«Qualità e grandi numeri, rispetto della tradizione e guardare avanti: in tanti luoghi questi concetti sono ossimori, ma a Cervere si trovano fianco a fianco». È il mood espresso da Daniela Salvestrin, direttore dell’Atl del Cuneese a rappresentare al meglio la Fiera del Porro Cervere, la cui 45a edizione è stata presentata nella mattinata di sabato 19 ottobre.
Non si sarebbero potute trovare parole migliori per introdurre uno degli eventi più in vista nel panorama cuneese delle sagre, che fermerà la cittadina cerverese per due settimane dal 9 al 24 novembre prossimo. La conferenza stampa si è tenuta nei locali della Pro Loco Amici di Cervere ed ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari tra le quali il vicepresidente dell’Atl del Cuneese e Consigliere della Provincia di Cuneo Rocco Pulitanò. A fare gli onori di casa tre perni della manifestazione, a partire dalla verve del primo cittadino di Cervere, Corrado Marchisio, il quale ha condotto la mattinata con la sua abituale disinvoltura. Il sindaco ha presentato quelle che saranno le linee ispiratrici della 45a edizione della Fiera, nonché le novità che andranno a proporsi in questo 2024. In collaborazione con Ascom e con la Camera di Commercio è infatti nato un progetto per coinvolgere i giovani, in particolare la fascia dai 25 ai 30 anni. Da uno studio portato avanti sui dati a disposizione si è infatti evidenziato come quello specifico target di età “manchi” alla fiera e quindi si è provveduto a varie iniziative finalizzate, come la sonorizzazione del mercato. Un altro tratto distintivo emerso nel corso della presentazione è la cura dell’eccellenza, che verrà celebrata in due delle ormai note serate gastronomiche. Per valorizzare al meglio i prodotti scelti sono state messe in calendario “Eccellenze d’acqua” ed “Eccellenze di terra”, entrambe sold-out poche ore dopo il loro lancio. In questi momenti saranno presentati menu con al centro ingredienti provenienti da tutta Italia, senza dimenticare i prodotti locali come il grano rosso di Salmour, il coniglio di Tarantasca o il suino “Nero Piemontese” riportato in auge dall’enologo e imprenditore Roberto Costa.
Nelle due serate saranno utilizzati piatti provenienti da varie regioni italiane come Campania, Sicilia, Liguria, Veneto e Valle d’Aosta. Una menzione particolare va attribuita al caffè tostato a legna dai monaci del Monastero del Silenzio, che operano sulle colline del Mugello. Con la vendita di questo prodotto si finanziano i loro progetti seguendo il concetto “Salviamo uomini e animali”. Da rimarcare i numerosi gemellaggi che Cervere ha stretto con tantissime realtà, che verranno celebrati nel corso dell’inaugurazione in programma sabato 9 novembre.
All’istrionismo coinvolgente del primo cittadino ha fatto da perfetto contraltare la pacata competenza del senatore Giorgio Bergesio, presidente del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela del Porro Cervere. Bergesio ha presentato i dati del raccolto 2024, «buono anche se rallentato dalle peculiarità climatiche dell’anno in corso», come «i dati di vendita presso la grande distribuzione, che ancora una volta confermano la bontà del prodotto».
Il Senatore ha anche introdotto il convegno “Porro Cervere: equilibrio tra qualità, sostenibilità e cambiamenti climatici”, uno degli eventi più significativi dell’ultimo giorno di fiera che si propone di analizzare approfonditamente alcuni dei fenomeni più importanti del periodo. Bergesio ha concluso il suo intervento elencando le difficoltà che stanno affrontando agricoltura e allevamento, elogiando il lavoro degli operatori che si spendono con orgoglio e passione per produrre cibo d’eccellenza e grande qualità.
Soddisfatto del programma messo in campo nell’edizione 2024 anche Giovanni Rinero, presidente della Pro Loco e uomo del fare di questa fiera insieme al suo piccolo esercito di volontari, che con il passare del tempo hanno superato le 300 unità e provenengono da diverse zone della provincia. Un gruppo appassionato che a titolo gratuito è stato oggetto di diverse lodi nei vari interventi che hanno caratterizzato il corso della presentazione. Come per Teo Musso, che per l’ottavo anno consecutivo lega il nome Baladin alla Sagra del Porro. Nel suo intervento ha ribadito: «L’apprezzamento del territorio ed il volontariato contro l’egoismo sono valori non banali. Questi numeri dimostrano che la gente ha ancora voglia di fare del bene». Testimonianza dell’appeal che la Fiera del Porro ha raggiunto anche nelle parole di Paolo Bongioanni, assessore regionale all’agricoltura, il quale nel suo intervento ha elogiato il lavoro fatto a Cervere ed anche introdotto il tema legato alla filiera alimentare portato avanti con i “Distretti del cibo”: sistemi produttivi locali, che si caratterizzano per una specifica identità storica e territoriale omogenea e integrano attività agricole e altre attività imprenditoriali, in coerenza con le tradizioni dei luoghi di coltivazione.
Cervere è pronta: l’appuntamento da non perdere è dunque dal 9 al 24 novembre, per un evento che certamente saprà sorprendere e confermarsi… D’altronde, anche questo è un ossimoro che a Cervere, ormai da 45 anni, trova la sua realizzazione.