tanto e spero che continui a difenderci».
La moglie di Mike – alla quale, come ha rivelato lei stessa, Fiorello lascia puntualmente messaggi affettuosi imitando la voce del presentatore – è stata spesso sul set della serie prodotta da Rai Fiction con Viola Film: «La vedremo entro fine anno, Gioè truccato da Mike ha fatto impressione anche a me». Daniela si definisce «fortunatissima, grata per aver incontrato Mike, per il percorso fatto con lui, per i figli: da lui abbiamo imparato tantissimo, ci ha trasmesso tanti valori con l’esempio», su tutti «i doveri, l’impegno, l’onestà: pagava le tasse in Italia ma anche in America, perché non voleva rinunciare al passaporto che gli aveva salvato la vita». Nella mostra «si vedrà anche l’uomo che ha fatto tanto per l’Italia, ci sarà spazio per i 30 anni trascorsi in Rai e i 30 in Mediaset, per gli spot con Fiorello, sarà un’iniziativa molto mediatica e importante». La moglie rievoca anche gli ultimi giorni di Mike, l’ultima colazione, le ultime parole di quell’8 settembre 2009 a Montecarlo. «È morto in piedi, è morto vivo, anche di questo sono grata», conclude la signora Bongiorno. Un personaggio indimenticabile e “storico” per quanto ha saputo incidere con il suo lavoro e il suo stile.