Alba: accolti in Municipio gli esponenti dell’associazione Beati Martiri di Dachau

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Nei giorni scorsi il vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Alba Caterina Pasini ha incontrato Monika Volz e Martin Turban esponenti dell’associazione Beati Martiri di Dachau.

 

Gli ospiti sono stati accolti nella Sala della Resistenza del Palazzo comunale. La delegazione è arrivata in municipio accompagnata dal presidente dell’Associazione Beato Padre Giuseppe Girotti Renato Vai, dal presidente del Centro Culturale San Giuseppe Roberto Cerrato, insieme ad Edoardo Borra, all’interprete Silvia Albesano e al parroco don Giovanni Ciravegna.

 

«Questa è la Sala della Resistenza – ha spiegato agli ospiti il vice sindaco e assessore alla Cultura Caterina PasiniContiene anche una parte sul beato padre Giuseppe Girotti. Ci sono anche i foulard di diversi colori che distinguono le varie brigate partigiane. Lo sforzo dei partigiani per la liberazione dai nazi fascisti durante la seconda Guerra Mondiale ha portato ad Alba una Medaglia d’oro al Valor Militare, oggi un orgoglio per la nostra città. In questa sala c’è anche un volume scritto da Beppe Fenoglio sui 23 giorni della Città di Alba. È uno scrittore molto amato e molto conosciuto anche all’estero, tradotto in numerose lingue, ha raccontato molto bene la resistenza nelle Langhe».

 

«Siamo molto felici di essere qui ad Alba – ha detto Monika VolzIeri siamo stati nella Cattedrale di San Lorenzo ed abbiamo incontrato una persona anziana che ha conosciuto personalmente padre Giuseppe Girotti. Ci auguriamo che la città di Alba e la città di Dachau ricevano grandi benedizioni dalla figura del beato Girotti. Mio zio è stato prigioniero nel campo di concentramento di Dachau. Inizialmente era un campo per prigionieri politici. Poi sono arrivati i prigionieri ebrei. 30 anni fa mi sono trasferita da Monaco a Dachau ed ho scoperto che in quel campo di concentramento erano stati internati diversi religiosi. Almeno 30 di essi sono stati beatificati. Oggi, la nostra associazione si pone l’obiettivo di far conoscere la storia di questo campo e di portare un messaggio di speranza alle persone».