Un segmento viario, a suo modo, di significativa importanza: e che, da alcuni giorni, ha assunto nuovi sensi e toni di colore difficilmente immaginabili sino a poco tempo fa.
E’ il “Sentè der père” di Santa Vittoria d’Alba: inaugurato la scorsa settimana in una giornata di festa condivisa tra l’amministrazione comunale, i volontari i quali rappresentano una marcia in più per questo centro, e soprattutto gli alunni e il personale docente dell’Istituto Comprensivo “Carlo Bertero” che proprio qui ha sede.
Con una sentita, e vivace cerimonia, si è chiuso il cerchio attorno a questo tratto che torna definitivamente in piena luce: e arricchito dai colori delle pietre dipinte dagli stessi allievi, nell’ambito di un percorso didattico e culturale di conoscenza, e coinvolgimento diretto.
Così spiega il sindaco Adriana Dellavalle: «Quello che oggi appare “solo” come un sentiero, è in realtà la testimonianza di una storia millenaria. In epoca romana, era parte di una vera e propria “strata”, costituita da un selciato di pietre di fiume qui appositamente trasportate dal letto del Tanaro e disposte con maestria, secondo i dettami dell’ingegneria urbanistica di quel tempo».
Un ulteriore segno, dunque, della “terra anforiana” che fu: per un paese che, in quell’epoca, risultò d’importanza strategica -un crocevia: così come, del resto, permane- in fatto di vie di comunicazione tra le varie città dell’Impero, trovandosi al centro di un reticolo che collegava, tra le altre, Hasta (l’odierna Asti) con Pollentia, passando per Alba Pompeia e proseguendo poi per Augusta Bagiennorum, che oggi chiamiamo Bene Vagienna.
In una Santa Vittoria che accoglie, e valorizza tuttora, siti come il “Turriglio” (risalente al 100 avanti Cristo, forse elevato in veste di monumento celebrativo per la vittoria di Caio Mario contro i Cimbri, ai Campi Raudi, ossia l’odierna Roddi) e altri autentici “tesori nascosti” tutti da scoprire e riscoprire, il “Sentè der père” ha ritrovato nuova luce. «Questo sentiero -aggiunge il primo cittadino- anche se ormai ha perso il suo selciato, oggi come in passato è utilizzato come “scursa”, ossia come scorciatoia, per raggiungere la stazione e la località di Cinzano. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo hanno dato un grandissimo aiuto, per rivitalizzarlo». Il tutto, con l’ausilio di una cartellonistica apposita, con tanto di codici Qr per consentire una serie di approfondimenti tali da rendere il contatto dei visitatori come una vera e propria esperienza immersiva in una delle “arterie d’antan” sanvittorine.