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«Riscoprite con noi l’antica tradizione della Masca Micilina»

Olga Scarsi ci conduce all’interno del museo di Pocapaglia. Domani visite guidate, venerdì 22 la Vijò

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Riapre al pubblico il Museo Rocche e Masche, situato al piano terra e nelle cantine storiche dell’antico pa­lazzo comunale di Pocapaglia con due importanti iniziative nel mese di novembre. Nel cortile del Comune, domenica 10 il Museo Rocche e Masche sarà aperto dalle 14 alle 18 con visite guidate dai volontari dell’As­sociazione Asfodelo. «Un mo­do per immergersi nelle tradizioni locali – racconta Olga Scarsi, guida turistica, dal 2007 si occupa di divulgazione e promozione presso l’Eco­museo delle Rocche del Roero – nei mestieri antichi e nella storia e nelle leggende di Poca­paglia e… per far merenda con la Masca Micilina». Al di fuori del Piemonte pochi conoscono le Masche, figure misteriose simili alle streghe un tempo diffuse nelle zone collinari: «Non si tratta però di streghe – dice Scarsi -. Le Masche infatti non hanno, secondo la leggenda, nessun legame con la religione o il diavolo e non sono malvage, ma solo capricciose, dispettose e vendicative. Come la Masca Micilina (Michelina): nata a Barolo, andò in sposa ad un contadino e fu costretta a trasferirsi a Pocapaglia. Aveva un aspetto strano e spaventoso: piccola e deforme, faccia scura piena di rughe, pochi capelli, naso adunco, sdentata, occhi guerci e un’andatura lenta e strascicata. Insomma, molto vicina alla comune im­magine di strega. Ma non è l’aspetto che le conferì la no­mea di “Masca”, bensì la serie di disagi che provocò agli abitanti del paese. Sembra infatti che un giorno toccò la schiena di una bambina alla quale il giorno seguente iniziò a crescere la gobba. E anche che un giorno un giovane la incrociò e cadde scappando per lo spavento: una volta rialzato aveva un piede rivolto avanti e uno indietro».
Venerdì 22 novembre, invece, il Museo si presenterà al pubblico nel suo abito serale per accogliere la “Vijò”: come da tradizione, nelle serate invernali ci si ritrovava insieme tra vicini di casa e borghigiani per raccontarsi e raccontare, ed anche a Pocapaglia si intende promuovere un momento di intrattenimento e condivisione con una serata particolare: «A partire dalle 21 – spiega Scarsi – sarà presente Oscar Barile, fondatore de “Il Nostro Teatro di Sinio” ed abilissimo narratore, per far tornare indietro nel tempo sorseggiando del vin brulè».
Per chi lo desidera, in entrambe le domeniche sarà proposto anche un momento di scoperta naturalistica dei Sentieri tematici del paese, con la passeggiata guidata tra le Rocche dall’esperto Beppe Tibaldi in partenza alle 14,45, sempre con ritrovo presso il cortile del Comune.
Gli eventi si inseriscono in un ricco programma di promozione e rilancio del Museo Rocche e Masche voluto dall’amministrazione di Pocapaglia in si­nergia con le Associazioni culturali del paese che virtuosamente si occupano della sua ge­stione, e con il patrocinio dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero di cui Pocapaglia fa parte. Il Museo Rocche e Ma­sche si trova nella parte alta del paese, con ingresso nel cortile dell’edificio che ospita il municipio: un percorso tematico per immergersi nelle tradizioni lo­cali, nei mestieri antichi, nella storia e nelle leggende di Po­capaglia, e per conoscere, ap­punto, la masca Micilina.
Nella prima sala campeggia un grande carro in legno che una volta era trainato da buoi, evocativo del viaggio attraverso le strade, i lavori, la vita di un tem­po. Alle pareti numerosi pan­nelli sulla storia della Ma­sca Micilina, indicativi del filo conduttore di tutti gli ambienti del Museo. Due altri pannelli, inseriti più di recente rispetto ai primi anni dell’allestimento, richiamano invece due personaggi importanti della storia del paese, legati al periodo del­la prima metà del ’900: Andrea Monchiero con i suoi scritti autobiografici e l’Eremita. La sala contigua presenta sezioni degli alberi presenti nei boschi del territorio, coi nomi in italiano e piemontese, con pannelli esplicativi legati ai lavori del bosco e del legno e i relativi stru­menti e prodotti usati un tempo; nella parte alta campeggiano alcuni uccelli e mammiferi. L’uscita sul retro confina con una delle parti più antiche di Pocapaglia e offre una inedita vista sull’abside di Sant’Agostino e sul castello, nonché su uno dei tanti anfiteatri delle Rocche di Pocapaglia. Una scalinata conduce al primo locale seminterrato, ovvero alle antiche cantine del Comune in cui si trovano due sale. La prima sala dei Fossili e della Preistoria offre alla vista reperti e fossili recuperati nelle rocche con la possibilità attraverso dei video e alcuni libri, di approfondire la storia degli effetti delle varie ere geologiche in loco e in Italia. La stanza della vijà, delle storie e delle leggende e della scuola vuole creare appunto l’atmosfera della stalla o della cucina con la stufa, in cui si raccontavano storie e leggende, illustrate dai pannelli: Belzebù e la nascita delle Rocche di Pocapaglia, il bricco dei Mille­occhi e i banditi… In un angolo un pozzo interno richiama il tema della raccolta dell’acqua e dei lavatoi. L’ultimo ambiente accoglie la stanza del canté j’euv e delle bocce, un ampio crotìn con le provviste nelle nicchie e una passerella tra strumenti della coltivazione del­la vite e svinatura, fino all’ultimo tratto più buio che giunge all’incontro con Micilina e le masche intente a preparare pozioni. Una nicchia richiama la tradizione della sera dei morti a Pocapaglia: in fondo al crotìn di ogni casa si metteva una candela con una zucca intagliata.