Il Consorzio Birra Origine Piemonte è stato protagonista del dibattito sulla filiera corta al Salone del Gusto, conclusosi ieri al Parco Dora di Torino.
Davanti all’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni e a numerosi rappresentanti di categoria e operatori del settore, il presidente del Consorzio, Claudio Conterno, ha ricordato come la tradizione brassicola in Piemonte sia ancorata a profonde radici storiche e culturali, seppure per molti aspetti ancora semisconosciute.
«Dalla produzione dei monaci cistercensi dell’abazia di Staffarda nel Medioevo – ha osservato Conterno -, a quella industriale degli Anni Sessanta nello stabilimento di Savigliano acquisito dalla Peroni, fino al recente proliferare dei nuovi birrifici agricoli e artigianali, la birra in provincia di Cuneo e in Piemonte ha sempre trovato terreno fertile per svilupparsi e generare interesse. Un patrimonio che è necessario tutelare e valorizzare, perché la birra rappresenta la storia del territorio di produzione, che qui fornisce il ciclo completo delle materie prime, caratterizzando in modo unico e autentico il prodotto finale, in un processo di filiera corta che non vuol dire distribuzione locale, ma provenienza tracciabile e quindi possibilità di proporsi con determinazione al mercato di tutto il mondo».
Conterno ha rilevato come oltre il 96 per cento della birra venga prodotto dalla filiera industriale, per cui “esiste un enorme spazio di crescita per le birre artigianali e agricole, che al momento coprono meno del 4 per cento del mercato”. E se, da un lato, c’è il problema delle malterie, che ancora mancano in Piemonte, dall’altro il Consorzio Birra Origine Piemonte vanta l’adesione di uno tra i più grandi produttori di luppolo a livello nazionale, il che ha certamente favorito l’attivazione sul territorio della filiera dell’orzo.
«Il settore della birra agricola e artigianale ha le stesse opportunità di quello del vino – ha detto Conterno, anche in veste di presidente provinciale di Cia Agricoltori italiani di Cuneo -, bisogna far emergere i territori locali e educare il consumatore alla conoscenza del prodotto. La filiera può crescere se i vari Consorzi regionali sono coordinati a livello nazionale, in modo che possano esprimersi attraverso un unico contenitore».
L’impegno della Regione Piemonte a sostegno della filiera brassicola è stato ribadito dall’assessore Bongioanni: «La birra artigianale piemontese – ha sottolineato l’assessore regionale – è un’eccellenza del territorio riconosciuta come “Prodotto Agroalimentare Tradizionale” (PAT) realizzato con materie prime locali. La Filiera Corta del Piemonte nasce proprio per valorizzare queste produzioni agroalimentari d’eccellenza, quelle che identificano i nostri territori, riconoscendo ai produttori il giusto valore e portandole ai consumatori attraverso il commercio di vicinato che è in sofferenza, i mercati di tradizione, la grande ristorazione, con i nostri chef ambasciatori della piemontesità. Cina, Filippine e Corea del Sud vogliono i nostri prodotti e ci chiedono cibi di alta qualità, non necessariamente Igp o Doc, ma certificati nella loro tracciabilità. È un percorso in cui la Filiera Corta può essere lo strumento chiave».
cs