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Fiera del Tartufo «L’enogastronomia al livello più alto»

Il vicepremier Tajani ha aperto l’edizione numero 94. La presidente Allena: «Importante ricaduta economica»

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Venerdì scorso il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Anto­nio Tajani, ha inaugurato la 94esima edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bian­co d’Alba, quella dell’In­telli­genza artificiale ma anche naturale, sviluppo e crescita ma anche sostenibilità e rispetto per la terra e i suoi preziosi prodotti.
Il vicepremier è arrivato al Teatro Sociale “G. Busca” ac­compagnato dal presidente del­la Regione Alberto Cirio, accolto dal sindaco di Alba Alberto Gatto, con diversi assessori e consiglieri, e dai sindaci del territorio in fascia tricolore, dalla signora Maria Franca Ferrero, dalla presidente dell’ Ente Fiera Liliana Al­lena e dalle massime autorità civili e militari. A tagliare il nastro è stato il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.
I primi a portare i saluti e a raccontare il territorio, durante l’evento introdotto dal direttore dell’Ente Fiera di Alba Stefano Mosca, sono stati Caterina Pasini, vicesindaco e assessora a Cultura, Turismo e Creative cities, Antonio Degiacomi, presidente Centro Nazionale Studi Tartufo, e Mariano Rabino, presidente Ente Turismo Langhe Monferrato Roero. A seguire si è tenuto il talk, moderato dal direttore de La Stampa, Andrea Malaguti, che ha coinvolto anche Michele Guerra, sindaco di Parma, ed Elena Carnevali, sindaca di Bergamo, le due città che con Alba compongono il Distretto italiano Città Creative Unesco per la Gastronomia.
Taglio del nastro del rinnovato Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba nel Cortile della Maddalena, aperto al pubblico tutti i fine settimana fino all’8 dicembre (per il programma completo della Fiera www.fieradeltartufo.org).
Il sindaco Alberto Gatto: «Rin­grazio Antonio Tajani per aver voluto essere presente al via della nostra Fiera internazionale e per l’attestazione di stima nei confronti del nostro territorio. Una terra rurale che, come ripetiamo sempre, dal Do­poguerra in avanti, grazie al lavoro e alla lungimiranza di tanti uomini e donne, ha saputo farsi conoscere nel mondo per le sue eccellenze enogastronomiche, per le sue industrie e cantine vitivinicole, per i suoi paesaggi patrimonio dell’Uma­ni­tà e come meta turistica internazionale, oggi anche Distretto italiano della Gastronomia Une­sco con Bergamo e Parma, che ringrazio per aver voluto condividere con noi questo momento. Ora la sfida è la sostenibilità a ogni livello, a partire dalla tutela di quella terra che è la nostra prima ricchezza, come dimostra anche lo slittamento in avanti di dieci giorni nel calendario di raccolta del tartufo». Sulla stessa linea l’assessora Caterina Pasini: «Ringrazio coloro che ogni anno rendono possibile la realizzazione di tutto ciò: l’Ente Fiera, i partner e gli sponsor, il personale dell’Amministrazione, i volontari e non voglio trascurare quanti si dedicano con generosità per ottenere il risultato che tutti ci riconoscono. In quest’epoca coinvolta nell’urgente dibattito circa l’In­telligenza artificiale che apre alle grandi sfide etiche sino ad arrivare alla centralità stessa della persona, questa Intelligenza naturale, tema della Fiera, ci richiama alla necessità di riscoprire la consapevolezza di essere parte inscindibile della natura stessa». Chiusura per Liliana Alle­na: «Il payoff di questa 94ª edizione, “Intelligenza naturale” ci avvicina a un tema di stretta attualità, mettendo a confronto l’intelligenza artificiale con quella della terra. L’IA deve essere storicizzata: si nutre di scienza, di scrittura e di sapere, così come secoli di generazioni si sono nutrite di pratiche, di saperi e di esperienze per evolversi. Questo presenteremo nell’edizione che fino all’8 dicembre proporrà la ma­gia del Tartufo Bianco d’Alba in quello che, numeri alla mano, possiamo tranquillamente definire il più importante evento enogastronomico italiano in termini di ricaduta economica sui territori».
Considerazione questa, ribadita dopo una polemica annotazione del senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva che criticando la visita di Tajani ad Alba, aveva parlato di «Beirut e Tel Aviv e non le sagre dell’uva o del tartufo» come i luoghi «dove si deve precipitare un ministro degli esteri di un paese del Mediterraneo che presiede il G7». Pronta la risposta di Liliana Allena: «Quasi un secolo di storia, centinaia di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo, oltre 40 milioni di euro di ricaduta sul territorio a ogni edizione e una promozione internazionale dell’Italia che ha pochi eguali nel mondo. Sono le caratteristiche di quella che il senatore Borghi definisce una “sagra”».