Michele Foschi è senza dubbio uno dei punti fermi dell’Alba Calcio di mister Salvatore Telesca nel campionato di Eccellenza piemontese. Abbiamo intervistato il classe 2002 per conoscere meglio la sua storia calcistica e il suo punto di vista sulla stagione.
Ci parli un po’ del suo periodo nel settore giovanile di club importanti come Juve, Pro Vercelli e Toro. Cosa si porta dietro di quegli anni?
«Ho cominciato a giocare a 6 anni con la J-Stars, allora accademia della Juventus. Dopo un paio di anni lì, ho avuto la fortuna di venire tesserato dai bianconeri, iniziando un percorso che è durato fino ai miei 14 anni. È un’esperienza che mi porterò dietro per sempre. Sono stati anni in cui sono cresciuto in campo, ma soprattutto dal punto di vista mentale e caratteriale. Sono poi stato alla Pro Vercelli, per due stagioni, tra Under 15 e 16. Dall’Under 17 alla Primavera ho invece indossato la maglia del Torino. Ho giocato con tre squadre con grande storia, è stato un percorso che non dimenticherò mai».
Nonostante la giovane età, nel calcio dei grandi ha già accumulato diverse esperienze tra Delta Calcio Porto Tolle, Fossano e Alba. Quali sono le principali differenze che ha riscontrato tra calcio giovanile e categorie come la Serie D e l’Eccellenza?
«C’è tanta differenza tra il settore giovanile e il calcio dei grandi. È un salto importante. Con il settore giovanile sei abituato a giocare e a condivide lo spogliatoio con coetanei. Con la prima squadra cambia molto, si ha a che fare con ragazzi più grandi. A livello di gioco, sicuramente l’aspetto fisico è rilevante. Quest’anno sto anche iniziando a conoscere l’Eccellenza, ma comparandola alla Serie D non sto trovando grandi differenze».
Parlando un po’ di lei in campo: è un giocatore che sa interpretare bene entrambe le fasi di gioco, caratteristiche che le permettono di essere anche molto pericoloso in attacco. Come preferisce agire?
«Io nasco come difensore centrale, poi dall’Under 18, per esigenze della squadra, ho iniziato a giocare da terzino. Naturalmente, all’occorrenza, posso anche tornare a fare il difensore centrale sia nella difesa a quattro che a tre. Con mister Telesca, con cui avevo parlato anche prima di iniziare il secondo anno con l’Alba Calcio, sto anche facendo il braccetto e, dopo qualche difficoltà iniziale, mi sto trovando bene. A livello di preferenze, amo fare il quinto di centrocampo perché mi piace molto attaccare e aiutare la squadra in fase offensiva però mi adatto senza troppi problemi a tutti i ruoli in cui ho giocato».
È il primo anno in questa categoria. Cosa l’ha spinta a rinnovare con questi colori?
«L’Alba Calcio per me era la soluzione migliore. A luglio mi è stato presentato il progetto dell’Alba Calcio e mi è piaciuto. Siamo allenati da un tecnico con un curriculum importante, che ha vinto 2 campionati e 3 volte la Coppa Italia nelle ultime stagioni. Sapevo inoltre che ci sarebbe stato uno staff di livello con cui lavorare e un presidente, Giovanni De Bellis, che è sempre gentile e disponibile e un direttore generale, Giovanni Barbero, presente e a disposizione. Volevo avere nuovi stimoli personali per cercare di fare un campionato competitivo con diversi compagni di squadra che conoscevo già».
Come si sta trovando in questa sua seconda stagione con l’Alba Calcio?
«Personalmente sono contento. Credo di star dando tanto alla squadra. Mi metto a completa disposizione dell’Alba Calcio e sono già riuscito a fare 4 reti».
La squadra sembra aver trovato la propria identità. Si è già fatto un’idea su quale potrebbe il vostro ruolo in questo Girone B di Eccellenza?
«È stato un inizio difficile per il fatto che siamo una squadra nuova. Adesso ci stiamo rimboccando le maniche e, nell’ultimo mese e mezzo, abbiamo ottenuto tanti punti. Questo è il risultato del lavoro della squadra e di uno staff che non ci fa mancare nulla. È ancora presto per fare delle valutazioni sulla nostra posizione finale. Il Girone B è tosto, ma noi diamo tutto ogni domenica e, più avanti, vedremo poi dove possiamo arrivare. Ora abbiamo, tra campionato e la semifinale di Coppa Italia, partite fondamentali per continuare a crescere».