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«Arneis, Barbera e Nebbiolo le nostre gemme preziose»

Nei vini di Cascina del Pozzo c’è tutta la semplicità della famiglia Marchisio e la schiettezza del Roero

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La continua ricerca della qualità, l’amore per il proprio territorio e il sincero desiderio di custodire solide radici familiari rappresentano inevitabilmente degli ottimi punti di partenza per chi intende prolungare e rafforzare un racconto fatto di eccellenza e passione tramandate con cura di padre in figlio. Ne è una straordinaria testimonianza la storia della Cascina del Pozzo (via del Pozzo, 15 – Castellinaldo d’Alba, tel. 0173-213226; www.cascinadelpozzo.com), azienda agricola situata nel cuore del Roero, erede dell’ultracentenaria tradizione della famiglia Marchisio – da sempre improntata alla genuinità e alla massima attenzione verso la natura – e capace di intraprendere, nel corso degli anni, un viaggio all’insegna di una crescita e di un consolidamento sempre più evidente, che la vede oggi tra le più rinomate realtà del territorio e non solo. «Il nome Cascina del Pozzo è nato nei primi anni 2000 ed è un omaggio alla vigna del Pozzo, l’attuale sede dell’azienda. Ma la nostra storia ha radici lontane nel tempo: la nostra famiglia produceva vino già all’inizio del ’900 e poi, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, c’è stato il primo importante cambio di passo con nonno Flavio e nonna Vilma. Stufi di svendere il prodotto ai commercianti, iniziarono a vendere al dettaglio e fondarono così l’azienda vitivinicola. Sulla loro scia sono poi andati avanti nostro padre Gianmario, con suo fratello Stefano e sua sorella Denise, tutti animati dalla passione, dalla voglia di far bene e di produrre vini di qualità, con uno stile artigianale, frutto di competenze che toccano gli aspetti legati alla vigna, alla cantina e solo in seconda istanza alla vendita… E oggi ci siamo anche noi», sottolineano con grande orgoglio Lorenzo e Gabriele Marchisio, da qualche anno in prima linea nella conduzione dell’impresa e che con la sorella Lucrezia e i cugini Michele, Giulia ed Emma rappresentano la quinta generazione della famiglia. Estesa su ventidue ettari vitati di proprietà, la maggior parte dei quali a Castellinaldo, negli ultimi tempi la Cascina del Pozzo sta abbracciando numerose novità, che riguardano anche l’acquisto di nuovi terreni: «Negli ultimi mesi abbiamo preso un pezzo di terra a Lequio Berria, dal quale nascerà un ottimo Alta Langa, e altri a Guarene e Corneliano d’Alba». Con oltre centomila bottiglie prodotte ogni anno, con una prevalenza dei bianchi sui rossi, la cantina propone un elenco assai variegato di vini: «Ad oggi la produzione principale è concentrata a Ca­stellinaldo: Arneis, Barbera e Nebbiolo sono tra le nostre gemme più preziose. Per quanto riguarda le peculiarità, poi, da diversi anni ormai ci siamo attrezzati per produrre in proprio lo spumante attraverso l’utilizzo del Metodo Charmat». Favorita dal lavoro e dall’aiuto nei vigneti di tutta la famiglia, sempre nel pieno rispetto dell’ambiente, la produzione di vini di qualità si arricchisce inoltre di anno in anno con nuove etichette che rendono sempre più ricca e preziosa l’offerta e tengono elevati gli standard di genuinità ed eccellenza dell’azienda. Proprio in questo senso, sono in arrivo a stretto giro di posta altre interessanti novità: «Nel 2025 usciremo con il Roero Arneis Riserva Leschera: il nome Leschera è la menzione geografica aggiuntiva (Mga) del paese. Quest’anno abbiamo poi vinificato, quindi abbiamo raccolto l’uva, per produrre un nuovo Roero Riserva e un nuovo Castellinaldo Barbera d’Alba».
Per conoscere meglio e apprezzare tutte le tappe che conducono alla “nascita” dei vini, ma non soltanto, la Cascina del Pozzo propone inoltre – tutti i giorni della settimana – delle piacevoli e intriganti visite guidate su prenotazione. Il tour “esplorativo” viene naturalmente arricchito dalla degustazione dei vini, accompagnati da prodotti locali come salame, formaggio, grissini e nocciole, sempre abbinati alle bottiglie proposte. Ma la valorizzazione delle etichette e, più in generale, della filosofia aziendale propria della famiglia Marchisio, varca anche i confini territoriali. Oltre alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, alla quale prende parte ormai da quattordici anni, la cantina partecipa, infatti, anche ad altri dei più importanti eventi enoici del panorama nazionale e internazionale: «Siamo protagonisti a Vinitaly, il salone del vino che si tiene a Verona, da venti anni. Fino a due anni fa eravamo presenti all’appuntamento di ProWein, mentre ora ci siamo spostati sul Wine Paris e su Eurovino che si tiene in Germania. Adesso, inoltre, tramite agenzia, da un po’ di tempo stiamo investendo con maggiore energia sull’estero». Forte di un mercato assai consolidato, in particolare in Eu­ropa e negli Stati Uniti, l’azienda di Castellinaldo d’Alba si serve della vetrina internazionale anche per promuovere a tutto tondo l’eccellenza del territorio rappresentato: «Quando viaggiamo, ci accorgiamo sempre che le nostre radici sono apprezzate. Siamo del Roero e siamo orgogliosi di esserlo: ci piace far capire che stiamo investendo nel nostro territorio e che crediamo in esso». Aspetti certamente apprezzati anche dal celebre James Suckling, critico enologico statunitense, tra i più autorevoli al mondo, che proprio di recente ha premiato diversi vini della cantina: «Siamo assolutamente orgogliosi del fatto che un esperto del suo calibro abbia assaggiato e valutato con giudizi lusinghieri i nostri prodotti». I punteggi assegnati sono tutti elevatissimi e, per dare contezza del loro peso, meritano di essere elencati nel dettaglio: Roero Monte­mera­vi­glia 2023 (90 punti), Barbera d’Alba Fossamara 2022 (90), Barbera d’Alba Superiore Lucrezia 2020 (91), Barbera d’Alba Castel­linaldo 2020 (90), Roero Mon­te­galletto 2020 (90), Roero Montegalletto 2019 (91), Roero Montegalletto 2014 (91) e Roero Serra Zoanni Riserva 2020 (90). Oltre ad attestare in maniera inequivocabile le peculiarità delle bottiglie Cascina del Pozzo e dei valori che le animano, un simile riconoscimento costituisce anche un ulteriore stimolo per continuare a lavorare nel solco di una tradizione capace di dare vita a piacere, empatia ed emozioni. Emozioni da rinnovare e trasmettere anche alle future generazioni mantenendo sempre vive le stesse parole d’ordine: qualità e amore per la famiglia!

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo