“Le aziende italiane hanno a disposizione un plafond di 6,3 miliardi fino al 2025 per introdurre processi di trasformazione energetica e digitale, con benefici per l’ambiente, risparmiando sulla bolletta, migliorando i processi di produzione. Finora sono arrivare domande a livello nazionale per soli 70 milioni, ma si tratta del principale intervento di politica industriale messo in campo con i fondi europei del Pnrr”. Così ha detto ieri – martedì 5 novembre – Giovanni Claudio Olivero, Presidente di Banca di Cherasco, introducendo l’incontro “Transizione 5.0: come ottenere il beneficio e ridurre i costi energetici aziendali” che si è svolto nell’auditorium di Roreto dell’Istituto di credito cooperativo. In platea oltre 70 persone tra titolari e rappresentanti di aziende e associazioni datoriali, consulenti, commercialisti. L’incontro era organizzato insieme a Bdo, azienda multiservizi che opera in tutto il mondo e collabora con Banca di Cherasco da alcuni anni per l’acquisto e la cessione dei crediti fiscali.
Il convegno è stato l’occasione per capire meglio questi importanti incentivi che sostengono l’acquisto di beni strumentali per migliorare l’efficienza energetica delle aziende, inclusi autoproduzione e autoconsumo con il fotovoltaico (sono escluse le biomasse). Il tecnico di Bdo Thomas Candeago, Head of Tax Incentive & Granting, e la consulente Concetta Sulpizio hanno illustrato gli aspetti salienti, fiscali e tecnici, della misura voluta del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Hanno detto: “Sono centrali le diagnosi energetiche pre e post investimento, con la rendicontazione puntuale per i successivi 5 anni e senza la possibilità di trasferire o vendere eventuali macchinari acquistati. Il Piano 5.0 è una norma operativa chiara, ma complessa e in evoluzione. Sono ammissibili le spese dal primo gennaio di quest’anno al 31 dicembre 2025, inclusi i software di monitoraggio. La misura conviene per investimenti a partire da 400 mila euro ed è utile avere già un discreto grado di digitalizzazione. Contano gli investimenti sui beni “trainanti” e “trainati”, come il fotovoltaico, in modo similare al piano Industria 4.0, di cui Transizione 5.0 è una sorta di continuazione. L’investimento con questi incentivi si ripaga in metà del tempo, ma serve una buona progettazione per dimostrare la riduzione dei consumi e l’ottimizzazione delle prestazioni. In alcuni casi si può arrivare a raggiungere il 50% del credito di imposta”.
Peraltro, come ricordato durante l’incontro, in questi mesi si stanno susseguendo chiarimenti e specifiche da parte del Gse (gestore nazionale dei servizi energetici) e dell’Agenzia delle Entrate, inoltre da molte parti è arriva la richiesta di semplificazioni burocratiche e innalzamento delle aliquote.
Il Vice Direttore di Banca di Cherasco Danilo Rivoira nella conclusioni ha spiegato: “Come Banca di credito cooperativo facciamo parte di un ecosistema sociale e produttivo e questo incontro ha voluto sensibilizzare imprese, professionisti e consumatori su questa opportunità per la transizione energetica: servono un’analisi del piano di investimento e strumenti finanziari dedicati, oltre alla mitigazione dei rischi. Per questo ci siamo messi a disposizione per costruire e condividere un percorso sostenibile per le aziende”.
Negli interventi finali ha preso la parola Luca Rollino, ingegnere e responsabile di Xori Group, che ha detto: “Il piano Industria 4.0 lanciato dieci anni fa ha migliorato produttività e resilienza del tessuto imprenditoriale italiano: Transizione 5.0 è la sua prosecuzione e oggi rappresenta l’unica misura rilevante per far sì che le aziende si adeguino alle esigenze energetiche del futuro. È un’opportunità che va valutata con attenzione per far crescere le imprese mettendo al centro la sostenibilità, come ormai richiesto dai mercati globali e dai consumatori, soprattutto i più giovani. La Transizione 5.0 è estremamente efficace per unire nuovi investimenti e riduzione dei consumi energetici, ma va abbinata a un’adeguata struttura finanziaria oltre ad approfondite valutazioni economiche, tecniche, fiscali”.