Impronte di Luce un racconto visivo senza confini

Oltre cento opere e una serie mai esposta prima in Italia nella ricerca artistica di Giuseppe Penone in mostra alla Fondazione Ferrero di Alba sino al 16 febbraio

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Ufficiale taglio del nastro alla mostra in Fonda­zione Ferrero ad Alba dedicata a Giuseppe Penone, alla presenza della si­gnora Maria Franca Ferrero, presidente della Fondazione Piera, Pie­tro e Giovanni Fer­rero, recentemente nominata Cavaliere di Gran Croce, il più alto degli ordini al merito della Repub­bli­ca italiana.
All’inaugurazione della mo­stra presenti anche i nipoti Jhon e Michael, figli di Pietro Ferrero accompagnati dalla mamma Luisa Strumia.
Innumerevoli le autorità intervenute a partire dal prefetto di Cuneo Mariano Sava­stano; il questore di Cuneo Carmine Rocco Grassi; il capitano Giu­seppe Santoro, co­man­dante della Compagnia Carabinieri di Alba, il sindaco di Alba Alberto Gatto e l’assessore al Turismo Caterina Pasini, il presidente di Confin­dustria Cuneo Maria­no Costa­magna, il presidente della Fon­da­zione Ospedale Alba Bra Bru­no Ce­retto con il direttore Luciano Scalise, il direttore generale dell’Ente Fiera Stefano Mosca, il designer e imprenditore Gior­getto Giu­giaro, l’ar­chitetto paesaggista Paolo Pejrone e l’architetto Ferdi­nando Fa­gnola che ha firmato il Nido, l’asilo aziendale che la famiglia Ferrero ha inaugurato nel settembre del 2009.
A porgere il benvenuto alle autorità invitate all’anteprima della mostra che sarà visitabile sino al 16 febbraio, Barto­lomeo Salomone, presidente di Ferrero Spa e segretario generale della Fondazione Ferrero che ha lasciato spazio al confronto-dibattito, moderato da Cri­stiana Perrella, che ha visto protagonisti il curatore Jonas Storsve, accompagnato dalla traduttrice; l’artista Giuseppe Penone e Francesco Guzzetti, responsabile del coordinamento scientifico della mostra.
“Giuseppe Penone. Impronte di luce”, è un’ampia retrospettiva dedicata a uno dei principali esponenti dell’arte contemporanea internazionale, ideata appositamente per gli spazi della Fondazione. La mostra presenta oltre cento opere, offrendo una narrazione visiva dell’ampia produzione artistica di Giuseppe Penone, nato a Garessio nel 1947, che abbraccia un periodo che va dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri. Il tema dell’impronta, centrale nella ricerca dell’artista, percorre tutta la sua carriera: dalla pionieristica opera Alpi Marittime del 1968, in cui sperimenta il contatto diretto tra corpo e natura, fino alla serie Impronte di luce realizzata tra il 2022 e il 2023, esposta per la prima volta in Italia in questa occasione.
L’esposizione affronta il tema dell’impronta attraverso diversi linguaggi artistici, dal disegno alla fotografia, dalla scultura all’intaglio, offrendo una panoramica delle tecniche e dei materiali utilizzati da Penone. L’impronta, nella sua visione, diventa il simbolo del legame tra superfici differenti e trova la sua piena espressione nella natura, concepita come un ecosistema complesso in cui ogni elemento, dall’uomo alle foglie, dagli alberi alla terra, è interconnesso. A completare l’evento, un catalogo illustrato pubblicato da Skira, che raccoglie le immagini delle opere in mostra e saggi firmati dall’artista, dal curatore e da studiosi come Jean-Christophe Bailly, Olivier Cinqualbre, Carlo Ossola e Francesco Guzzetti, quest’ultimo responsabile del coordinamento scientifico della mostra.
Per tutta la durata della mostra, ad ingresso gratuito, visitabile mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19 e sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19, nell’auditorium della Fondazio­ne sarà visibile il documentario “La memoria dei fluidi. Giuseppe Penone scultore di Giampaolo Penco” (Italia, 2012). Il film, della durata di 60 minuti, sarà proiettato dal mercoledì alla domenica alle 16 e alle 17. La proiezione è gratuita. Il pubblico può accedere all’auditorium direttamente dalle sale espositive.