L’uomo di Alba omaggio al genio di Pinòt Gallizio

Il presidente dell’Ordine dei Cavalieri delle Langhe Andrea Vero e Alessandro Gaia della Galleria “Il Busto Mistero” raccontano la mostra in Corso Torino e gli eventi dedicati all’artista albese nel sessantesimo anniversario della sua morte

0
1

Il 13 febbraio 1964 mo­riva Pinòt Gallizio, artista albese di fama internazionale, tra i più influenti nel panorama dell’arte contemporanea. A sessant’anni dalla sua morte, per celebrarne il ricordo, l’Ordine dei Cavalieri delle Langhe Aps – in collaborazione con Corso Torino 18, Il Busto Mistero e l’Associazione Insieme – ha organizzato presso lo spazio espositivo Corso Torino 18 la mostra esclusiva “Gallizio. L’uomo di Alba”. Inaugurata lo scorso 5 ottobre, l’esposizione è curata dal presidente dell’Ordine dei Cavalieri delle Langhe Andrea Vero e dalla storica dell’arte Silvana Cincotti e sarà visitabile gratuitamente fino al prossimo 8 dicembre (lunedì-venerdì 8-20; sabato e domenica in occasione dei vari appuntamenti collegati). Per approfondire i contenuti della mostra rivista IDEA ha dialogato con Andrea Vero e con Alessandro Gaia della Galleria Il Busto Mistero, che ne ha curato l’allestimento con Federica Dal Pozzo.
«Desideravo organizzarlo da tempo; l’incontro con Ales­sandro è stato determinante. Lui e Federica sono le persone giuste: hanno sempre tenuto accesi i riflettori su Gallizio», ha spiegato Vero in merito alla genesi del progetto. «Come diceva Andrea, l’idea è nata da un incontro casuale. Dopo quelle di 10 e 20 anni fa, questa per la nostra Galleria è la terza occasione in cui partecipiamo ad un’iniziativa celebrativa sull’arte di Gallizio», ha aggiunto Gaia. Composta da 26 opere, arricchita da scatti di importanti fotografi come Aldo Agnelli e Antonio Necàde e da una coinvolgente esperienza sensoriale, la mostra intende rappresentare le numerose sfaccettature della poliedrica personalità artistica di Gallizio e sottolinearne il forte legame con Alba. «Tutte le opere sono prestiti gratuiti di collezionisti privati dell’albese, che desidero ringraziare per la disponibilità, e questo per noi è un elemento importante – ha precisato Gaia -. Tra gli obiettivi c’è, infatti, la volontà di rimarcare il rapporto che l’artista aveva con la sua città. Gallizio ha respirato la cultura di tante correnti d’avanguardia ma ha sempre rivendicato le sue radici. Da qui il titolo: l’uomo di Alba, così come era conosciuto». Accompagnata in queste prime settimane da un notevole successo, l’esposizione vede inoltre il coinvolgimento di istituzioni, associazioni ed enti di vario genere, come Fondazione Crc, Fondazione Crt e Banca d’Alba. Il dialogo e la collaborazione sono fondamentali per una sfida che, oltre alla mostra, prevede anche un ricco calendario di eventi collaterali, tutti ad ingresso gratuito. «C’è già stata in Comune, presso la Sala Teodoro Bubbio, la rievocazione storica del 1° Congres­so mondiale degli artisti liberi, con l’attore Paolo Tibaldi e Silvana Cincotti. Abbiamo avuto inoltre, presso Corso Torino 18, un incontro su “Politica e spiritualità” con Rossana Beccarelli e la proiezione del film “Onde di Terra”, cui ha fatto seguito l’approfondimento sul tema “I Bacialè”. Il 2 novembre, inoltre, presso la Chiesa di San Domenico, si è tenuto lo spettacolo “L’Alchi­mi­sta dell’arte”, un esperimento teatrale che ha visto la collaborazione dello stesso Tibaldi, della Cincotti e della musicista Simona Colonna. Ma abbiamo in programma altri appuntamenti», ha concluso Vero. Sabato 16 novembre, infatti, presso la Chiesa di San Giuseppe, alle 18, sarà la volta di “Gallizio e Ghedini. Suoni e immagini per un Antimondo” con il musicologo Dino Bosco e il musicista Nicola Davico, per una serata organizzata in collaborazione con Alba Music Italy & Usa Festival. Prima del gran finale, in via di definizione, sabato 23, alle 18, in Corso Torino 18, toccherà al laboratorio “Pinòt Gallizio e il design olfattivo” con Silvana Cincotti mentre sabato 30, alla stessa ora e nella stessa location, all’evento patrocinato dal Fai “Pinòt Gallizio, situazionismo e pittura industriale”, con il critico d’arte Michele Bramante. Unitamente alla mostra, gli eventi speciali saranno insomma il modo migliore per approfondire la conoscenza e celebrare ad ampio raggio il genio di uno degli artisti più apprezzati del XX secolo.

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo