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Verduno, altra innovazione: manichini come pazienti

Il laboratorio di simulazione avanzata per "allenare” il personale sanitario

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Si inaugura domani 27 settembre il nuovo Centro di Simula­zione Avanzata pres­­so l’Ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, un polo d’eccellenza per la formazione dei professionisti sanitari.
Formare medici e operatori sanitari con esperienze pratiche e simulate che riproducono situazioni complesse per mi­gliorare le capacità decisionali in un ambiente controllato e sicuro. È questo l’obiettivo del Labora­torio di Simulazione Avanzata (LABSI) che si inaugura oggi all’Ospedale Michele e Pietro Ferrero a Verduno, in provincia di Cuneo.
Un progetto innovativo realizzato dalla Fondazione Ospedale Alba-Bra e dall’Asl Cn2, grazie alla generosità di Maria Franca e Giovanni Ferrero.
Il LABSI, il primo centro di Simulazione all’interno di un ospedale pubblico non universitario in Piemonte, si configura come un punto di riferimento per la formazione e il costante aggiornamento del personale sanitario. La struttura è dotata di sale simulazione equipaggiate con simulatori di ultima generazione, in grado di ricreare vari scenari clinici come la sala operatoria, la shock-room del pronto soccorso o la sala parto. L’infrastruttura tecnologica permette la registrazione e trasmissione in streaming delle sessioni, facilitando la revisione e l’analisi delle performance.
«“Allenarsi qui per essere pronti ovunque” è il motto del centro», come sottolinea il dottor Luciano Scalise, direttore della Fonda­zione Ospedale Alba-Bra. «Non si tratta solo di un’evoluzione tecnologica, ma di un vero e proprio cambiamento culturale nella formazione del nostro personale sanitario, per migliorare la qualità delle cure offerte e garantire la sicurezza dei pazienti».
Il LABSI è progettato per essere un punto cardine della crescita professionale e dell’innovazione in ambito sanitario, consentendo ai professionisti di esercitarsi e migliorare le proprie competenze in un ambiente sicuro, riducendo così il rischio clinico. La simulazione avanzata non solo rafforza le abilità tecniche, ma permette anche lo sviluppo di competenze trasversali fondamentali come la gestione dello stress, la leadership e il lavoro di squadra in situazioni di emergenza.
«La Simulazione è il futuro della formazione in medicina», sottolinea la dottoressa Paola Malvasio, commissario dell’Asl Cn2. «Que­sto progetto rappresenta un modello formativo innovativo, che porta benefici per la salute e la sicurezza dei pazienti e per lo sviluppo moderno e armonico dell’azienda sanitaria. È sicuramente uno strumento didattico efficace che pone il nostro ospedale, grazie alla generosità del territorio, all’avanguardia nel campo della formazione professionale sanitaria».
Ad oggi sono 25 gli operatori impegnati nella definizione e nella preparazione del Centro che sarà definitivamente operativo a partire da gennaio 2025.
Se interessati, vi invitiamo a seguire il gruppo di lavoro sul sito www.labsi.it e sui nostri social.

BRUNO CERETTO (Presidente Fondazione Alba-Bra)
«Il centro di simulazione che andiamo a inaugurare è anche una applicazione concreta dell’intelligenza artificiale. L’ospedale di Verduno è il primo ospedale non universitario in Piemonte a essere dotato di un centro simile. La nostra Fondazione continua nella sua opera di miglioramento per fare in modo che l’ospedale Ferrero sia all’avanguardia nei servizi offerti alla popolazione. Ancora una volta siamo riconoscenti alla signora Maria Franca e a Giovanni Ferrero per aver condiviso con noi questo progetto, sostenendone la realizzazione. Innovazione e condivisione: è quella che chiamo la “filosofia della Nutella”»

DARIO ROLFO (Presidente onorario)
«Siamo orgogliosi che questa dotazione, che pochi hanno in Italia, sia disponibile a Verduno. È una svolta epocale per i professionisti sanitari che possono sperimentare abilità e nuove tecniche, sui manichini – simulatori – migliori del mondo che abbiamo acquistato direttamente dagli Stati Uniti. Nel 2008 – quando siamo nati – ci eravamo dati l’obiettivo di fornire alla comunità un ospedale che desse il meglio dal punto di vista del personale e delle strutture: credo che abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti»

ANNA POGLIO (Direttrice LABSI)
«Questo centro non forma studenti, ma professionisti che hanno già acquisito le tecniche di base e che possono confrontarsi con scenari più complessi, con situazioni di emergenza, permettendosi di sbagliare, di riprovare, di ripetere… La simulazione quindi ci aiuterà ad avere un’assistenza di qualità, sicurezza delle cure per il paziente e garantirà al contempo, una migliore gestione del rischio clinico»

VALERIO STEFANONE (Responsabile Scientifico LABSI)
«In situazioni di emergenza ci sono molti fattori da considerare: stress, paura, agitazione e ci sono da fare tante cose nel giusto ordine di priorità, in team… Studiarlo sui libri è facile, trovarsi in quella situazione è tutta un’altra storia… Il Centro di Simulazione serve esattamente a questo: è una palestra che ci consente di testarci con sistemi ad alta fedeltà e di poter agire in team migliorandoci sempre più»