Un “Oscar” speciale simbolo del Piemonte per Martin Scorsese

La Regione ha consegnato il Tartufo Bianco al celebre regista ospite del Museo del Cinema di Torino

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Dopo “Killers of the Flower Mo­on” sta attualmente lavorando a due nuovi progetti, il primo su Frank Si­natra e il secondo sulla figura di Cristo. Intanto il celebre regista Martin Scorsese è stato ospite della due giorni torinese organizzata dal Mu­seo Nazionale del Cinema, che ha assegnato all’artista italo-americano il Premio Stella della Mole.
È stata anche l’occasione per un’altra significativa consegna, quella del tartufo bianco, simbolo dell’eccellenza del Pie­monte, al regista italo-americano, nella settimana dell’inaugurazione della Fiera di Alba.
«Il regalo del Piemonte al maestro che ha reso il cinema eterno». Con queste parole l’assessore regionale alla Biodiversità e tartuficoltura, Marco Gallo, ha consegnato assieme a Ste­fano Mosca, direttore dell’Ente Fiera di Alba, e gli amministratori del Comune di Alba (Ca­terina Pasini, vicesindaco e as­sessore al Turismo, e Lucia Vi­gnolo, assessore alle Politiche giovanili) il simbolo più prezioso del Piemonte.
«Insieme al presidente Cirio, che non ha potuto essere presente per impegni istituzionali a Bruxelles, nella settimana dell’inaugurazione della 94esi­ma Fiera del Tartufo Bianco d’Alba abbiamo voluto omaggiare un grande regista come Scorsese – ha spiegato Gallo -. Con il prezioso aiuto di Liliana Allena, presidente dell’ente Fie­ra di Alba, e la collaborazione dei vertici del Museo Na­zionale del Cinema (in primis il presidente Enzo Ghigo che ringrazio per l’ampia disponibilità) siamo riusciti a organizzare la consegna in una giornata intensa per il maestro sotto la Mole, diviso tra una masterclass e l’introduzione della re­trospettiva a lui dedicata».
Il tartufo a Scorsese si è trasformato così nel fuori programma più prestigioso in vista dell’apertura, venerdì, della Fiera del Tartufo d’Alba, che ospiterà il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Come ha sottolineato Giuseppe Tornatore durante la consegna della Stella della Mo­le, nessuno conosce la storia del cinema come Scorsese. Per questo il Piemonte, con questo omaggio, ha voluto ringraziare a sua volta il grande maestro per aver vestito Torino con il glamour e il grande fascino che merita» ha concluso Gallo.
Figlio di Charles e Catherine, operai in una fabbrica tessile e figli di immigrati siciliani arrivati negli Stati Uniti intorno al 1910, Martin Scorsese è cresciuto a Little Italy. A causa dell’asma che lo affliggeva e che non gli permetteva di praticare nessuno sport o i normali passatempi dei suoi coetanei, fin da piccolo ha passato gran parte del suo tempo libero assieme al padre al cinema, dove prendeva confidenza con i classici del cinema americano ma anche con la Nouvelle Vague francese e il cinema italiano d’autore.
“Mean Streets” è il film che lo segnala tra i registi emergenti degli anni ’70 e che vede la nascita del sodalizio artistico tra il regista e Robert De Niro. L’attore, italo-americano come lui, è infatti l’interprete di altri suoi otto film, tra cui “Taxi Driver” (1976), “New York, New York” (1977), “Toro scatenato” (1980) e “Quei bravi ragazzi” (1990) che figurano tra le pietre miliari del cinema statunitense e hanno contribuito ad accrescere la fama internazionale di entrambi.
“L’ultima tentazione di Cristo” (1988) è il film sulla vita di Gesù che ha fatto guadagnare a Scorsese – pur tra molte polemiche – una delle cinque candidature all’Oscar come miglior re­gista oltre a “Toro Scatenato”, “Quei bravi ragazzi” (con cui ha vinto il Leone d’argento alla 47esima Mostra del Cinema di Venezia per la miglior regia), “L’età dell’innocenza” e “Gangs of New York” (che gli è valso anche il Golden Globe 2003 per la miglior regia). Proprio con questo film è iniziata la sua collaborazione con Leo­nardo di Caprio che poi è proseguita con “The Aviator” (2004), “The Departhed” (2006) e infine Shutter Island (2009).