«Continuità di risultati massima concentrazione e tanto gioco di squadra»

Svelati da Salvatore Telesca, tecnico dell’Alba Calcio gli obiettivi del Club che lavora per acquisire personalità

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Approfittando del rinvio a data da destinarsi di tutte le attività calcistiche agonistiche provinciali e regionali in programma tra il 26 e il 27 ottobre per le avverse condizioni atmosferiche, abbiamo intervistato Salvatore Telesca, tecnico dell’Alba Calcio, per fare il punto della situazione dopo le prime uscite.
La prima squadra della società langarola presieduta da Gio­vanni De Bellis ha ottenuto, dopo 7 gare, 8 punti frutto di 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte e occupa momentaneamente l’11° posto del Girone B di Eccellenza.

È tornato in estate ad allenare in una società che conosce molto bene, quali sono i ricordi più belli legati all’Alba Calcio?
«I ricordi più belli legati all’Alba Calcio sono le due vittorie della Coppa Italia di Eccellenza con le successive esperienze nella fase nazionale della competizione. Ci sono poi sicuramente, legati ai quelle stagioni, il raggiungimento dei playoff nel 2021-2022 con un gruppo nuovo e la vittoria del campionato 2022-2023 con 63 punti in 30 giornate. Ho tanti ricordi di quella esperienza, sono stati traguardi importanti».

Cosa l’ha spinta a fare questa scelta e a tornare?
«Con la vittoria di Coppa Italia ed Eccellenza a Saluzzo, la mia volontà era quella di poter fare per la prima volta la Serie D. Nel momento in cui non ci sono stati i presupposti, ho avuto anche un’altra opportunità con un’altra formazione di Serie D che non è andata in porto. È arrivata così subito la chiamata dell’Alba Calcio. Per me è stato facile accettare questa sfida perché è un ambiente che conosco bene così come conosco il presidente da tanti anni. Con questo ritorno, volevo andare a ripercorrere ciò che avevo interrotto, cercando di ricostruire dopo il cambio di categoria».

Nella primissima parte di campionato avete fatto un po’ di fatica, quali sono stati secondo lei i motivi?
«Un po’ mi aspettavo questo inizio a rilento. Non è mai facile partire con 18-19 elementi nuovi e sperare che questi giocatori possano integrarsi velocemente. Il calendario non è stato dalla nostra perché abbiamo affrontato nelle prime giornate di campionato subito squadre collaudate e forti. In queste situazioni, almeno all’inizio, si fatica sempre un po’ perché per acquisire una identità ci vuole tempo».

Ora la situazione per voi sembra migliorata. Su cosa ha lavorato maggiormente con la squadra?
«Nelle ultime tre settimane abbiamo trovato continuità di risultati però bisogna rimanere con i piedi per terra. Il Girone B di Eccellenza è un campionato che non dà tregua, non bisogna abbassare la guardia. Non possiamo ancora dire che siamo completamente “guariti”. Qual­cosa sicuramente sta nascendo, abbiamo maggiore sicurezza e anche sul campo lo stiamo dimostrando, ma dobbiamo stare attenti. Bisogna rimanere concentrati in ogni gara come abbiamo fatto con l’Ovadese. Io ho sempre detto ai ragazzi di stare tranquilli che con il tempo e il lavoro avremo migliorato il nostro gioco e dimostrato il valore di questo gruppo».

Avete giocatori in rosa con esperienza anche in categorie superiori, può essere (oltre che in campo) un punto di forza nei momenti no?
«Abbiamo giocatori che hanno fatto la categoria superiore sono però ancora giovani e hanno, secondo me, bisogno di essere affiancati da elementi con esperienza per gestire i momenti complicati all’interno della singola partita o durante la stagione. Anche se un giocatore proviene dalla Serie D può mancare di un pizzico di personalità perché si deve adattare a un campionato diverso per tanti aspetti».

Due parole sull’impatto in fase offensiva di Augustin Ferro?

«L’impatto di Ferro penso sia stato determinante. Si parla di un attaccante che riesce a finalizzare quello che noi costruiamo con la squadra. È partito subito forte nella prima sua uscita di Coppa Italia e da lì ha proseguito. Volevo a tutti i costi Ferro questa estate. Non c’è stata subito la possibilità, ma io e la società abbiamo costantemente cercato di chiudere la trattativa e siamo felici di esserci riusciti. L’anno scorso era a Valenza e, nelle quattro sfide in cui abbiamo giocato contro, mi ha impressionato per il suo modo di giocare e di mettersi a disposizione. Il suo arrivo ad Alba ci ha fatto crescere parecchio. In un girone in cui non ci sono tanti attaccanti di assoluto livello, avere un giocatore con le sue caratteristiche è un grande valore aggiunto».

Quanto è importante per questa Alba Calcio, un giocatore con le caratteristiche di Giovanni Specchia?

«Specchia ha caratteristiche molto offensive e, come ha fatto anche nelle stagioni a Fossano, contribuisce con continuità alla fase di attacco. In questa prima parte ha risolto tanti nostri problemi a livello di realizzazione. Sta giocando da quinto, ha un ottimo cambio di passo che gli consente di arrivare con facilità davanti alla porta avversaria. A volte, lo riprendo bonariamente per la sua “pigrizia” in fase difensiva però abbiamo a disposizione un giocatore importantissimo per il nostro modulo».

Conosce molto bene l’Ec­cellenza, è una categoria in cui ha ottenuto risultati di spicco. Per quali posizioni pensa possa competere l’Alba Calcio?

«In questo momento, con la nostra posizione in classifica, non ci poniamo obiettivi, faremo valutazioni più precise al termine del girone di andata. Da metà campionato capiremo meglio che tipo di stagione sarà la nostra. Dobbiamo cercare di recuperare, non sarà facile, ma penso di avere a disposizione il giusto organico per stare tra le prime sei posizioni».