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Il successo di Bra, Raschera e Toma Piemontese non smette di stupire

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Che cosa rende un evento un successo? La risposta più ovvia sarebbe la presenza di ospiti d’eccezione e, in questo caso con Bra, Raschera e Toma Piemontese, andiamo sul sicuro. Uno degli aspetti preponderanti risulta essere, però, la qualità del prodotto che vogliamo presentare e il modo in cui le peculiarità di quest’ultimo vengono comunicate al pubblico. Bra’s, la celebre kermesse che si svolge annualmente nell’omonima cittadina del Roero si è rivelata, anche questa volta, una garanzia capace di unire la genuinità delle materie prime tipiche della zona al gusto. Quest’ultimo non è da intendersi unicamente come sapore ma, altresì, come quel garbo misto a eleganza e capacità di scelta che ha guidato organizzazione, allestimento e ospiti. Naturalmente, in un contesto legato alle eccellenze gastronomiche di una delle provincie più rinomate quando parliamo di tradizione culinaria, non poteva che trionfare il Bra il quale, in quanto a tradizione, la sa lunga. Il re dei formaggi piemontesi, che condivide con il luogo della manifestazione un nome diventato ormai una garanzia sulle migliori tavole, ha fatto gli onori di casa, dividendosi equamente tra cene stellate, eventi e manifestazioni. Ma perché questa Dop è così speciale? Lo abbiamo domandato a Franco Biraghi, Presidente dei tre Consorzi di Tutela, il quale ha posto l’accento sulla «genuinità delle materie prime utilizzate, poche ma buone, a riprova di come la semplicità ripaghi sempre. Quello che contribuisce a fare la differenza è un’esperienza comprovata da una tradizione secolare, che tiene fede alle aspettative dei consumatori sempre più affezionati ed estasiati dalla versatilità di questo formaggio straordinario». Uno dei tasselli fondamentali quando ci riferiamo al successo del Bra, risiede proprio nella sua capacità di cambiare rapidamente veste: da snack apprezzabile in purezza a elegante protagonista di ricette variegate. Semplici come l’intramontabile risotto mantecato al Bra Duro o più complesse, ad esempio quelle presentate dagli chef stellati che hanno messo esperienza e creatività a disposizione, nel corso di una manifestazione dalla eco ininterrotta.
«Non dimentichiamoci» ha evidenziato il Direttore dei Consorzi Aldo Fraire «che la duplice sfaccettatura di Tenero e Duro, consente di soddisfare ogni tipo di palato». Altro elemento preponderante del Bra è proprio la sua doppia declinazione, in cui una differente stagionatura corrisponde ad un altrettanto diverso aroma e, di conseguenza, utilizzo. Per i palati meno avvezzi ai sapori forti (ad esempio i bambini) il Bra Tenero è perfetto. Chi, invece, ama una personalità più forte e sapida verrà incanto dal sapore incisivo e potente del Bra Duro che, con i suoi sei mesi minimo di stagionatura, impreziosisce ogni piatto.
La kermesse braidese si è rivelata un trionfo di pubblico già a partire dalla serata di giovedì 19, con una cena stellata su prenotazione, curata dagli chef Enrico Bartolini e Davide Boglioli (Mudec Milano, tre stelle Michelin) i quali, durante il Gran Galà della Salsiccia di Bra, hanno esaltato con esperienza e creatività, l’unicità del Bra Dop, in un risotto dal nome che, a distanza di due settimane, continua a risuonare per le vie della città: In-Bra-Nato. Un esempio concreto dell’ecletticità di un formaggio che esalta con la naturale raffinatezza del proprio sapore, la più elegante delle pietanze.
Inutile citare Bra’s senza nominare gli Aperitivi in Consolle. L’appuntamento musicale più atteso ha indossato, quest’anno, una veste diversa senza tradire la sua iconica identità: Bra’s in Consolle. Dalle 18 a mezzanotte del venerdì, le note insieme all’unicità del tagliere Bra’s hanno letteralmente travolto i presenti. A dare il benvenuto ci ha pensato il formaggio più amato, punta di diamante dell’aperitivo con altre due delizie locali: la salsiccia e la focaccia. Un abbinamento consolidato e vincente, in cui la semplicità di una sinergia di gusto ha svelato il vero segreto del successo. Nel weekend, invece, sono tornate a brillare le stelle dell’alta cucina: chi ha avuto occasione di essere presente, ormai, non parla d’altro che degli chef stellati attivi nell’Ala Stellata e nello Show Cooking in Corso Garibaldi con due piatti ciascuno, che hanno consentito di sperimentare abbinamenti inaspettati, originali e sorprendenti, in cui l’armonia tra i vari sentori si è legata alle caratteristiche individuali dei singoli attori in scena. Il Bra è stato, anche in questo caso, protagonista indiscusso. Massimo Camia (Ristorante Massimo Camia, Barolo) ha ideato il Maxi Burger, una proposta rapida e sfiziosa che lega tra loro gli essenziali della città, ossia il Bra Tenero, la salsiccia, la focaccia e l’uovo affogato.
Pasquale Laera (Borgo Sant’Anna, Monforte d’Alba), invece, ha dato vita a un piatto colmo di aromi differenti che non avrebbero potuto trovare unione migliore: la pasta dello Scambio. Si tratta di una pasta mista cotta in emulsione di Bra Duro e acciuga, con salsiccia di Bra cruda e pane di Bra fritto, insieme a gambi e olio di prezzemolo. Sempre Laera ha ideato l’evocativa Bramigiana: una saporita stratificazione di melanzane (provenienti dall’orto di Bra), Bra Tenero, salsiccia di Bra, glassata con una glassa alla parmigiana classica. Il tocco da maestro che ha impreziosito il piatto è stata la colatura di Bra Tenero con polvere di pomodoro e olio al basilico. Un trionfo per la nostra Dop.
Filippo Oggioni (Vecchio Ristoro, Aosta), infine, ha proposto una ricetta che il Bra ha reso ancora più elegante: il riso al burro acido, salsiccia di Bra e cacao. La stagionatura importante della nostra Dop si è rivelata, anche in questo caso, un valore aggiunto incommensurabile.
Quando si tratta di veicolare le unicità delle tre Dop, i Consorzi di tutela non si risparmiano mai; dal giovedi alla domenica, infatti, hanno accolto i presenti con attività e degustazioni. È stata poi inaugurata la Piazza Gourmet (Piazza XX Settembre) in cui i prodotti braidesi si sono uniti alle realtà di eccellenza del territorio, incontrando prelibatezze valdostane e liguri. Un’ulteriore riprova dell’impareggiabile capacità di Bra, Raschera e Toma Piemonte­se di creare legami che non conoscono limiti geografici. Non sono mancati, naturalmente, appuntamenti a tema enogastronomico con ospiti di rilievo. Nella Piazza Gourmet è stata allestita un’area talk per una diretta inerente le specificità dei nostri formaggi i quali, mai stanchi, hanno accolto il pubblico a braccia aperte al Mercato di Bra’s, vetrina delle eccellenze del territorio, selezionate da Confartigianato, Coldiretti Campagna Amica e Mercato della Terra Slow Food.
Un nuovo motivo di orgoglio che si somma agli innumerevoli riconoscimenti conseguiti dalle tre Dop più amate, protagoniste anche a Sapori In Tavola. Il celebre format televisivo in onda su Telecupole e Televenezia, in cui i migliori chef d’Italia si alternano, stagione dopo stagione, ideando piatti sempre nuovi e accattivanti, facilmente replicabili nelle vostre cucine è un appuntamento fisso per gli appassionati. L’inecce­pibile organizzazione della manifestazione ha fatto si che Bra, Raschera e Toma Piemontese pensassero anche a chi non ha potuto essere presente o ai buongustai aventi piacere di replicare lo sfizioso assaggio.
Fino al termine di settembre, i ristoranti e le osterie della città hanno, infatti, conservato nei loro menù il Bra insieme a salsiccia, riso e pane.
E se, a distanza di 15 giorni, già vi mancano le tre Dop più amate, segnatevi sul calendario una nuova data: Bra, Raschera e Toma Piemontese vi aspettano dal 18 al 20 ottobre alla Fiera del Marrone di Cuneo. Un ulteriore appuntamento fisso che sancisce l’arrivo dell’autunno, sempre all’insegna del miglior gusto possibile.

UOVO IMPANATO CON FONDUTA
DI BRA TENERO DOP SU LETTO DI TACCOLE

(A cura dello chef Alessio Sarotto, Ristorante Il bricco delle Viole, Barolo)

INGREDIENTI
100 g Bra Tenero Dop; 1 uovo; 1 bicchiere aceto bianco; 50 g taccole; 1 rosso d’uovo; olio di semi per friggere; q.b. farina, pane grattugiato.

PRocedimento
Bollire le taccole per alcuni minuti e raffreddarle in acqua e ghiaccio. Bollire un uovo per 5’ e 30’’ in acqua e aceto. Raffreddarlo in acqua e ghiaccio. Sciogliere il Bra Tenero a bagno maria, pelare delicatamente l’uovo e impanare in farina, uovo e pan grattato. Collocare le taccole in forno per alcuni minuti e friggere l’uovo per 1’ e mezzo in olio bollente. Adagiare le taccole in un piatto, posizionare sopra l’uovo fritto e coprire con fonduta di Bra Tenero.


SFOGLIATELLA DI BRA DURO DOP,
CON PROSCIUTTO E SEMI DI PAPAVERO

(A cura dello chef Alessio Sarotto, Ristorante Il bricco delle Viole, Barolo)

INGREDIENTI
200 g Bra Duro Dop; 1 sfoglia; 100 g prosciutto cotto; 1 rosso d’uovo.

PRocedimento
Prendere una pirofila imburrata, tagliare la sfoglia a metà e coprire il fondo, tagliare il Bra Duro in due fette, adagiare la prima sulla sfoglia, collocare la fetta di prosciutto e la seconda fetta di Bra Duro, coprire con la rimanente sfoglia e spennellare di rosso d’uovo. Cuocere in forno a 180° per 20-25’. Togliere dal forno, tagliare a pezzetti e servire ben caldo.

Articolo a cura di Linda Arnaudo