Streglio, cento anni Il “sogno” si è avverato

A Torino un evento per ricordare le origini del marchio. Premiata l’artista Cristina Lonegro

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Se l’onomastica offre dei segnali da co­gliere, quelli di una collaborazione di successo sembrano inequivocabili dalle origini: «Basta pensare al nome dei fondatori: Pie­tro in entrambi i casi (Stre­glio per l’omonima azienda di cioccolato, Ferrua per la Galup, ndr)», scherza l’attuale amministratore delegato Stefano Borromeo. Ag­giunge il presidente Giuseppe Bernocco: «Ricordiamoci che anche Ferrero è nata da un Pietro (fondatore con il fratello Giovanni e la moglie Piera Cillario, ndr). Siamo sulla strada giusta, parlando di dolci».
Venerdì scorso, il marchio Streglio ha festeggiato i 100 anni dalla fondazione. Nata come azienda autonoma a Torino nel 1924, la sua storia più recente si intreccia con la Granda, dopo l’acquisizione di tre anni fa da parte della Galup presieduta dal cheraschese Giuseppe Bernocco. La produzione, poi, dai prossimi mesi sarà portata avanti nello stabilimento di Alba della Golosi di Salute (in corso Asti), anche lei acquisita da Bernocco.
Per celebrare il suo primo secolo, il marchio ha scelto un appartamento seicentesco nel cuore di Torino (Ar­tàporter, in via Po 25). Sotto al soffitto affrescato, un tavolo ospita la nuova gamma di prodotti Streglio, tra cui spiccano i famosissimi gianduiotti. Tutt’intorno dieci poster dedicati alla sua storia decorano l’ambiente. Sono i migliori dei 125 artisti che, nei mesi scorsi, hanno risposto a una chiamata pubblica e accettato una sfida: realizzare un’opera dedicata al marchio e al tema del “Sogno”, filo rosso dei festeggiamenti.
Tra tutte, quella di Cristina Lonegro è stata ritenuta la migliore e premiata subito dopo i discorsi dei vertici aziendali. «Che momento è per il mercato? – fa il punto Borromeo – Buono! A tutti piace mangiare il cioccolato. Noi cerchiamo di farlo al meglio, anche valorizzando la storia del marchio. Festeg­giamo i 100 anni anche grazie alla lungimiranza di Bernocco e del vicepresidente Sebastiano Astegiano, che hanno saputo vedere il domani di realtà storiche del territorio. Era successo nel 2014 con Galup, si è ripetuto con Streglio».
Due anni fa, dopo un periodo complicato con la produzione sospesa, Streglio era tornato sul mercato con un solo prodotto: “Il grande”, un gianduiotto da mezzo chilo di cioccolato finissimo. Oggi la gamma è ben più ricca e, a Pasqua, si amplierà ancora: «Non svelo tutto, ma ci aspetta un uovo delle “favole”». Nel frattempo il centenario del brand è stato celebrato nel modo migliore, tra le origini e il futuro.