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A Mondovì la presentazione della serie Sky Original “Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883”

Alla presenza della regista Alice Filippi e dei due attori Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli

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Domenica 10 novembre alle ore 18.00, presso il cinema-teatro Baretti di Mondovì (corso Statuto 15F), avrà luogo la presentazione della serie Sky Original “Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883”, alla presenza dei due attori protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli (che interpretano Max Pezzali e Mauro Repetto) e della regista monregalese Alice Filippi, che ha firmato tre degli otto episodi. L’evento è organizzato dalla Città di Mondovì con il sostegno della Banca di Cambiano e dell’ATL del Cuneese. Ad inaugurare la serata un talk con i due attori e la regista moderato da Marlen Pizzo (Radio m2o), a cui farà seguito la proiezione del primo episodio. Alice Filippi dirige gli episodi tre, quattro e sei, mentre i primi due sono diretti da Sydney Sibilia e il quinto, settimo e ottavo da Francesco Ebbasta. L’ingresso è libero.

“Hanno ucciso l’uomo ragno. La leggendaria storia degli 883” racconta una storia di musica e di grande amicizia sullo sfondo dei mitici anni ‘90. Una storia di provincia, di illusioni, di coraggio. La storia di un successo travolgente, imprevisto e imprevedibile: quello di due ragazzi di Pavia, due underdog, che in pochi anni diedero vita a una delle band più amate e iconiche nella storia della musica italiana. Scritta da Sydeny Sibilia con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone, ha per protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli (Il filo invisibile, Gli sdraiati, Vostro Onore) rispettivamente nei panni di Max Pezzali e Mauro Repetto che, giovanissimi, negli anni ‘90, crearono un progetto diventato in pochi anni un vero e proprio fenomeno generazionale di portata nazionale. La serie è un coming-of-age che racconta la loro storia e la genesi di alcune delle canzoni più famose degli 883, duo che contro ogni aspettativa, partendo da Pavia, ha cambiato la musica italiana sorprendendo tutti, in primis gli stessi Max e Mauro, ormai icone in grado di far cantare ed emozionare intere generazioni di fan.
«Da un lato la volontà di omaggiare una grande artista monregalese come Alice Filippi, dall’altro il desiderio di proseguire con eventi e manifestazioni che, sul solco di Movì, rimettano al centro il protagonismo delle nuove generazioni» il commento del sindaco di Mondovì, Luca Robaldo, e dell’assessore alle Manifestazioni, Alessandro Terreno. «Il cinema come straordinaria occasione di racconto e di ricordo, ma anche come strumento di riconoscimento sociale e appropriazione culturale. Grazie ad Alice e all’intera produzione Sky per aver accettato il nostro invito e grazie alla Banca di Cambiano e all’ATL del Cuneese per la consueta disponibilità. Poche settimane fa, al Festival del Cinema di Roma, la presentazione del documentario “Italo Calvino nelle città” di Davide Ferrario con alcune scene girate a Mondovì, oggi un appuntamento esclusivo con una delle serie televisive di maggior successo degli ultimi anni. Continua, dunque, il nostro impegno in favore di una città vivace e dinamica, capace di offrire momenti attrattivi sia per gli abitanti, sia per i visitatori esterni».

«Gli 883 hanno segnato la mia adolescenza e grazie a questa serie sono tornati prepotentemente nella mia vita» racconta Alice Filippi. «Attraverso il racconto di Max e Mauro abbiamo voluto non solo raccontare la nostra generazione, ma anche i ragazzi di oggi, perché questa è una storia che parla di tutti, una storia di amicizia, di sogni, di difficoltà, di illusioni, di non mollare mai ma crederci fino in fondo. Ci farà sorridere ma anche commuovere ed emozionare. Dirigere le mie tre puntate è stata per me una grande sfida perché sono episodi che raccontano momenti della storia molto diversi tra loro. Nella terza puntata Max e Mauro devono affrontare l’incubo di ogni adolescente, l’esame di maturità, insieme però anche al loro primo esame musicale. La sfida è stata quella di dare ritmo a un racconto goliardico ricco di colpi di scena. Il quarto è l’unico episodio diviso in più capitoli dove i due protagonisti prendono strade diverse per cercare di capire cosa vogliono veramente fare da grandi. È un momento molto delicato perché tira fuori i dubbi e le paure che tutti noi abbiamo avuto alla loro età. La sesta puntata è la nascita dell’uomo ragno, la puntata dei sogni che sembrano finiti, infranti senza ritorno. È così che troveranno ispirazione per la loro canzone mitica e capiranno che ‘il nostro superpotere sono i nostri sogni e non ci rinunceremo mai’».

cs