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Disturbi alimentari all’Ospedale Ferrero c’è il progetto AbLab

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All’Ospedale Mi­che­le e Pietro Ferrero di Verduno si è svolta l’inaugurazione ufficiale degli spazi rinnovati del progetto ABLab, un’iniziativa che offre supporto specializzato per adolescenti e giovani adulti con disturbi del comportamento alimentare (Dca) e fragilità psichiche. Pro­mosso dalla Fondazione Ospe­dale Alba-Bra in collaborazione con l’Asl Cn2 e diversi partner del Terzo Settore, ABLab è stato realizzato con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche So­ciali e della Regione Pie­monte.
Il progetto ABLab è nato per rispondere alle esigenze di adolescenti e giovani adulti fino ai 21 anni che affrontano sfide emotive e psicologiche complesse. Non si limita a fornire uno spazio fisico, ma intende essere anche uno “spazio creativo” dove i giovani possano esprimere sé stessi e connettersi con gli altri in modo sicuro e accogliente, affiancati da un team di professionisti sanitari e terapeuti.
«Con questo progetto ci siamo riproposti di creare uno spazio espressamente pensato per i bisogni dei ragazzi con di­sturbo del comportamento alimentare e disagio psichico, che sapesse andare oltre il livello puramente ambulatoriale offerto dalla tradizione ospedaliera. Con ABLab proponiamo spazi di cura dedicati e protetti, in cui i giovani pazienti possono sperimentarsi nella vita reale, nelle relazioni, restituendo protagonismo al corpo e all’espressività corporea ed emotiva», dichiara Paola Malvasio, commissario Asl Cn2.
«ABLab è un ponte tra pubblico e privato per esplorare nuove forme di cura. La creazione di questo spazio multidisciplinare, che fa dialogare reparti, associazioni e tante professioni differenti è spinta dalla volontà di creare uno spazio dove ogni giovane possa riscoprire se stesso, sperimentando musica, arte e teatro come strumenti complementari a supporto della cura tradizionale», dichiara Paolo Giraudo, vicepresidente della Fondazione Ospedale Alba-Bra.
Nei nuovi spazi allestiti e umanizzati grazie alla generosità di due donatori del territorio e al coinvolgimento di professionisti – messi a disposizione dalla Fondazione Ospedale Alba-Bra, dalla Cooperativa Isoinsieme e dalla Coope­rativa Lunetica – ABLab è pronto ad avviare un ciclo di attività espressive, tra cui arteterapia, musicoterapia, danza movimento terapia, teatro terapia e orto terapia. Questi laboratori mirano ad aiutare i giovani a esplorare e sviluppare la consapevolezza corporea, a esprimere le proprie emozioni, e a potenziare il loro benessere psichico attraverso modalità creative. Sono previsti incontri settimanali per un totale di 21 settimane, a cui prenderanno parte gruppi di pazienti selezionati in base a criteri clinici, tra cui almeno un accesso per problematiche legate ai Dca.
Per arricchire le competenze dei professionisti coinvolti, ABLab ospiterà quattro incontri formativi condotti dalla Fon­dazione Oz, organizzati attorno a temi legati alle metodologie in uso a Casa Oz a Torino, con focus su best practice già avviate, l’importanza della collaborazione pubblico-privato e un approfondimento sull’uso del verde terapeutico.
Un team di esperti, tra cui la presidente Enrica Baricco e il vicepresidente Marco Canta, porterà le proprie esperienze per ampliare le possibilità di intervento nel settore dei disturbi alimentari e del ritiro sociale.
In parallelo, il progetto esplorerà la possibilità di coinvolgere l’Università di Torino – presente alla conferenza stampa il professor Federico Amianto, direttore della Scuola di Neu­ropsichiatria Infantile dell’U­ni­versità di Torino – per una valutazione accurata e il monitoraggio dei risultati, con l’obiettivo di valutare la replicabilità dell’approccio sperimentato. Que­sta partnership consentirebbe di misurare l’impatto delle attività in modo puntuale, offrendo spunti per un costante miglioramento degli interventi.
L’inaugurazione dei nuovi spazi di ABLab rappresenta, tra le altre cose, anche un’importante occasione per sensibilizzare la comunità e coinvolgere tutti coloro che credono nella necessità di sostenere giovani con fragilità psichiche e disturbi complessi utilizzando ogni possibile strumento. At­tra­verso l’arte e la terapia espressiva in particolare, ABLab si impegna a co­struire un futuro più inclusivo e attento ai bisogni psicologici dei ragazzi.