Tre arti messe insieme, tre Patrimoni Culturali Immateriali Unesco del Piemonte che si presentano insieme. È l’approccio coordinato di Corrispondenze immateriali, evento in programma domani, domenica 20 ottobre alle 15,15 presso il Castello di Govone.
L’accesso all’evento, che si svolgerà nell’area esterna, è gratuito.
Ci saranno l’Equipaggio della Regia Venaria con i suonatori di corno da caccia, che introdurranno l’iniziativa, seguiti dai cercatori di tartufo e dalla costruzione in pietra a secco. Sono tutte attività, a partire dai corni da caccia, riconosciuti come patrimonio culturale immateriale Unesco. Tre eccellenze storiche piemontesi che si mostrano, tutte insieme, al pubblico. Ad accomunare le tre arti è una caratteristica fondamentale: sono nate per essere esercitate nella natura, «en plein air». L’evento, al di là di questo comune tratto, è pensato per creare corrispondenze di carattere «immateriale» durante il suo svolgimento.
Le attività in programma
Dopo una breve presentazione dei tre Patrimoni Culturali Immateriali Unesco del Piemonte, in corte d’onore l’Equipaggio della Regia Venaria di suonatori di corno da caccia introdurrà la sua arte ripercorrendo i legami storici tra Reggia di Venaria e Castello di Govone. È atteso un repertorio di fanfare, richiami, fantasie in musica, composto tra la metà del 600 ai nostri giorni. I suonatori, mobili sul terreno, nel corso del pomeriggio, sorprenderanno i visitatori con momenti di solo, duo, trio e di gruppo, tra corte del castello e parco, sottolineando la comune appartenenza dei tre patrimoni Unesco ad un paesaggio sonoro condiviso.
Intanto alcuni artigiani, maestri nell’Arte della costruzione in pietra a secco, realizzeranno un’opera esemplificativa della pratica che caratterizza paesaggi di montagna, colline, coste e appennino dell’Italia, dell’area mediterranea e del mondo. L’occasione permetterà di illustrare come, a partire da un mucchio di pietre, prenda forma un’opera di grande fascino e di utilità concreta, resa possibile e duratura nel tempo grazie a conoscenze precise e tecniche tramandate, affinate nei secoli.
Nel parco, un gruppo di esperti nella Cerca e Cavatura del tartufo simulerà una cerca con i cani, dando spiegazioni e rispondendo a possibili domande del pubblico. La prestazione, realizzata dai Tartufai locali del Roero, ha il suo punto focale nella cerca, che unisce l’uomo e il cane in un rapporto unico d’intesa.
Le tre dimostrazioni introdurranno racconti, esperienze e storie di pratiche antiche che sopravvivono ancora ai nostri giorni, emblematiche di saperi che legano in modo indissolubile l’uomo e la natura. Sarà l’Enoteca Regionale del Roero di Canale a offrire un brindisi con vini del Roero a fine giornata.