Nel pomeriggio di martedì 12 novembre, presso il Salone d’Onore della Camera di commercio di Cuneo, è stato presentato il 2° focus sul Sistema culturale e creativo della provincia di Cuneo, un’analisi sullo stato dell’arte del settore culturale nella nostra provincia.
I lavori, moderati dalla giornalista de “La Stampa” Paola Scola, sono stati aperti dall’intervento del Sigillo d’Oro alla cultura 2024 Nino Aragno che, con una nota di orgoglio ha fatto una rapida carrellata delle tante eccellenze culturali che il nostro territorio ha saputo esprimere, documentate dalle eccellenti biblioteche di cui la provincia, e la stessa Camera di commercio, dispongono.
“Cuneo, insieme al Nord Ovest, non è un personaggio in cerca d’autore. Ha invece una grande identità culturale che origina da cultura e da un Dna da protagonista – afferma Nino Aragno -. Deve riconoscersi e identificarsi negli uomini e nei progetti che, sul territorio, hanno assunto, nella cultura italiana, ruoli da comprimari.”
L’evento, curato dall’ufficio Studi e Statistica dell’Ente camerale, è proseguito con il saluto del padrone di casa, il presidente Luca Crosetto.
“La presentazione del 2° focus sul Sistema culturale e creativo della provincia di Cuneo è stata occasione per un momento di riflessione e confronto sul perché fare cultura, da cui sono germogliate idee che possono aiutarci a crescere – afferma Luca Crosetto -. Il confronto con realtà simili alla nostra demograficamente, ma più performanti dal punto di vista della proposta culturale, come Trento, ci ha offerto suggestioni che arrivano da lontano ma possono essere replicate in modo positivo anche sul nostro territorio.”
Alessandro Rinaldi, vicedirettore dell’Istituto Tagliacarne di Roma, ha presentato il focus facendo emergere la fotografia di un settore strategico per il nostro Paese, in continua crescita, capace di generare un valore aggiunto di 296,9 miliardi di euro, pari al 15,9% del Pil nazionale. Il Piemonte, grazie al ruolo straordinario di Torino, che nel corso degli ultimi decenni sta cambiando pelle trasformandosi da città industriale a città del turismo e dei grandi eventi, è una delle regioni maggiormente specializzate in cultura e creatività.
Il valore aggiunto generato dal Sistema produttivo culturale e creativo in provincia di Cuneo nel 2023 è stato pari a 934 milioni di euro che collocano Cuneo al secondo posto tra le province piemontesi e rappresentano il 4,3% del totale dell’economia provinciale, mentre gli occupati sono 13.900, pari al 4,9% del totale, dato inferiore al valore medio nazionale (5,9%) e regionale (6,5%). Editoria e stampa con 142 milioni di euro, architettura e design con 93 milioni di euro, videogiochi e software con 92 milioni di euro sono i comparti che contribuiscono in modo più significativo alla ricchezza della filiera culturale della provincia e così anche dal punto di vista occupazionale.
Il valore aggiunto della filiera costituito dalle attività Core, ovvero strettamente culturali, e da quelle Creative Driven, che impiegano competenze culturali e creative per accrescere il valore dei prodotti, segna in provincia di Cuneo una crescita, nel periodo che va dal 2019 al 2023, dell’14,6%, molto al di sopra dell’incremento medio piemontese (+5,8%). È questo il dato maggiormente positivo tra quelli emersi dal focus, perché rappresenta un trend di crescita che sembra essere consolidato e in grado di garantire continuità di sviluppo al comparto culturale cuneese.
Conclusa la presentazione dei dati del focus il prof. Renato Troncon, responsabile scientifico Design Research Lab dell’Università di Trento, ha evidenziato gli aspetti che fanno di Trento una realtà simile alla nostra dal punto di vista demografico e un’eccellenza nel comparto culturale, regalando alla platea molte suggestioni su che cosa si può fare per dare forza alla nostra proposta culturale. Ogni territorio produce cultura con aggregazioni diverse e diventa fondamentale trovare una “bandiera” in termini identitari, un sistema di valori che lo caratterizza e investire in quella direzione specifica.
La tavola rotonda incentrata sul tema “Perché investire in cultura: motivazioni e benefici – enti, istituzioni e associazioni a confronto”, a cui hanno partecipato Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo; Cristina Clerico, assessora alla Cultura del Comune di Cuneo; Davide De Luca, direttore della Fondazione Artea e Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese, ha offerto idee e spunti di riflessione.
Partendo da un approccio diverso, imprenditoriale e culturale, i protagonisti si sono interrogati su quanto emerso dai dati, sul posizionamento del sistema culturale cuneese che, pur in crescita, deve essere irrobustito e come questo possa avvenire solo a fronte di un impegno condiviso e trasversale.
Come ha sottolineato Giuliana Cirio, impresa e cultura vanno a braccetto e il termine “cultura d’impresa” rappresenta la necessità che valori economici e culturali – che fanno parte del DNA dei nostri imprenditori – crescano insieme, generando una spirale virtuosa di miglioramento che dall’impresa sappia estendersi al territorio.
Le esperienze dei vertici delle Fondazioni culturali hanno evidenziato come dall’ascolto delle comunità e delle imprese possa nascere oggi una nuova narrazione, in cui tutti siamo chiamati ad essere protagonisti perché, a differenza del passato, siamo contemporaneamente produttori e consumatori di cultura.
Per Cristina Clerico l’evento è stato occasione per ricordare l’apertura della XXVI edizione di Scrittorincittà prevista per il 13 novembre. “Un’ottima occasione di analisi rispetto al mondo della cultura e della creatività e al suo valore economico, ma soprattutto al ruolo centrale nei meccanismi di coesione sociale. Nell’anno della candidatura a Capitale italiana del libro, per la nostra città, concentrata sul polo culturale che sta crescendo in palazzo Santa Croce, il festival Scrittorincittà non poteva avere migliore prefazione”.
Il segretario generale della Camera di commercio di Cuneo Patrizia Mellano ha chiuso i lavori del convegno ponendo l’accento sull’art. 9 della Costituzione che assegna non allo Stato ma alla Repubblica, che siamo tutti noi, imprese, istituzioni, comunità e territori l’onere di promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, coniugandole con la tutela del patrimonio e la sostenibilità.
Al termine i presenti hanno potuto usufruire di una visita guidata alle opere della collezione Ferrero (di proprietà del Comune di Cuneo) e all’opera “Bagnante (Debora)” di Sergio Unia (di proprietà della Fondazione CRC), ospitate nei rinnovati locali dell’ente camerale nell’ambito del progetto “Arte e condivisione”.
Per approfondimenti si invita a prendere visione del 2° focus su “Cultura e creatività in provincia di Cuneo” alla pagina https://www.cn.camcom.it/focus/informazione-economica/focus-tematici