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La splendida eccezione

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Difficile parlare dell’Alta Langa senza pensare alle pecore che d’estate fanno parte del pa­norama tra calanchi di arenaria e colline scoscese, difficile sedersi a un tavolo e non assaggiare una “Tu­ma”, formaggio unico proprio perché prodotto con il latte della pecora di Langa, razza ovina autoctona con l’attitudine prevalente alla produzione di latte, appunto.
«Una razza un tempo molto più diffusa – racconta R­o­berto Facelli, dell’Arap, Associazione Regionale Allevatori Piemonte -. Fino a qualche anno fa si contavano circa cinquemila capi, mentre adesso, purtroppo stiamo assistendo a una drastica riduzione per diverse ragioni come la mancanza di cambio generazionale, l’appesantimento degli oneri amministrativi e un mercato non premiante, solo per citarne alcune. A fine del 2023, infatti, risultavano iscritti al Libro genealogico 29 allevamenti con circa duemila pecore in totale».
E poi c’è il Forletto a Murazzano che fa storia a sé, in assoluta controtendenza. Per un paio di motivi. Il primo è che al momento i pascoli e le stalle ospitano oltre cinquecento capi di pecore di Langa, di cui quattrocento in lattazione: andando verso l’inverno la produzione calerà fino a esaurirsi per fare in modo che con l’anno nuovo nascano gli agnelli. Il secondo è che non soffre del problema del cambio generazionale in quanto l’azienda è condotta da Franco Allaria insieme a sua figlia Valentina. Lui si occupa dei pascoli e delle pecore, lei del caseificio.
La storia del Forletto sembra tratta da un romanzo. La famiglia Allaria viveva in un condominio fino a quando l’amore per la terra e gli animali di Franco è stato più forte; pertanto, ha acquistato una cascina con terreni annessi che avrebbe dovuto rappresentare una sorta di passatempo. Pensando di affidare il compito di mantenere il terreno circostante pulito ad animali lasciati al pascolo, ogni componente della famiglia ha acquistato il proprio animale preferito. «In poco tempo ci siamo trovati in una specie di zoo con cavalli, capre, vacche, maiali, asini – racconta Valentina ridendo -. Poi a mia sorella è venuta l’idea di allevare pecore di Langa».
Prima venti e poi cento. Così Valentina, classe 1995, con alle spalle una formazione alberghiera si è dedicata alla caseificazione. La particolarità delle “Tume” del Forletto è che sono prodotte rigorosamente con il 100% di latte di pecora. Il disciplinare del Murazzano Dop permette l’utilizzo del 40% di latte vaccino, ma Valentina è rigorosa: «Abbiamo la fortuna di allevare una pecora che produce un latte straordinario, ma purtroppo ne rimangono pochissimi capi. Abbiamo il dovere di valorizzare questo prodotto straordinario e farlo conoscere in purezza».
E se tra qualche settimana il latte non ci sarà più, a raccontarci la grandezza di un formaggio raro ci saranno i pecorini, le “tume” conservate nelle albarelle di vetro e quelle affinate con erbe e spezie nate dalla maestria di questa ragazza straordinaria che dopo tante esperienze in giro per il mondo ha deciso di tornare a casa e dedicarsi alla valorizzazione della sua terra.

Articolo a cura di Paola Gula