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«Anch’io presi la pala e andai a spalare fango alla Ferrero»

La Grande Alluvione nel ricordo di Alberto Cirio tra il convegno in Fondazione Ferrero e la cerimonia al Teatro Sociale: «Quella tragedia non dovrà più accadere»

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In occasione della ricorrenza del 30° anniversario della Grande Al- luvione del novembre 1994 la Regione Piemonte ha organizzato “La forza di ricostruire”, evento che si è svolto ad Alba per ricordare cosa avvenne in quei giorni, fare il punto sul contrasto al dissesto idrogeologico e coinvolgere la cittadinanza sui temi della prevenzione. In mattinata si è svolto in Fondazione Ferrero il convegno “La Grande Allu­vione e la sua eredità”, dove si è parlato del ruolo della Pro­tezione Civile, degli interventi tecnici che dopo l’alluvione hanno contribuito alla messa in sicurezza del territorio, delle prospettive future. Nell’occasione sono intervenuti, oltre all’assessore Gabusi, Secondo Barbero, direttore di Arpa Piemonte, Tommaso Simonelli dell’A­u­to­rità di Bacino del Po e numerosi tecnici della Regione. In particolare Vincenzo Coccolo, di­rettore della Protezione Civile regionale nel 1994.
Nel pomeriggio invece, il Teatro Sociale ha ospitato “Il Piemonte ringrazia i protagonisti della ricostruzione”, cerimonia durante la quale sono state ricordate le vittime e sono stati ringraziati i sindaci, gli amministratori locali e i tanti volontari in prima linea in quei giorni. A consegnare i riconoscimenti il presidente della Regione Alberto Cirio che nel suo discorso ha affermato: «In Piemonte abbiamo una Protezione Civile di alto livello qualitativo. Oggi vogliamo ricordare chi è stato protagonista di quei tragici momenti di 30 anni fa. Io avevo 22 anni quando ci fu l’alluvione e andai anche io, munito di pala, a spalare il fango alla Ferrero. Celebrare i trent’anni dall’alluvione significa prima di tutto ricordare che cosa è accaduto, mai dimenticare. La storia è maestra di vita, anche nelle sventure. Quello che è accaduto nel 1994 non può e non deve più accadere, per questo è necessaria tanta prevenzione, ma anche mettere insieme una macchina di Protezione Civile che protegga le persone. Ecco ciò di cui il Piemonte è stato protagonista in questi trent’anni. Il teatro è pieno di volontari che hanno passato e passano giorni interi a rendersi sempre più professionali per aiutare il prossimo in caso di calamità naturale. Questo fa sì che la Pro­tezione Civile del Piemonte sia una tra le migliori d’Italia, una tra le migliori d’Europa».
L’assessore Gabusi: «Sono tra- scorsi 30 anni da un evento che ha segnato profondamente il nostro territorio e le nostre comunità, durante i quali abbiamo acquisito conoscenze fondamentali e messo in campo opere strategiche per la difesa del suolo. Abbiamo sviluppato e rafforzato sistemi di allertamento che ci permettono di essere oggi più sicuri e preparati. Ma ciò che rende unica la nostra regione è il valore umano della nostra Protezione Civile: uomini e donne che, con dedizione e coraggio, garantiscono un impegno costante e instancabile. Grazie al loro lavoro possiamo affrontare il futuro con maggiore serenità e consapevolezza».
Nel suo intervento Fabio Ci­ciliano, capo dipartimento della Protezione Civile, ha ricordato che: «Da quell’evento ad oggi, abbiamo compiuto tutti insieme un cammino di crescita che ha portato il sistema italiano ad essere un modello in tutto il mondo e nelle tante emergenze che abbiamo dovuto affrontare abbiamo sempre potuto contare sull’eccellenza che ormai rappresenta la Protezione Ci­vile della Regione Piemonte».
Il sindaco di Alba Alberto Gatto ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale e, insieme alla Regione, ha consegnato una targa per il primo cittadino durante l’alluvione Enzo Demaria al figlio Claudio e per il direttore nel 1994 dell’Associazione Commercianti Albesi Gian­carlo Drocco al figlio Mar­cello, accompagnato dal direttore attuale Fabrizio Pace.

Il ministro Musumeci: «Cittadini consapevoli delle tante fragilità e territorio meno esposto»
In un video intervento, il ministro della Protezione Civile Nello Mu­sumeci ha sottolineato che: «Il Governo ritiene che la prevenzione sia la priorità della Protezione Civile, e bisogna lavorare affinché i cittadini abbiano la consapevolezza di vivere in un territorio fragile, che abbiamo il dovere di attrezzare per renderlo meno esposto e meno vulnerabile all’inclemenza del tempo».
Anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: «Il Pnrr ha previsto lo stanziamento di 2,5 miliardi di euro, di cui 1,5 già assegnati, che si aggiungono ai quasi 2 miliardi di euro messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente nel 2024, per Regioni e Comuni. Abbiamo chiesto che la Finanziaria 2025 stanzi ulteriori 2,5 miliardi di euro, il che significa un aumento del 35 per cento rispetto all’anno precedente».