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10 “Imprese vincenti” estere: Intesa Sanpaolo presenta la novità della quinta adizione del programma

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Dieci eccellenze imprenditoriali estere sono state le protagoniste della quindicesima tappa di “Imprese Vincenti”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle Pmi, che in questa quinta edizione ha incluso per la prima volta un appuntamento interamente dedicato alle migliori aziende provenienti dal contesto economico e culturale dell’Est Europa che si sono distinte per la loro capacità di innovare e crescere.
Per accelerare lo sviluppo di una filiera internazionale capace sia di attrarre investimenti esteri nel nostro Paese che di valorizzare ancora di più il Made in Italy nel mondo, Intesa Sanpaolo ha ulteriormente rafforzato le sinergie tra le Divisioni International Banks e Banca dei Territori, rispettivamente guidate da Paola Papanicolaou e Stefano Barrese. In quest’ottica, il primo Gruppo bancario italiano ha confermato e rinnovato il proprio impegno ad affiancare la crescita delle imprese italiane ed estere con l’obiettivo di aumentarne la competitività.
Le “Imprese Vincenti” estere
L’evento odierno, realizzato in collaborazione con VISA, per Intesa Sanpaolo ha visto la partecipazione di Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori, Paola Papanicolaou, responsabile Divisione International Banks, e Gregorio De Felice, chief economist. Roberto Frazzitta, Global Head of Banking Sector – Senior Partner Bain & Company, è intervenuto dopo la presentazione delle 10 “Imprese Vincenti” estere, esempi di una cultura d’impresa sostenibile e innovativa: Ovartej (Mosonmagyaróvár – Ungheria) attiva nell’agroalimentare, Aunde (Jagodina – Serbia) e Cecomp (Mirna Peč – Slovenia) operano nel settore automotive, Diva Divani (Vranje – Serbia) nell’arredamento e design, Gena Logistik (Bratislava – Slovacchia) nell’edilizia, Dprint Europe (Tirana – Albania) è specializzata negli imballaggi, Walter Tosto (Bucarest – Romania) lavora nel comparto industriale, Hipac Romania (Dragomiresti-Vale – Romania) nella plastica, Ediltec (Lepoglava – Croazia) nella produzione, e Seka Hydropower (Burrel – Albania) nei servizi energetici.
Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: “In questa edizione Imprese Vincenti amplia la missione di ricerca anche alle eccellenze delle PMI estere che sanno cogliere le opportunità sui mercati internazionali. Queste realtà condividono con il nostro sistema imprenditoriale la capacità di investire in innovazione e sostenibilità. Il mercato dell’Europa Centro-Sud Orientale è tra quelli a più alto potenziale di crescita per le nostre imprese in termini di export, con un aumento del 34% tra il 2019 e il 2023. Oggi valorizzare le PMI italiane ed estere significa per Intesa Sanpaolo esprimere il supporto delle
sinergie infragruppo, accompagnare lo sviluppo delle imprese italiane attive all’estero e di quelle estere che operano nel nostro Paese, creando connessioni in una logica sempre più proficua di filiere dell’export”.
Paola Papanicolaou, responsabile Divisione International Banks di Intesa Sanpaolo: “L’evento odierno celebra il crescente e significativo contributo delle Sinergie infragruppo al rafforzamento della presenza internazionale di Intesa Sanpaolo, in particolare nelle geografie dell’Europa Centro-Sud Orientale presidiate dalla Divisione International Banks. Il rapido sviluppo del tessuto economico e sociale dei Paesi dell’Europa Centro-Sud Orientale vede l’Italia quale Partner di riferimento, ruolo testimoniato da flussi di export commerciale verso il nostro Paese in crescita di oltre il 44% nel periodo 2019-2023. In questo contesto Intesa Sanpaolo, con oltre 8 miliardi di finanziamenti erogati dalla Divisione International Banks, sostiene le aziende nel loro percorso di sviluppo a favore di una crescita stabile e sostenibile.”
La Divisione International Banks di Intesa Sanpaolo
Opera in 12 Paesi attraverso 11 banche commerciali e serve circa 7 milioni di clienti: è presente in Slovacchia, Croazia, Serbia, Egitto, Ungheria, Slovenia, Albania, Romania, Bosnia-Erzegovina, Moldavia, Ucraina; è inoltre presente in Cina, con la società di wealth management Yi Tsai.
La quinta edizione di “Imprese Vincenti”
Lanciato per la prima volta nel 2019, ‘Imprese Vincenti’ ha fino ad oggi accolto l’autocandidatura di circa 14.000 imprese, di cui 4.000 solo per l’attuale quinta edizione. Imprese che complessivamente contano 150.000 dipendenti e registrano circa 35 miliardi di fatturato.
Le 150 Imprese Vincenti dell’edizione 2024 sono state selezionate per aver attivato progetti o raggiunto risultati significativi in valore economico e impatto sociale, innovazione e ricerca, transizione digitale ed ecologica, export e internazionalizzazione, passaggio generazionale e consolidamento dimensionale, formazione e welfare. Emergono strategie improntate all’adozione di criteri ESG, progetti di crescita che contribuiscono a creare valore per l’economia del territorio, occupazione e benessere delle persone. Alle Imprese Vincenti la Banca fornirà insieme ai partner del progetto gli strumenti per crescere, anche all’estero, in sostenibilità, innovazione, transizione digitale e finanza straordinaria.
Il roadshow – partito in primavera e giunto all’ultima delle 15 tappe complessive – si concluderà a inizio 2025.
Analisi del contesto economico a cura del Research Department Intesa Sanpaolo
Negli ultimi anni l’economia italiana ha mostrato un’evoluzione migliore rispetto alla crescita media dell’area dell’euro. Una spinta importante è venuta dagli ottimi risultati ottenuti sui mercati internazionali, dove si sono distinte le PMI italiane che realizzano più della metà del nostro export. Alla buona dinamica dell’economia italiana ha contribuito anche la forte ripresa degli investimenti che tra il 2016 e il 2023 hanno registrato un aumento pari al 35,7% a prezzi costanti in Italia. Abbiamo fatto decisamente meglio rispetto ai nostri principali competitor: la Germania si è fermata al +4,5%. Si tratta di un cambio di passo significativo rispetto al recente passato: basti pensare che tra il 2008 e il 2016 i nostri investimenti si erano ridotti del 22,4%, mentre quelli tedeschi erano saliti del 9,9%. Industria 4.0 (dal 2017) e Superbonus (dal 2021) spiegano questa performance, sintesi del balzo delle costruzioni (+47,1% nel periodo 2016-2023), ma anche della dinamica degli investimenti italiani in macchinari, mezzi di trasporto e ICT (+29,3%) e in beni immateriali (R&S e software; +20,2%).
Dopo il rallentamento osservato tra il 2023 e il 2024, il prossimo anno ci aspettiamo una ripresa dell’economia italiana che potrà contare sul contributo dei consumi e degli investimenti, grazie a rientro dell’inflazione, riduzione dei tassi di interesse e realizzazione degli investimenti del PNRR. L’80% della spesa effettiva del PNRR si concentrerà nel triennio 2024-2026, con potenziali ricadute molto positive sul rilancio delle infrastrutture e sulle transizioni digitale e green e, in ultima analisi, sul tasso di crescita potenziale del PIL.
In prospettiva, un contributo importante alla crescita dell’economia italiana potrà venire dai mercati esteri. Tra quelli a più alto potenziale rientra l’Est Europa e, in modo particolare, l’Europa centro-orientale (CEE; Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia) e l’Europa sud-orientale (SEE; Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Romania e Serbia). Sono queste le evidenze che emergono da una recente indagine condotta su oltre 800 addetti di Intesa Sanpaolo che seguono i processi di internazionalizzazione del tessuto economico italiano. In queste aree le imprese italiane sono attese sviluppare ulteriormente le proprie attività di export e la propria presenza produttiva o commerciale con filiali estere.
Peraltro, già oggi i legami commerciali e produttivi con questi Paesi sono rilevanti. Nel 2023 complessivamente lo stock di investimenti diretti esteri (IDE) italiani nei Paesi CEE e SEE è stato pari a 43,4 miliardi di euro; di questi 22,8 miliardi interessano l’area CEE e 20,6 le economie SEE. Inoltre, nel 2023, l’export italiano in questi mercati è salito a 64,7 miliardi di euro, il 34% in più rispetto al 2019. Siamo cresciuti in tutti i Paesi e, in valore, soprattutto in Polonia che è di gran lunga il mercato che assorbe la quota maggiore del nostro export (salito a 19,8 miliardi, da 13,5); seguono a distanza la Romania (10,2 miliardi), la Repubblica Ceca (8,4 miliardi), la Slovenia (6 miliardi), l’Ungheria (5,8 miliardi), la Croazia (5,5 miliardi) e la Slovacchia (4 miliardi) che precedono Serbia (2,3 miliardi), Albania (1,8 miliardi) e Bosnia-Erzegovina (0,9 miliardi). Al contempo, l’import italiano da questi Paesi si è portato a 60,5 miliardi, con un progresso del 44% rispetto al 2019. I flussi di import hanno registrato un aumento quasi generalizzato; l’unica eccezione è rappresentata dalle merci provenienti dalla Serbia. E’ la Polonia il Paese da cui importiamo maggiormente (16,1 miliardi di importazioni nel 2023); seguono la Romania (9,6 miliardi), la Repubblica Ceca (9,2 miliardi), l’Ungheria (8,5 miliardi), la Slovenia (5,9 miliardi), la Slovacchia (4,7 miliardi), la Croazia (2,9 miliardi), l’Albania (1,6 miliardi), la Serbia (1,4 miliardi) e la Bosnia-Erzegovina (0,7 miliardi).
Complessivamente, nel 2023 il nostro avanzo commerciale è stato pari a 4,2 miliardi di euro. La nostra bilancia commerciale è in attivo con Polonia, Romania, Slovenia, Croazia, Serbia, Albania e Bosnia-Erzegovina; è invece in passivo nei confronti di Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. In questi mercati i flussi di export italiani più rilevanti riguardano la filiera metalmeccanica, che da sola registra circa 22 miliardi di euro; seguono sistema moda, mezzi di trasporto, alimentari e bevande, chimica, gomma e plastica, elettrotecnica. Le nostre importazioni, invece, vedono al primo posto i mezzi di trasporto (12,6 miliardi nel 2023), seguiti a distanza da elettrotecnica, filiera dei metalli, sistema moda, alimentari e bevande, meccanica, gomma e plastica, elettronica, prodotti agricoli, chimica.
Nei primi sette mesi del 2024 si è registrato un rallentamento del nostro interscambio commerciale nei confronti delle aree CEE e SEE: l’export ha, infatti, registrato un lieve aumento tendenziale (+1%), mentre l’import ha subito un leggero calo (-4%). Gli scambi commerciali, dopo una seconda parte dell’anno ancora debole, dovrebbero mostrare segnali di ripresa nel corso del 2025, grazie a condizioni di domanda interna più favorevoli. In particolare, nei paesi CEE e SEE la riduzione attesa dei tassi di interesse dovrebbe favorire gli investimenti e la spesa per consumi delle famiglie, con quest’ultima che trarrebbe beneficio anche dal recupero del potere di acquisto sulla scia degli incrementi salariali e della moderazione dell’inflazione. Inoltre, nel prossimo biennio un importante supporto alla crescita economica di queste economie giungerà dalle risorse dei piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR).
I Partner di progetto
Una delle leve distintive del programma Imprese Vincenti è la creazione di un ecosistema di attori di prim’ordine a sostegno dei percorsi di crescita aziendali, con un progressivo arricchimento dell’offerta di servizi che possa rispondere alle evoluzioni dei bisogni delle PMI selezionate. Formazione, competenze specializzate, soluzioni non finanziarie, advisory e conoscenza dei contesti tematici caratterizzano il lavoro del team di partner di Imprese Vincenti: Bain & Company, ELITE e Gambero Rosso, Cerved e Microsoft Italia, Coldiretti, NATIVA e Circularity, insieme a Digit’ed, Tinexta e AICCON, nuovi partner
dell’edizione 2024. Grazie agli strumenti per lo sviluppo di competenze su internazionalizzazione, economia circolare, reti commerciali e cost management, le funzioni specialistiche di Intesa Sanpaolo, di International Banks Division e di Intesa Sanpaolo Innovation Center accompagneranno i programmi di sviluppo offrendo supporto specialistico e strategico.