“Una gara difficile, insidiosa, ma divertentissima. Un percorso asciutto, ma scivoloso, nel quale se vuoi andare forte devi prendere dei rischi che hanno portato moltissimi equipaggi al ritiro (ben 58 su 177 iscritti) prima della fine”. È soddisfatto Massimo Marasso sulla pedana di Piazza della Vittoria a Genova al termine degli 85,75 km di prova speciale del 40° Rally della Lanterna, Finale Nazionale della Coppa Rally di Zona. Il pilota langarolo ha concluso l’avventura tricolore 18° assoluto, e soprattutto sul terzo gradino del podio di Michelin Trofeo Italia, l’obiettivo che si era prefisso per questo impegno.
Affiancato dal navigatore Luca Pieri sulla Škoda Fabia di Roger Tuning per i colori di Turismotor’s, Massimo Marasso ha iniziato la gara genovese con il brivido. “Allo Shake Down sono stato tamponato dalla vettura di un altro concorrente. Un fatto che non contribuisce a metterti di buon umore”. Se la mattinata del sabato non è stata di buon auspicio le due corte prove di sabato sera hanno visto Marasso-Pieri inserirsi di prepotenza fra i migliori venti della classifica assoluta andando al riposo di 16esima piazza della classifica assoluto.
Una posizione che i due portacolori di Turismotor’s rischiano di compromettere nella mattinata di domenica. Nella Portello di prima mattina Marasso-Pieri si trovano davanti al muso della Škoda la vettura di un concorrente che li precedeva sulla speciale. “Non abbiamo perso molto tempo, ma tre curve dopo mi sono girato”. Peggio ancora è andata nella successiva Brugneto; in un tratto rettilineo inframmezzato da curve veloci si blocca improvvisamente una ruota posteriore mandando la Fabia in un completo testacoda, fortunatamente non toccando nulla a bordo strada, ma bloccandosi sull’asfalto.
“Quando siamo ripartiti ho scoperto che c’era un lago d’olio sotto i miei piedi che rendeva viscidi i tre pedali. Abbiamo completato la speciale e poi abbiamo scoperto che era sparito il tappo del circuito olio dei freni; non avendo il ricambio abbiamo cercato di chiudere il circuito con un po’ di carta infilata nel tubo e così abbiamo affrontato, con apprensione, la speciale successiva” ricorda Marasso. Le prime due prove domenicali hanno visto Marasso-Pieri segnare il 21° tempo sulla Portello e addirittura il 41° sulla Massimo Canevari, precipitando in 28esima posizione assoluta. I due, però, non si perdono d’animo e già nella seguente Massimo Canevari ritornano fra i migliori venti dell’assoluta e, risolto il problema al circuito frenante all’assistenza di metà giornata, partono determinati e aggressivi nelle seguenti speciali, segnando un ottimo 14° assoluto nella prova finale, la ripetizione della Massimo Canevari.
“All’incirca penso di avere perso una quarantina di secondi negli inconvenienti di domenica mattina. Senza quegli inconvenienti avrei concluso un paio di posizioni più avanti, ma ciò non avrebbe cambiato in modo significativo il mio risultato” analizza il pilota della Langa. “Il Lanterna è stata una gran gara. Durante le ricognizioni pensavo che la prova in cui mi sarei espresso meglio sarebbe stata la Portello, invece è stata la Massimo Canevari, una speciale con un lungo tratto in discesa, ricca di curve dall’andamento sempre diverse. Se sbagli l’interpretazione di una curva perdi il ritmo e per un bel tratto di strada fatichi a recuperarlo”.
Conclusa la stagione Massimo Marasso si sofferma in un’analisi della sua annata agonistica. “Avevo già partecipato a due Finali Nazionali: al Due Valli del 2012 vincendo la categoria con la Clio S1600, ma allora non c’erano i premi del Trofeo Michelin, mentre a Como nel 2020 non c’erano concorrenti sufficienti”. Lasciando il passato remoto, Marasso torna alla stagione appena conclusa. “Alla fine ho raggiunto un risultato importante, andando a podio nel Trofeo Michelin Italia. In stagione ho sofferto la scarsa possibilità di preparazione di alcune gare, come ad esempio il Sanremo e il Lanterna che non avevo mai fatto nel passato dovendomi accontentare di ricognizioni insufficienti per motivi di lavoro. Paradossalmente non sono soddisfatto dei miei risultati nelle gare di casa. A cominciare dal Vigneti Monferrini, Grappolo e Merende nelle quali ho concluso sesto assoluto, un risultato che mi sta stretto. Sono invece soddisfattissimo del quarto posto al Lana una gara difficilissima e impegnativa, nella quale ci si confronta con velocissimi equipaggi locali. Sono contento di aver disputato il Michelin Trofeo Italia, una serie ben organizzata, con un buon montepremi e seguita puntigliosamente dal promoter. Probabilmente mi iscriverò anche il prossimo anno; ma, anche se riuscirò a qualificarmi per la Finale Nazionale, difficilmente andrò a Messina, un appuntamento troppo lontano che richiede troppi giorni di assenza dal mio posto di lavoro”.
Chiusa la stagione agonistica l’enologo di Neive si tuffa nella preparazione del vino per brindare nelle festività natalizie e di fine anno. “Ora il mio impegno è offrire il miglior vino per cene e brindisi di Natale e fine anno. È il miglior modo per chiudere in bellezza il 2024”.
c.s.