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“Un pieno di solidarietà” per la Casa do Menor

Sei aziende hanno raccolto negli ultimi anni 800mila euro per i progetti solidali portati avanti dall’associazione onlus in Brasile, Guinea e Italia

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Ricca ed emozionante mattinata sabato 26 ottobre, presso il Monastero di San Biagio a Mondovì, per l’evento “Un pieno di solidarietà”, organizzato da Casa do Menor Italia Onlus per consegnare riconoscimenti a sei aziende che hanno maggiormente sostenuto i progetti dell’associazione onlus, fondata nel 1986 dal monregalese padre Renato Chiera con l’obiettivo di accogliere bambini di strada e offrir loro un futuro migliore. Negli ultimi anni, le aziende insieme hanno raccolto circa 800mila euro, per realizzare diversi progetti di Casa do Menor in Brasile, Guinea Bissau e Italia. Sono state omaggiate: Barale e Olivero – Macchine Agricole, Bertola Group srl, Reynaldi srl Società benefit, Ridix spa, Sapa Group spa, che ha donato attraverso la Fondazione Affinita e Silvateam spa.

“La cifra raccoltaè un grande risultato che certifica l’operato dell’associazione nelle sue attività in Brasile, Guinea Bissau, ma anche in Italia – afferma l’imprenditore monregalese Andrea Battaglia, presidente dell’associazione Casa do Menor -. Da quando siamo nati, siamo cresciuti e abbiamo conquistato la fiducia di moltissime persone e anche di alcune aziende, che hanno scelto di sostenere i nostri progetti per tanti bambini e ragazzi. Con le donazioni che abbiamo ricevuto dalle aziende abbiamo investito nella costruzione di spazi polivalenti, nel sostegno alla imprenditorialità giovanile, in corsi professionali gratuiti per migliaia di giovani fino alle borse di studio, nelle case-famiglia in Brasile e nelle attività socio-assistenziali in Guinea Bissau”.

Padre Renato Chiera ha mandato il suo saluto dalla sede di Casa do Menor São Miguel Arcanjo Brasil: “Un pieno di impresari e rappresentanti del territorio per un pieno di solidarietà. Oggi riceverete una lampada, fatta con dei ‘pezzi’ di una moto, un serbatoio difettoso, che non serviva più, che è passata nelle mani di persone intelligenti che gli hanno dato una nuova vita. Rifiuti che diventano luce. Un simbolo bellissimo per la Casa do Menor, perché anche noi prendiamo persone che la società non considera e le “ricreiamo”, siamo una piccola luce nelle tenebre della Baixada. A tutte e tutti voi il ringraziamento dei giovani che sono al mio fianco che grazie al vostro supporto hanno la possibilità di tornare a sognare il loro futuro. Ecco perché voglio ancora dirvi Grazie, il Grazie di Dio. Ve lo ripeterà Lui stesso nel giorno in cui gli compariremo davanti e vi dirà: “Grazie perché io ero un ragazzo destinato ad una vita sbagliata e tu mi hai aiutato”.

Le aziende e gli imprenditori a cui è stato consegnato il riconoscimento hanno sostenuto in Brasile diversi progetti di Casa do Menor, mirati ad offrire opportunità di formazione professionale e attività per incoraggiare l’imprenditorialità giovanile. Sono 1.500 i giovani formati ogni anno nella Baixada Fluminense, 500 in particolare sui temi dell’imprenditorialità, attività che ha portato alla nascita di 10 nuove imprese nell’ultimo anno. Grazie ai contributi è stata avviata la costruzione di una sala polivalente a Taperoà, uno spazio dedicato ai giovani in uno degli stati più poveri del Nordest del Paese. In Guinea Bissau, uno dei più piccoli Paesi dell’Africa, sono stati invece portati avanti progetti per sostegno scolastico, attività sportive e di assistenza socio-sanitaria nei villaggi, dalla fornitura di risorse di base, come acqua potabile e servizi sanitari, alla promozione dell’istruzione e delle opportunità di lavoro. In Italia, l’impegno è stato rivolto alla ristrutturazione del Monastero di San Biagio, luogo dalla storia millenaria e spazio dove convergono molteplici iniziative culturali, spirituali, produttive e di solidarietà che fanno capo alla Onlus.

Ogni azienda che ha sostenuto i progetti di Casa do Menor ha ricevuto in dono una particolare lampada creata da un’idea di Roberto Ornato di Casa do Menor. La lampada, il cui corpo centrale è rappresentato dal serbatoio di una nota marca di motociclette, è opera dello scultore Giulio Avagnina, autore, tra le altre cose, della statua della “Fontana del delfino” in piazza San Pietro a Mondovì Breo e arricchita da un paralume asimmetrico realizzato da un artigiano di San Salvario a Torino.

Carlo Borra, direttore di Casa do Menor, ideatore del riconoscimento, aggiunge: “Grazie al recupero di un serbatoio inutilizzato destinato allo smaltimento e alla collaborazione con un artigiano, è stata creata una lampada unica, emblema di luce e trasformazione. Con il suo significato simbolico, rappresenta la missione di Casa do Menor: portare luce in luoghi oscuri, segnati da violenza, narcotraffico e ingiustizia. Così come il serbatoio scartato ha trovato nuova vita, Casa do Menor accende speranza e possibilità nelle comunità più vulnerabili del mondo. L’auspicio è che sempre più aziende possano scegliere Casa do Menor e suoi progetti in Brasile, Guinea Bissau e Italia a cui destinare una piccola parte dei loro profitti per restituire dignità, speranza e futuro alle nuove generazioni di bambine e bambine”.

Nel corso della mattinata sono stati anche illustrati gli obiettivi del 2025 per il settore fundraising aziende, per un budget complessivo di 250mila euro da raccogliere, che serviranno per potenziare la formazione professionale e l’avvio di micro-imprese in Brasile; per terminare il centro polivalente a Taperoà, costruire un pozzo in Guinea Bissau e completare la ristrutturazione dell’ala rossa del Monastero di San Biagio. L’auspicio è che altre aziende possano scegliere i progetti di Casa do Menor per fare il pieno di solidarietà.

La giornata è stata impreziosita da un intervento da remoto del prof. Stefano Zamagni dell’Università di Bologna, che ha offerto una riflessione sui temi della responsabilità sociale d’impresa e dell’economia civile, valori che guidano l’operato delle imprese premiate. All’evento sono intervenuti tra gli altri anche Marco Gallo (assessore Sviluppo e promozione della montagna della Regione Piemonte), Giulia Marro (consigliera regionale), Pietro Danna (consigliere della Provincia di Cuneo), Elena Merlatti (vice presidente Fondazione Crc) e Francesca Martino in rappresentanza di Confindustria di Cuneo.