“Una stanza tutta per sé” per non essere “Mai+Sole”

All’Ospedale SS. Annunziata di Savigliano intitolato a Clotilde Faramia un luogo di attesa per le pazienti nelle prime 24/48 ore «Bella iniziativa, come un fiore che dà luce ai momenti più bui»

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Una stanza protetta per ospitare donne vittime di violenza. È stata inaugurata in questi giornipresso l’ospedale di Sa­vi­gliano al primo piano, nell’area Obi (Osservazione Breve Intensiva).
«L’abbiamo volutamente resa il meno possibile ospedaliera», ha spiegato il direttore della struttura di Medicina d’Urgenza Saluzzo-Savigliano Bartolomeo Lorenzati, «come luogo di attesa per la presa in carico delle pazienti nelle prime 24/48 ore».
Il locale si chiama “Una stanza tutta per sé” dal titolo del romanzo che Virginia Woolf dedicò alle donne, per raccontare attraverso metafore (“Una donna deve avere soldi e una stanza tutta sua se vuole scrivere romanzi”) le ingiustizie sociali e la mancanza di libertà d’espressione delle donne. 
Così la stanza all’Ospedale SS. Annunziata diventa il luogo nel quale decomprimere il vissuto dei momenti peggiori. “Mai+Sole”, un’associazione presente con capillarità un po’ in tutta la provincia di Cuneo, ha finanziato tutto l’allestimento.
Adonella Fiorito, la presidente del sodalizio ha tenuto a ribadire: «Cerchiamo di umanizzare incontri e ascolti, gestiamo le emergenze e siamo reperibili, oltreché at­traverso il numero nazionale 1.522 su 3 cellulari attivi h 24. Facciamo poca filosofia, ci occupiamo di cose pratiche».
La stanza è stata dedicata a Clotilde Faramia, cittadina saviglianese rimasta vedova a 21 anni nel corso della prima guerra mondiale, in prima linea per le donne vittime di violenza. Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato Mario Raviolo, direttore del dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Asl Cn1 che ha sottolineato: «Sono piacevolmente sorpreso di questa iniziativa. Lavorare in Pronto soccorso ultimamente richiede coraggio e vi assicuro che il disagio si vive e si vede anche molto da dentro. Questa bella iniziativa è come un fiore che dà luce ai momenti più bui».
Presto in città ci sarà un ambulatorio solidale, organizzato da Mai+Sole con la partecipazione dei medici di medicina generale in pensione, per accogliere e visitare chi ha più difficoltà ad accedere nei luoghi istituzionali.
Anche il direttore generale dell’Asl Giuseppe Guerra plaude ed esprime vicinanza e partecipazione «ad un’iniziativa realizzata da un’associazione che svolge un ruolo di vicinanza sociale».
Il sindaco di Savigliano Antonello Portera e la Consigliera di Parità del Comune Clotilde Ambrogio sottolineano il ruolo non simbolico della stanza ricordando che: «Serve a far capire che c’è sempre una via d’uscita, anche nelle situazioni peggiori».